Fatturazione elettronica tra privati al via


Il DLgs 127/2015 introduce un regime opzionale di fatturazione elettronica tra privati.
A seguito del D.L. 193/2016 vediamo cosa cambia.
Fatturazione elettronica tra privati al via
L'art. 1 del D.Lgs. 5.08.2015, n. 127 costituisce il primo tassello per il completamento dell'ambizioso progetto del Fisco di estensione della fatturazione elettronica tra privati, con il preciso intento di spingere tutti i soggetti passivi IVA a una pressoché totale digitalizzazione della fatturazione.
Il recente D.L. 193 del 22.10.2016, in corso di conversione, mette - come si suol dire - "la ciliegina sulla torta".
Ma andiamo con ordine.
Il decreto 127/2015 istituiva un regime opzionale di trasmissione dei dati delle fatture emesse e ricevute, dando la possibilità di aderirvi fin dal 2017, con opzione vincolante per un quinquennio e rinnovabile tacitamente per egual periodo. Tale norma si intreccia con il recente obbligo di trasmissione trimestrale dei dati delle fatture emesse e ricevute (leggi spesometro trimestrale!), in vigore dal prossimo 1.01.2017, previsto dal D.L. 193/2016 nel quale, tuttavia, viene precisato che chi aderisce al nuovo sistema di trasmissione telematica dei dati delle fatture, anche attraverso il sistema di interscambio messo a disposizione dall'Agenzia delle Entrate, è esonerato dal nuovo adempimento. L'opzione deve essere esercitata entro il 31.12.2016 per poter avere efficacia dal prossimo esercizio.
I tempi sono stretti e le imprese, soprattutto quelle di piccole dimensioni, avranno notevoli difficoltà nel comprendere quale sia la scelta migliore, considerato che l'opzione è vincolante per 5 anni. I contribuenti dovranno valutare se passare direttamente alla fatturazione elettronica con utilizzo del SID (sistema di interscambio dati) oppure aderire al sistema opzionale previsto dall'art. 1, c. 3 del D.Lgs. 127/2015 trasmettendo i dati delle fatture.
È evidente come la scelta sia molto difficile, nonostante i benefici connessi all'adesione al regime opzionale:
- abolizione dello spesometro trimestrale,
- abolizione della black list,
- abolizione INTRA acquisti,
- abolizione delle comunicazioni delle società di leasing e noleggio,
- rimborsi prioritari,
- riduzione dei termini di accertamento,
- diritto ad un esiguo credito d'imposta.

La vera questione è che, allo stato attuale, i contribuenti che dovessero passare alla fatturazione elettronica del ciclo attivo si troveranno costretti a gestire le fatture, che continueranno a ricevere in formato cartaceo dai loro fornitori, convertendole in formato XML con necessità di adeguamento dei sistemi informativi e con notevoli sforzi economici oltre che con un sicuro incremento dei tempi di lavorazione.
L'unica certezza è che questa scelta avrà certamente un impatto importante sull'organizzazione amministrativa.
In merito ad i nuovi adempimenti, Il Direttore dell'Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi ha pubblicamente dichiarato che i nuovi adempimenti sono "un onere sopportabile" e finiranno per portare a un "alleggerimento degli adempimenti".

A molti non potrà sfuggire che, in realtà, i nuovi adempimenti sembrano costituire una sorta di "punizione" per chi sfuggirà alla fatturazione elettronica e alla trasmissione telematica opzionale dei dati delle fatture.

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di Studio Bitetti - Fiscale

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