Felicità delle relazioni: quando è difficile trovare amici


Coltivare i rapporti di amicizia è un modo per allenare la nostra felicità delle relazioni. Ma spesso non ci si riesce. Quali domande utili possiamo farci a riguardo?
Felicità delle relazioni: quando è difficile trovare amici

Felicità delle relazioni: quando è difficile trovare amici

La psicologia positiva, partendo dalla filosofia dell’antica Grecia, studia la felicità umana.

Prendendo spunto dalla psicologia positiva e, soprattutto, dal metodo del coaching umanistico, voglio parlarvi della felicità delle relazioni, cioè di quella felicità che deriva dai legami affettivi, dallo stare con gli altri, che siano i nostri partner, oppure i figli, le amiche e amici, i colleghi o i parenti.

Quando coltiviamo questa felicità, ci sentiamo bene nel momento in cui amiamo, riceviamo amore e ne diamo a noi stessi.

In quest’articolo voglio focalizzarmi sulla felicità delle relazioni che deriva dal coltivare i rapporti di amicizia.

Spesso, nel mio lavoro di coach, incontro persone che hanno questa felicità in sofferenza, perché, dal loro punto di vista, per quanto si impegnano a costruire relazioni, non hanno i risultati sperati: gli amici gli tirano sempre il “pacco” o li cercano solo quando fa comodo a loro.

Ti sei mai ritrovato in una situazione simile?

Prova a farti allora queste domande, senza avere troppa fretta di trovare la risposta, ma dandoti il tempo di riflettere, osservare i tuoi comportamenti e connetterti con il tuo mondo interiore.

Quanti amici ho?

Ricordati che siamo per natura abitudinari e che la famosa zona di comfort è una sirena spesso molto allettante, per cui chiediamoci se il fatto di sentirci soli non derivi dal fatto che frequentiamo i “soliti 4 gatti”.

Quante azioni ho fatto nell’ultimo periodo per allargare la mia cerchia di amicizie?
Pensaci, magari stai soffrendo di “lamentite” e il vestito che più ti piace indossare è quello della vittima.

Sai quella vocina interna che ripete “nessuno mi vuole”; “nessuno mi cerca”; “faccio sempre io il primo passo”.

Mi dirai, “ma non è vero! Faccio sempre io il primo passo”.

Ok, prova a prendere carta e penna e fai l’elenco delle azioni fatte per coltivare le amicizie. Sei sicuro che verrà fuori un elenco lungo, lungo di azioni? Mi raccomando però, non mentirti!

Se invece hai fatto milioni di azioni, ma non ci sono i risultati sperati forse è il caso di chiederti:

qual è l’obiettivo principale, o uno dei principali, quando penso all’amicizia?

Quando pongo questa domanda ai miei clienti, spesso la risposta è “l’obiettivo è  fare amicizia con chiunque; l’obiettivo è non stare da solo”.

Allora chiedo: “questa soluzione che risultati ha prodotto in termini di costruzione di amicizie che alimentano la tua felicità delle relazioni?

Pochi o nessuno, mi sento spesso ripetere.

Spesso, un errore che commettiamo quando partiamo da un’ottica di bisogno, di carenza e solitudine è quello di stare con chiunque, purché ci sia.

In un’ottica di coaching partiamo, invece, dalla motivazione "ad andare verso": io non ho bisogno di trovare amici, io sono motivato ad andare verso gli amici. Questa spinta alla proattività mi aiuta a non disperdere energia e a non farmi calare l’autostima.

Il concetto è apertura, disponibilità e gentilezza verso tutti, ovviamente, ma poi, quando si tratta di creare delle reti di amicizie occorre pensare che gli amici sono il risultato di un’auto selezione. Anche qui, come per la gestione di noi stessi nel tempo, occorre identificare il nostro essenziale.

Ci sono persone che risuonano con il nostro essenziale (valori, idee, passioni, interessi etc.) e persone che lo fanno molto meno.

E’ normale: non possiamo piacere a tutti, né tutti possono piacerci. Quindi, occorre che ti chieda: che tipo di persone mi fanno stare meglio e quali tipi di persone io posso fare stare meglio? Ad esempio, se sei una persona dinamica e attiva, probabilmente non risuonerai tanto con persone abitudinarie e sedentarie.

Se non siamo molto compatibili è normale che poi le persone ci tirino il pacco quando facciamo loro delle proposte per incontrarci, no?

Quindi, non è che devi sentirti rifiutato e farti strani pensieri sul tuo valore personale; è solo che stai frequentando persone non completamente in sintonia con la tua persona, che non sono né meglio né peggio di te, ma solo diverse da te.

Molto altro ci sarebbe da dire e tanti piani di azione personalizzati da fare per coltivare le amicizie.

Se coltivare le amicizie, ampliare il giro e alimentare la felicità delle relazioni rientra tra i tuoi obiettivi contattami, lavoreremo assieme per un po’ per trovare la via a te più confacente, partendo dai tuoi punti di forza.

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di Silvana Serrano

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