Enneagramma
Uno strumento per migliorare la relazione con gli altri

Riuscire ad avere buone relazioni con i nostri interlocutori è un obiettivo comune a tutti.
- Come fare per non commettere errori?
- Come trovare il modo migliore di parlare con gli altri?
- Che strategia adottare per costruire solide fondamenta per una relazione importante?
La risposta a queste domande ce la dà l’ENNEAGRAMMA.
Di cosa si tratta? Il paradigma dell’Enneagramma parte dalla teoria dell’azione e dalle energie che muovono le nostre azioni. Secondo questo approccio all’interno di tutti noi esistono 3 energie che sono il punto di partenza di tutte le nostre azioni. Queste sono:
- Energia di tipo ISTINTIVO o dell’azione;
- Energia di tipo AFFETTIVO o del sentimento;
- Energia di tipo RAZIONALE o del pensiero;
- La prima energia, quella di tipo istintivo, è molto veloce, è quella che ci fa spostare la mano se l’acqua è troppo calda, che ci fa reagire per evitare un ostacolo, grazie ad essa usciamo velocemente dalle situazioni difficili.
- La seconda energia, quella di tipo affettivo, è più lenta della precedente, è quella che ci fa apprezzare il bello delle cose, che ci fa gustare la relazione con gli altri, con essa noi entriamo in contatto con il mondo.
- La terza energia, quella di tipo razionale, è molto lenta, è quella che ci serve quando dobbiamo studiare la matematica o il ragionamento astratto della filosofia, quella che ci permette di pianificare e di vedere in modo distaccato quello che ci sta accadendo.
Noi agiamo seguendo ed usando tutte e tre queste energie, ma tra di esse ne preferiamo una. Questa energia ci piace a tal punto che tendiamo ad usarla in tutti i contesti in cui ci troviamo. Questo modo di agire è la causa principale dei fraintendimenti e dei conflitti nella relazione con gli altri.
Imparare a riconoscere ed utilizzare correttamente tutte tre le energie è il primo passo che dobbiamo compiere.
Sulla teoria dell’azione appena descritta, il paradigma dell’Enneagramma, identifica nove tipi, tre per ogni energia. Questi 9 Enneatipi hanno caratteristiche e peculiarità ben definite, questa griglia, che racchiude tutti gli stili comportamentali, è un ottimo filtro per la riduzione della complessità che troviamo nella relazione con gli altri.
I nove Enneatipi sono profili di personalità, sono definizioni astratte, sono idealtipi, nell’accezione weberiana. Nella realtà noi non troveremo mai un Enneatipo "puro", ma persone che hanno caratteristiche più o meno simili ad un Enneatipo e, in base ai comportamenti ed agli atteggiamenti che questa persona avrà, potremo ipotizzare che appartenga ad uno, oppure ad un altro Enneatipo.
Bisogna fare molta attenzione a non farsi intrappolare da questa griglia, questo è uno strumento che riduce la complessità per darci modo di "capire" gli altri. Le persone che abbiamo di fronte, però, sono molto più complesse, ed hanno molte più sfaccettature, rispetto all’Enneatipo a cui noi riteniamo appartengano. Fermarsi alla definizione di personalità che ci dà l’Enneagramma è un GROSSISSIMO ERRORE.
Come accade per ogni strumento, anche con l’Enneagramma, occorre un po’ di esperienza per imparare ad usarlo correttamente, la griglia dei nove Enneatipi ci dà dei confini e dei riferimenti per aiutarci ad identificare le caratteristiche del nostro interlocutore, il suo stile comunicativo-relazionale, ma va utilizzata con attenzione per non prendere delle "cantonate".
Un ultimo suggerimento, l’Enneagramma non è una materia che può essere studiata sui libri. Per capire ed utilizzare questo meraviglioso strumento occorre utilizzare due delle categorie che stanno alla base del nostro processo di apprendimento: la categoria di identificazione e quella di differenziazione.
Noi definiamo i confini della nostra personalità quando, nel confronto con gli altri, troviamo degli aspetti che riconosciamo in noi (identificazione), ed altri che riconosciamo non avere (differenziazione).
Allo stesso modo, per studiare l’Enneagramma ed imparare a riconoscere prima se stessi e poi gli altri, occorre ripetere molte volte questo esercizio. Frequentando i corsi di Enneagramma e cercando di riconoscere gli altri, si impara ad utilizzare questo strumento. Il lavoro da svolgere è quello di ascoltare ogni enneatipo mentre parla delle caratteristiche della propria personalità e verificare se ci appartengono oppure sono altro da noi. Solo in questo modo l’Enneagramma diventerà uno STRUMENTO POTENTE nelle vostre mani. Lo studio sui libri ci permette di costruire uno schema mentale "teorico" che però non avrà alcun riscontro oggettivo nella realtà. Se non sai come si presentano certe caratteristiche, perché non le hai mai viste agite, non riuscirai mai ad individuarle. Senza il confronto con gli altri non si impara l’Enneagramma.
