Fed, dazi, Brexit: come difendere il portafoglio nel 2019
I primi giorni di quest'anno, per le borse, sono stati nettamente positivi se confrontati con il mese di dicembre del 2018.
Ma cosa aspettarci nei prossimi mesi? Tre sono le date da appuntarsi nel primo trimestre 2019: il 29 gennaio, il primo e il 29 marzo. Queste date chiave potranno risultare determinanti per l'andamento dei mercati finanziari.
La prossima riunione della Fed, che si terrà il 29 e 30 gennaio sarà determinante per capire quale sarà l'andamento dei tassi americani per quest'anno. L'economia americana si avvicina alla fase di tardo o fine ciclo e sia il Fomc (l'organismo della Fed responsabile delle decisioni dei tassi) sia i mercati si interrogano sull'attuale stato di salute dell'economia mondiale. Le valutazioni azionarie, dopo i ribassi dello scorso anno, sono tornate in linea con le medie storiche, in base all'andamento degli utili. Tuttavia i timori di un rallentamento economico e di guerre commerciali appaiono ancora attuali.
Infatti, molti analisti, alla luce di tutto ciò, ritengono che la Fed stia diventando più cauta nella sua politica di restrizione monetaria, in quanto i tassi di interesse americani sono vicini alla neutralità e prevedono solo due rialzi per quest’anno invece dei tre probabili fino a poco tempo fa. Il meeting di gennaio potrebbe, quindi, fornire indizi sul futuro percorso della Fed con una pausa nel cammino dei rialzi dei tassi americani per permettere alla banca centrale americana di valutare e pesare l'impatto della contrazione delle condizioni finanziarie e dei fondamentali economici.
L'altra data chiave è quella del primo marzo, giorno in cui termina la tregua di 90 giorni della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Non c'è tutt'ora chiarezza su quanto concordato dai due presidenti e questo evidenzia la fragilità della tregua stessa. La Cina, nel frattempo, ha aumentato l'acquisto di beni americani, ma persistono le tensioni strutturali legate alla politica industriale cinese e si aspettano gli esiti dei negoziati tra i due paesi, ripartiti nei primi giorni di gennaio.
La terza data chiave è quella del 29 marzo, quando è in programma l'uscita dall'Unione Europea da parte della Gran Bretagna. Sappiamo già come sono andate le votazioni al Parlamento inglese, con la bocciatura del piano di Theresa May, primo ministro inglese. Attualmente sono in corso nuovi colloqui all'interno del mondo politico inglese per scongiurare un ritiro disordinato, ma la valutazione della sterlina inglese sembra riflettere i timori di un'uscita dirompente.
Valutando tutto ciò è sicuramente consigliabile un approccio prudente, diversificando ulteriormente il proprio portafoglio, aspettare di capire che impatto avranno gli appuntamenti sopra descritti prima di aumentare gli asset più rischiosi e soprattutto affidarsi a ottimi professionisti, che con la loro competenza ed esperienza, vi possano consigliare e guidare negli eventuali momenti di turbolenza dei mercati.
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