Family business, una risposta alla crisi
Il capitalismo familiare è la forza del nostro sistema,il pilastro dello sviluppo economico civile italiano
Il capitalismo familiare è la forza del nostro sistema, il pilastro dello sviluppo economico civile italiano.
Il tumultuoso cambiamento della nostra società chiede alle imprese di adeguarsi innovandosi in tecnologie, dimensioni, gestione, commercializzazione, finanza: esigenze alle quali non sempre la struttura familiare è in grado di rispondere. E' necessaria una nuova cultura da parte di imprenditore e famiglia.
Il family business, inserito quale corso formativo post laurea all'università Cattolica di Milano, dal suo ideatore Walter Zocchi, docente all'università LUISS-Roma, dipinge un quadro d'insieme di tre elementi: famiglia, azienda e patrimonio, che sembrerebbero non strettamente correlati. L'imprenditore oggi non è più solo un tecnico ma deve essere capofamiglia, lavoratore, manager, economista, psicologo e possedere una preparazione più specifica su famiglia, impresa e patrimonio.
In Italia migliaia di imprese subiscono quotidianamente pesanti problemi famigliari, aziendali e patrimoniali e possiedono potenziali di flessibilità, rapidità decisionale, impegno costante dei propri membri per fronteggiare le sfide della crisi, ma necessitano di aiuti esterni per orientare decisioni da parte di professionisti, università, banche.
Studi realizzati da team di professionisti nascono dall'intreccio di tre entità distinte e svelano alle imprese familiari: le logiche, i meccanismi di funzionamento, le potenzialità nascoste per trarne indicazioni utili agli imprenditori che potranno decidere al meglio per la gestione dell loro famiglie, azienda e patrimoni.
Quando un'impresa si identifica nella famiglia proprietaria, la gestione volta all'economicità, efficienza, produttività non sempre produce risultati positivi in quanto condizionata da implicazioni emotive personali legate alle vicende famigliari, per esempio la morte di un componente familiare incide sui risultati imprenditoriali.
Il tumultuoso cambiamento della nostra società chiede alle imprese di adeguarsi innovandosi in tecnologie, dimensioni, gestione, commercializzazione, finanza: esigenze alle quali non sempre la struttura familiare è in grado di rispondere. E' necessaria una nuova cultura da parte di imprenditore e famiglia.
Il family business, inserito quale corso formativo post laurea all'università Cattolica di Milano, dal suo ideatore Walter Zocchi, docente all'università LUISS-Roma, dipinge un quadro d'insieme di tre elementi: famiglia, azienda e patrimonio, che sembrerebbero non strettamente correlati. L'imprenditore oggi non è più solo un tecnico ma deve essere capofamiglia, lavoratore, manager, economista, psicologo e possedere una preparazione più specifica su famiglia, impresa e patrimonio.
In Italia migliaia di imprese subiscono quotidianamente pesanti problemi famigliari, aziendali e patrimoniali e possiedono potenziali di flessibilità, rapidità decisionale, impegno costante dei propri membri per fronteggiare le sfide della crisi, ma necessitano di aiuti esterni per orientare decisioni da parte di professionisti, università, banche.
Studi realizzati da team di professionisti nascono dall'intreccio di tre entità distinte e svelano alle imprese familiari: le logiche, i meccanismi di funzionamento, le potenzialità nascoste per trarne indicazioni utili agli imprenditori che potranno decidere al meglio per la gestione dell loro famiglie, azienda e patrimoni.
Quando un'impresa si identifica nella famiglia proprietaria, la gestione volta all'economicità, efficienza, produttività non sempre produce risultati positivi in quanto condizionata da implicazioni emotive personali legate alle vicende famigliari, per esempio la morte di un componente familiare incide sui risultati imprenditoriali.
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