Familiari Alzheimer "AL CENTRO: IL TUO SOLLIEVO. ESSERE IN REL-AZIONE"


Recuperare capacità empatiche e gestire al meglio varie difficoltà emotive appare arduo
Familiari Alzheimer "AL CENTRO: IL TUO SOLLIEVO. ESSERE IN REL-AZIONE"

In un'epoca denominata da forti accelerazioni tecnologiche e da un'eccessiva denominazione dei piu elementari bisogni umani, recuperare capacità empatiche, gestire al meglio, per superarle, varie difficoltà emotive appare arduo.

Ciò non di meno, pur se viviamo in una società nevrotica, non possiamo dire assiomaticamente che la sofferenza psichica sia attribuibile tutta o soltanto ad essa, tout court, poiché individuo e ambiente fanno parte di uno stesso campo, sono elementi di un intero. Argomentando piu in dettaglio si può affermare che le difficoltà del singolo individuo nascono nel momento in cui i bisogni entrano in conflitto con quelli sociali. Ecco il dilemma. In definitiva l'equilibrio psico-fisico del soggetto dipenderebbe dalla risposta o dal modo in cui noi viviamo le sollecitazioni esterne.

Di conseguenza per un salutare stato emotivo della persona, questa dovrebbe principalmente prendere coscienza della struttura/complessiva del suo copione di vita. E ciò con interventi di aiuto secondo necessità, il primo dei quali può essere essenziale per una corretta eziologia, ossia l'ascolto attento e amorevole di ciò che lo ha reso inquieto e sofferente. 

La salute, così come la malattia, non esistono nel vuoto sociale, ma si inseriscono in contesti relazionali e culturali, nelle opinioni delle persone, interagendo con i valori, le tradizioni e le immagini circolanti in una determinata società. Il sociale struttura e crea sia la nostra conoscenza di "malattia", sia la stessa "malattia" in riferimento a dimensioni ideali e normative, fortemente connotate da "valori, valutazioni e ideologie".

 

Occorre promuovere l'idea di "sollievo" ai familiari affette da patologia di Alzheimer, poiché questa é da considerarsi una malattia sociale e non individuale ed in so!itudine, come per troppo tempo é stato.

Tuttavia bisogna precisare che la competenza dello psicologo non può e non deve limitarsi solo alla raccolta dati, ma nei casi meno complessi e/o più difficili può e deve rappresentare un momento di aiuto come punto di riferimento per far ritrovare il piacere di vivere, come colui che sa accogliere e comprendere alcuni ostacoli superabili che non sono necessariamente espressione di patologia.

 

Per arrivare a quanto descritto, si predilige un contesto protetto da giudizi e pregiudizi. Creare l'atmosfera con la fiducia e l'ascolto attivo, per rendere l'atmosfera psicologicamente sicura. L'individuo cioè deve sentirsi accettato, anche e soprattutto attraverso la comprensione empatica, il confronto ed il feedback delle sue esperienze e dei disagi riportati.

 

 

Recensioni

2 Recensioni


Grazie

Grazie, sapere qualcosa in più di questa malattia è sempre utile. Mia madre è malata di Alzheimer, i suoi suggerimenti sono molto importanti per me.

Antonio Matteo V - settembre 2018

Sig,Vecchiarino, il mio obiettivo è aiutare i familiari poiché oltre che professionista vivo in famiglia tutto ciò. Resto a disposizione per qualsiasi domanda o altro è le ricordo che il primo colloquio è gratuito. Saluti dott.ssa Aurelia Gagliano.

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Mi è di supporto in un momento per me delicato grazie dottoressa

Ho avuto un'esperienza in famiglia

Massimo T - settembre 2018

Sig.Tommasone, comprendo i suoi sentimenti, se avesse bisogno mi contatti, la mia è esperienza sul campo. Saluti, dott.ssa Aurelia Gagliano.

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Articolo del:


di Dott.ssa Aurelia Gagliano

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