Favorire il passaggio generazionale nell'impresa a gestione familiare


Il passaggio generazionale è un momento fondamentale nella vita di un’azienda perché implica il trasferimento di know-how e la definizione di una nuova vision
Favorire il passaggio generazionale nell'impresa a gestione familiare

Passaggio generazionale: un momento importante

Il passaggio generazionale è un momento fondamentale nella vita di un’azienda perché implica il trasferimento di know-how e la definizione di una nuova visione di “business” per il nuovo leader e una nuova visione di “vita” per il leader uscente.

Nelle fasi di passaggio generazionale è facile trovare in azienda 4 generazioni, con persone che si trovano in fasi differenti del loro ciclo di vita, in termini di motivazione, successo e soddisfazione professionale. A ciò si aggiungono diversità in: 

  • stile di leadership

  • comunicazione;

  • organizzazione del lavoro;

  • abitudini;

  • modelli di business di riferimento;

  • stile di vita.

Tutto ciò può rendere difficile la loro presenza contemporanea all’interno dell’organizzazione.

Il passaggio generazionale è una opportunità per il cambiamento e per il miglioramento, ma se viene gestito male può rappresentare una grave minaccia

Family Business fail not because of the business, but because of the family.“ R. Carlock

Alcuni dati sul passaggio generazionale 

Le imprese familiari che riescono ad arrivare alla terza generazione sono il 13%, quelle che sopravvive al fondatore sono il 30% e solo il 4% arriva alla quarta generazione. (fonte Bocconi – Family Firm Institute). Di tutte le PMI italiane, circa il 23% è guidata da un leader ultra-settantenne (fonte Osservatorio AUB, 2015 leggi la ricerca). Le imprese familiari che prevedono di pianificare o subire un passaggio generazionale sono il 18% (fonte AUB, Istat).Da un’analisi effettuata da UnionCamere – Mediobanca gli imprenditori che intendono lasciare l’azienda ad un familiare sono circa il 68%.

Ogni anno in Italia 80.000 imprenditori passano l’azienda ai figli. Solo in 3 casi su 10 i passaggi generazionali funzionano (fonte Eurispes); purtroppo sono più frequenti la vendita a terzi o il fallimento. Secondo una ricerca PwC, “il 20% dei figli non vuole lavorare nell’azienda di famiglia, il 59% crede che sarà difficile guadagnarsi la stima dei collaboratori; mentre il 64% pensa che i padri avranno difficoltà a cedere davvero le redini”. Il 10% in media dei fallimenti deriva dalla mancata pianificazione e organizzazione del passaggio generazionale(fonte UNIONCAMERE – MEDIOBANCA)

 “Non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, ma quella più reattiva ai cambiamenti.” C Darwin

La necessaria lungimiranza dell'imprenditore 

L’impresa è un patrimonio dinamico, un processo in continua evoluzione, il principale rischio nella transizione generazionale è rappresentato dalla perdita del know-how e delle relazioni umane di cui l’imprenditore è principale attore. Con il passare del tempo l’imprenditore, spesso fondatore, invecchia e con lui l’azienda, i collaboratori, l’organizzazione. In questa situazione spesso l’azienda perde energia, vivacità, reattività, innovazione, in pratica invecchia il modello strategico di business.

Tutti gli imprenditori vogliono che la propria creatura sopravviva e sia florida per lungo tempo.

Un imprenditore lungimirante vede al di là della propria creatura e capisce che è necessario e opportuno pianificare per tempo una soluzione per dare continuità all’azienda e favorire quindi la successione come strumento di crescita innovativo. È fondamentale per il leader senior, lasciare i figli liberi di scegliere i settori di loro competenza e capire il modo in cui prendono le decisioni e se lavorano con responsabilità e passione.

Errori comuni

La mancanza di un progetto globale porta al rischio del depauperamento del patrimonio. Esistono varie possibilità d’insuccesso dovute ad errori che sono comuni nella gestione del delicato passaggio di testimone. Nella maggior parte delle volte dietro gli errori vi sono nobili motivazioni. L’errore è di impostazione o di processo.

