Esdebitazione del fallito
Il beneficio dell'esdebitazione in breve

L’esdebitazione è un istituto relativamente recente, ad oggi di non larga applicazione, e consente al fallito, una volta che la procedura fallimentare si è conclusa, di liberarsi dei debiti non soddisfatti (Artt. 142 e ss L.Fall).
L’istanza di esdebitazione può essere presentata dal Curatore contestualmente al piano di riparto finale dell’attivo o entro un anno dalla chiusura del fallimento.
Si premette che sono state previste imperative condizioni soggettive e oggettive che devono sussistere per ottenere l’esdebitazione. La mancanza di anche una sola delle condizioni pregiudica il riconoscimento del beneficio e sarà cura del legale incaricato di verificarne la sussistenza (art. 142 L. Fall).
In particolare, il fallimento deve essersi chiuso con ripartizione finale dell’attivo con parziale soddisfacimento dei creditori.
La valutazione della percentuale di soddisfazione dei creditori riveste uno dei punti più critici per l’ottenimento del beneficio e sia in dottrina sia in giurisprudenza si sono contrapposti due orientamenti.
Secondo l’orientamento "estensivo", per la scrivente di maggior rilievo e condiviso dalla Suprema Corte a Sezioni Unite (24214 del 18/11/2011) "non è necessario che tutti i creditori concorsuali siano soddisfatti almeno parzialmente, bensì è sufficiente che almeno parte dei creditori sia stata soddisfatta" rimettendo all’apprezzamento del Giudice di merito la verifica della consistenza dei riparti rispetto a quanto dovuto.
Alcune Corti di merito hanno concesso il beneficio di esdebitazione anche con percentuale inferiore al 15% (tenendo conto dell’intero ammontare del recuperato compresi i riparti e le spese di procedura riconosciute).
Come detto, il decreto favorevole comporta l’inesigibilità dei crediti concorsuali del fallito (i debiti residui dei creditori rimasti insoddisfatti vengono cancellati).
L’incentivante liberazione del fallito debitore è finalizzata al recupero della sua attività economica, una volta regolarizzate le sue esposizioni debitorie.
Dopo aver ottenuto il beneficio, infatti, il fallito/persona fisica si trova nelle condizioni di poter iniziare una nuova attività imprenditoriale (fresh start), al fine di riproporsi, in campo economico, come un soggetto ancora una volta attivo e produttivo.
Si ricorda che restano comunque esclusi dall’esdebitazione:
gli obblighi di mantenimento e alimentari e comunque le obbligazioni derivanti da rapporti estranei all'esercizio dell'impresa;i debiti per il risarcimento dei danni da fatto illecito extracontrattuale nonché le sanzioni penali ed amministrative di carattere pecuniario che non siano accessorie a debiti estinti.
Il nostro studio si è occupato con esito positivo del beneficio dell'esdebitazione, consentendo al fallito di riproporsi nel mondo del lavoro.
L’istanza di esdebitazione può essere presentata dal Curatore contestualmente al piano di riparto finale dell’attivo o entro un anno dalla chiusura del fallimento.
Si premette che sono state previste imperative condizioni soggettive e oggettive che devono sussistere per ottenere l’esdebitazione. La mancanza di anche una sola delle condizioni pregiudica il riconoscimento del beneficio e sarà cura del legale incaricato di verificarne la sussistenza (art. 142 L. Fall).
In particolare, il fallimento deve essersi chiuso con ripartizione finale dell’attivo con parziale soddisfacimento dei creditori.
La valutazione della percentuale di soddisfazione dei creditori riveste uno dei punti più critici per l’ottenimento del beneficio e sia in dottrina sia in giurisprudenza si sono contrapposti due orientamenti.
Secondo l’orientamento "estensivo", per la scrivente di maggior rilievo e condiviso dalla Suprema Corte a Sezioni Unite (24214 del 18/11/2011) "non è necessario che tutti i creditori concorsuali siano soddisfatti almeno parzialmente, bensì è sufficiente che almeno parte dei creditori sia stata soddisfatta" rimettendo all’apprezzamento del Giudice di merito la verifica della consistenza dei riparti rispetto a quanto dovuto.
Alcune Corti di merito hanno concesso il beneficio di esdebitazione anche con percentuale inferiore al 15% (tenendo conto dell’intero ammontare del recuperato compresi i riparti e le spese di procedura riconosciute).
Come detto, il decreto favorevole comporta l’inesigibilità dei crediti concorsuali del fallito (i debiti residui dei creditori rimasti insoddisfatti vengono cancellati).
L’incentivante liberazione del fallito debitore è finalizzata al recupero della sua attività economica, una volta regolarizzate le sue esposizioni debitorie.
Dopo aver ottenuto il beneficio, infatti, il fallito/persona fisica si trova nelle condizioni di poter iniziare una nuova attività imprenditoriale (fresh start), al fine di riproporsi, in campo economico, come un soggetto ancora una volta attivo e produttivo.
Si ricorda che restano comunque esclusi dall’esdebitazione:
gli obblighi di mantenimento e alimentari e comunque le obbligazioni derivanti da rapporti estranei all'esercizio dell'impresa;i debiti per il risarcimento dei danni da fatto illecito extracontrattuale nonché le sanzioni penali ed amministrative di carattere pecuniario che non siano accessorie a debiti estinti.
Il nostro studio si è occupato con esito positivo del beneficio dell'esdebitazione, consentendo al fallito di riproporsi nel mondo del lavoro.
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