Eredità e successione, semplice o testamentaria
L’eredità è il trasferimento dei beni di proprietà posseduti del de cuius agli eredi, prima della sua dipartita.
L’eredità può essere paterna, materna, del coniuge e rappresenta un aspetto fondamentale che dovrà obbligatoriamente essere denunciato per successione.
Ciò avviene per successione semplice o testamentaria divisa in quota tra gli eredi, non escludendo nessuno di loro, perchè si lede la quota di legittima e per questo si può impugnare la successione.
Alcuni esempi di beni, sono: fabbricati, abitazioni, garage, magazzini, terreni, denaro, gioielli, arredi, titoli bancari, obbligazioni ecc.
Chiunque pensi di essere erede (entro il 6° grado di parentela), potrà aprire la successione. In assenza di eredi entro il 6° grado di parentela, tutto il patrimonio andrà allo Stato Italiano che risponderà dei debiti e nessun altro erede oltre il 6° grado può opporsi.
E’ opportuno accertarsi anzitempo che il de cuius avesse estinto tutti i suoi debiti prima della morte.
In caso contrario, se non si ha l’assoluta certezza, si potrà aprire ugualmente la successione, ma con il beneficio d’inventario. Ciò significa che prima di accettare il chiamato all’eredità, dovrà fare una accurata ricerca presso i vari enti (banca, agenzia delle entrate, poste ecc.) per verificare la situazione debitoria.
Se risultano debiti superiori ai beni allora l’erede può rinunciare; se sono inferiori può accettare e pagare i debiti rimasti senza le sanzioni.
Succede a volte, che dopo aver presentato la successione, venga trovato un testamento. In questo caso, dovrà essere prima vagliato da un notaio per verificarne la validità e successivamente pubblicato e reso noto a tutti gli eredi inseriti in esso, comunicando le ultime volontà del defunto. Dovrà poi essere rettificata la successione che da semplice diventa testamentaria.
Può succedere anche nel testamento il de cuius escluda uno o più eredi per vari motivi personali. In questo caso si dovrà accertare la lesione di legittima e il testamento può essere impugnato da chi è stato escluso, entro i 10 anni.
Le norme di successione, sono stabilite dal codice civile.
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