  1. intendere il passaggio come un obbligo verso il passato e non come una opportunità per il futuro;

  2. confondere tra proprietà, management e direzione;

  3. pensare il ricambio come un evento e non come un processo;

  4. mancata trasmissione della imprenditorialità, del “Modo tipico di essere” dell’imprenditore;

  5. evitare il sano confronto tra generazioni;

  6. pensare che trasmettere i valori equivalga ad assicurare continuità;

  7. scegliere manager o consulenti esterni non idonei;

  8. una scarsa pianificazione strategica aumenta la conflittualità: il passaggio non va imposto, ma preparato per gradi;

  9. mancanza di fiducia nelle nuove generazioni.

Le regole d'oro

Ci sono alcune condizioni che facilitano il passaggio generazionale:

  1. distinguere l’impresa dalla famiglia;

  2. applicare una governance moderna;

  3. basarsi sulle “competenze” e non sulle appartenenze;

  4. definire regole chiare precise, condivise e scritte;

  5. pensare al meglio, ma prepararsi al peggio e all’imprevisto;

  6. pianificare obiettivi, processi e piani d’azione;

  7. farsi supportare da attori esterni;

  8. per rafforzare i nuovi leader serve dar loro fiducia e autonomia.

Il miglior regalo che possiamo fare all’altro non è solo condividere le nostre ricchezze, ma rivelargli le sue.“ B Disraeli

Perché un coach aiuta il passaggio generazionale 

Pianificare il passaggio generazionale equivale a garantire continuità aziendale e tutela del patrimonio della famiglia. Significa infatti gestire la famiglia, l’impresa e il patrimonio. Il passaggio generazionale è un processo che coinvolge numerosi aspetti: familiare, patrimoniale, legale, fiscale, organizzativo, etc. E’ opportuno che ogni consulente faccia la propria parte, senza sovrapposizioni e confusione di ruoli, e che il leader sia i regista dell’intero processo.

Un coach può intervenire nel processo su più livelli e lavorando su diversi aspetti, principalmente in ambito di leadership, motivazionale, comunicazionale e valoriale.

I benefici del coaching per il passaggio generazionale in azienda 

Un percorso di Coaching per il passaggio generazionale è molto utile per:

  • favorire la comunicazione tra generazioni diverse: diversi “modi di vedere” a confronto;

  • definire la cultura d’impresa come vantaggio competitivo, non replicabile;

  • razionalizzazione dei ruoli gestionali dei membri della famiglia (per competenza non appartenenza);

  • definire le regole condivise e redigere la “costituzione di famiglia”;

  • potenziare lo stile di leadership del leader junior;

  • verifica e ridefinizione di vision, mission, valori e regole;

  • verificare e definire le nuove strategie aziendali;

  • verifica di work-life balance per il leader uscente.

Risulta quindi fondamentale per l’imprenditore poter far riferimento ad una persona, esterna all’impresa ed alla famiglia, in grado di restituire una visione imparziale sulle situazioni maggiormente critiche. Un Business Coach aiuta i familiari dell’impresa familiare a interpretare il cambio generazionale come un’opportunità per innovare e rinnovare l’azienda, integrando know-how ed esperienze pregresse con una visione energica, giovane e fresca. Questo approccio offre un supporto attivo e mette i familiari al centro della scena; tutti i risultati in grado di raggiungere sono attribuibili al loro impegno e alle loro scelte.

Il Coaching allarga la gamma di opzioni possibili e mette il cliente nelle condizioni migliori per fare la scelta più giusta per lui. Il coaching aiuta andando a lavorare, a livello individuale e di team, aspetti come l’ambizione, la leadership, la responsabilità, la comunicazione, la consapevolezza e la visione.

Buon lavoro e buona vita!

Articolo del:


di Matteo Rocca Business Coach

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