Se desiderate mettervi in contatto con me, per chiarimenti od approfondimenti, eccovi i miei riferimenti: info@studiosardelli.it
- Come fare per non commettere errori?
- Come trovare il modo migliore di parlare con gli altri?
- Che strategia adottare per costruire solide fondamenta per una relazione importante?
La risposta a queste domande ce la dà l’ENNEAGRAMMA.
Di cosa si tratta? Il paradigma dell’Enneagramma parte dalla teoria dell’azione e dalle energie che muovono le nostre azioni. Secondo questo approccio all’interno di tutti noi esistono 3 energie che sono il punto di partenza di tutte le nostre azioni. Queste sono:
- Energia di tipo ISTINTIVO o dell’azione;
- Energia di tipo AFFETTIVO o del sentimento;
- Energia di tipo RAZIONALE o del pensiero;
- La prima energia, quella di tipo istintivo, è molto veloce, è quella che ci fa spostare la mano se l’acqua è troppo calda, che ci fa reagire per evitare un ostacolo, grazie ad essa usciamo velocemente dalle situazioni difficili.
- La seconda energia, quella di tipo affettivo, è più lenta della precedente, è quella che ci fa apprezzare il bello delle cose, che ci fa gustare la relazione con gli altri, con essa noi entriamo in contatto con il mondo.
- La terza energia, quella di tipo razionale, è molto lenta, è quella che ci serve quando dobbiamo studiare la matematica o il ragionamento astratto della filosofia, quella che ci permette di pianificare e di vedere in modo distaccato quello che ci sta accadendo.
Noi agiamo seguendo ed usando tutte e tre queste energie, ma tra di esse ne preferiamo una. Questa energia ci piace a tal punto che tendiamo ad usarla in tutti i contesti in cui ci troviamo. Questo modo di agire è la causa principale dei fraintendimenti e dei conflitti nella relazione con gli altri.
Imparare a riconoscere ed utilizzare correttamente tutte tre le energie è il primo passo che dobbiamo compiere.
Sulla teoria dell’azione appena descritta, il paradigma dell’Enneagramma, identifica nove tipi, tre per ogni energia. Questi 9 Enneatipi hanno caratteristiche e peculiarità ben definite, questa griglia, che racchiude tutti gli stili comportamentali, è un ottimo filtro per la riduzione della complessità che troviamo nella relazione con gli altri.
I nove Enneatipi sono profili di personalità, sono definizioni astratte, sono idealtipi, nell’accezione weberiana. Nella realtà noi non troveremo mai un Enneatipo "puro", ma persone che hanno caratteristiche più o meno simili ad un Enneatipo e, in base ai comportamenti ed agli atteggiamenti che questa persona avrà, potremo ipotizzare che appartenga ad uno, oppure ad un altro Enneatipo.
Bisogna fare molta attenzione a non farsi intrappolare da questa griglia, questo è uno strumento che riduce la complessità per darci modo di "capire" gli altri. Le persone che abbiamo di fronte, però, sono molto più complesse, ed hanno molte più sfaccettature, rispetto all’Enneatipo a cui noi riteniamo appartengano. Fermarsi alla definizione di personalità che ci dà l’Enneagramma è un GROSSISSIMO ERRORE.
Come accade per ogni strumento, anche con l’Enneagramma, occorre un po’ di esperienza per imparare ad usarlo correttamente, la griglia dei nove Enneatipi ci dà dei confini e dei riferimenti per aiutarci ad identificare le caratteristiche del nostro interlocutore, il suo stile comunicativo-relazionale, ma va utilizzata con attenzione per non prendere delle "cantonate".
Un ultimo suggerimento, l’Enneagramma non è una materia che può essere studiata sui libri. Per capire ed utilizzare questo meraviglioso strumento occorre utilizzare due delle categorie che stanno alla base del nostro processo di apprendimento: la categoria di identificazione e quella di differenziazione.
Noi definiamo i confini della nostra personalità quando, nel confronto con gli altri, troviamo degli aspetti che riconosciamo in noi (identificazione), ed altri che riconosciamo non avere (differenziazione).
Allo stesso modo, per studiare l’Enneagramma ed imparare a riconoscere prima se stessi e poi gli altri, occorre ripetere molte volte questo esercizio. Frequentando i corsi di Enneagramma e cercando di riconoscere gli altri, si impara ad utilizzare questo strumento. Il lavoro da svolgere è quello di ascoltare ogni enneatipo mentre parla delle caratteristiche della propria personalità e verificare se ci appartengono oppure sono altro da noi. Solo in questo modo l’Enneagramma diventerà uno STRUMENTO POTENTE nelle vostre mani. Lo studio sui libri ci permette di costruire uno schema mentale "teorico" che però non avrà alcun riscontro oggettivo nella realtà. Se non sai come si presentano certe caratteristiche, perché non le hai mai viste agite, non riuscirai mai ad individuarle. Senza il confronto con gli altri non si impara l’Enneagramma.
Se desiderate mettervi in contatto con me, per chiarimenti od approfondimenti, eccovi i miei riferimenti: info@studiosardelli.it
Articolo del: