Evoluzione degli Etf: gli Etf Smart Beta
Strumenti a mezza via tra i fondi attivi e quelli passivi da utilizzare con appropriatezza e su un arco temporale d’investimento medio-lungo.
Col termine Smart (intelligente) si vogliono indicare quegli Etf che applicano una gestione più attiva (e complessa) degli indici sottostanti creati ad hoc in base agli obiettivi che s’intendono raggiungere.
Col termine Beta (β), in finanza, s’intende il coefficiente che misura il comportamento di un titolo rispetto al mercato di riferimento, ovvero la variazione che un titolo storicamente assume rispetto alle variazioni del mercato.
Un β tra 0 e 1 rappresenta un titolo difensivo rispetto al mercato perché ne attenua le variazioni; oltre, il titolo, è da ritenersi aggressivo in quanto ne aumenta le oscillazioni.
Nella sostanza gli Etf Smart Beta sono stati concepiti per utilizzare indici di riferimento (benchmark) creati appositamente con fattori di collegamento diversi dai tradizionali Etf a larga capitalizzazione e con l’intento di migliorarne le performance nel tempo.
A seguire, in sintesi, alcune opzioni in base a diversi fattori di collegamento.
Per (β) inferiori a 1 (difensivi)
Momentum: selezione di titoli a bassa volatilità e con storici positivi;
Value: selezione di titoli sottovalutati dal mercato di società operanti in settori maturi e solidi;
Bond: solo obbligazioni sovrane e con elevati rating;
Dividend Weighted: titoli che distribuiscono dividendi più corposi;
Per (β) superiori a 1 (aggressivi)
Equal Weight: equilibrio nel peso tra titoli "small cap" (piccola capitalizzazione) e titoli "large cap" (grande capitalizzazione);
Growth: titoli caratterizzati da società con alto tasso di crescita e redditività operanti in settori e
fasi di piena espansione;
Premio al rischio: obbligazioni con "credit default swap" più elevati (strumenti di copertura del rischio);
Private Equity: titoli di "venture capital" (società ad inizio attività con elevate potenzialità di crescita);
Va precisato, infine, che gli Etf Smart Beta applicano costi inferiori ai fondi attivi, ma superiori quelli degli Etf tradizionali, aspetto da soppesare opportunamente.
Col termine Beta (β), in finanza, s’intende il coefficiente che misura il comportamento di un titolo rispetto al mercato di riferimento, ovvero la variazione che un titolo storicamente assume rispetto alle variazioni del mercato.
Un β tra 0 e 1 rappresenta un titolo difensivo rispetto al mercato perché ne attenua le variazioni; oltre, il titolo, è da ritenersi aggressivo in quanto ne aumenta le oscillazioni.
Nella sostanza gli Etf Smart Beta sono stati concepiti per utilizzare indici di riferimento (benchmark) creati appositamente con fattori di collegamento diversi dai tradizionali Etf a larga capitalizzazione e con l’intento di migliorarne le performance nel tempo.
A seguire, in sintesi, alcune opzioni in base a diversi fattori di collegamento.
Per (β) inferiori a 1 (difensivi)
Momentum: selezione di titoli a bassa volatilità e con storici positivi;
Value: selezione di titoli sottovalutati dal mercato di società operanti in settori maturi e solidi;
Bond: solo obbligazioni sovrane e con elevati rating;
Dividend Weighted: titoli che distribuiscono dividendi più corposi;
Per (β) superiori a 1 (aggressivi)
Equal Weight: equilibrio nel peso tra titoli "small cap" (piccola capitalizzazione) e titoli "large cap" (grande capitalizzazione);
Growth: titoli caratterizzati da società con alto tasso di crescita e redditività operanti in settori e
fasi di piena espansione;
Premio al rischio: obbligazioni con "credit default swap" più elevati (strumenti di copertura del rischio);
Private Equity: titoli di "venture capital" (società ad inizio attività con elevate potenzialità di crescita);
Va precisato, infine, che gli Etf Smart Beta applicano costi inferiori ai fondi attivi, ma superiori quelli degli Etf tradizionali, aspetto da soppesare opportunamente.
Articolo del: