“Fermati OTELLO”, ovvero “dell’infedeltà amorosa”
La poligamia è comportamento antico e nella nostra società persiste come trasgressione. La società dei consumi e i social ne amplificano i problemi

Nell’ultimo articolo, parlando di "gelosia pericolosa", ho citato il sito dell’associazione milanese "Fermati Otello!" attiva sul fronte della lotta ai femminicidi, associazione che voglio qui ancora ricordare (www.fermatiotello.com).
In questo articolo desidero affrontare un argomento, per così dire, contiguo. Quello dell’"infedeltà amorosa", cercando di farne una trattazione, se non propriamente scientifica, quantomeno "razionale", rifuggendo dai molti trabocchetti del moralismo e dei luoghi comuni.
*
Otello uccide Desdemona perché convinto che lei lo tradisca con Cassio. In realtà, Shakespeare ci narra che si tratta di un’infame macchinazione di Jago, e che Desdemona è innocente del tradimento.
Nella società elisabettiana di Shakespeare però, Desdemona appariva in qualche modo "colpevole" d’essersi presa la libertà di unirsi ad un uomo - Otello - contro il parere del padre, e per giunta di unirsi ad un "moro". E - ironia della sorte - proprio il moro, sospettandola, a torto, di "troppa libertà", in seguito la uccide (cfr. http://www.shakespeareinitaly.it/otelloedesdemona.html).
Nella società elisabettiana quindi, ma anche in molte altre culture e in altre epoche compresa la nostra, il corpo della donna apparteneva (e talvolta ancora appartiene) al padre o al fratello, per essere poi consegnato al marito.
Nell’Otello di Shakespeare il padre di Desdemona, il patrizio veneziano Brabanzio, accecato dall‘ira, vorrebbe sulle prime far decapitare Otello per aver sedotto sua figlia...
"Brabanzio, Il tuo cuore è scoppiato, hai perso metà della tua anima; anche adesso, adesso, proprio adesso, un vecchio montone nero sta montando la tua pecora bianca. Alzati! Alzati! (http://www.shakespeareinitaly.it/otelloedesdemona.html)".
... accetta poi invece le loro nozze perché Otello diventa generale dell’armata veneziana contro i turchi.
Sesso quindi, in questa storia, equivale a "possesso", come pure in molti dei nostri archetipi ancestrali, e l’espressione "la mia donna", ma anche "il mio uomo", spesso prese a pretesto nella gelosia pericolosa, ne sono un chiaro retaggio.
Peraltro pare che non sia sempre stato così...
(continua a leggere su http://lacuradelleemozioni.it/fermati-otello-ovvero-dellin.../).
In questo articolo desidero affrontare un argomento, per così dire, contiguo. Quello dell’"infedeltà amorosa", cercando di farne una trattazione, se non propriamente scientifica, quantomeno "razionale", rifuggendo dai molti trabocchetti del moralismo e dei luoghi comuni.
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Otello uccide Desdemona perché convinto che lei lo tradisca con Cassio. In realtà, Shakespeare ci narra che si tratta di un’infame macchinazione di Jago, e che Desdemona è innocente del tradimento.
Nella società elisabettiana di Shakespeare però, Desdemona appariva in qualche modo "colpevole" d’essersi presa la libertà di unirsi ad un uomo - Otello - contro il parere del padre, e per giunta di unirsi ad un "moro". E - ironia della sorte - proprio il moro, sospettandola, a torto, di "troppa libertà", in seguito la uccide (cfr. http://www.shakespeareinitaly.it/otelloedesdemona.html).
Nella società elisabettiana quindi, ma anche in molte altre culture e in altre epoche compresa la nostra, il corpo della donna apparteneva (e talvolta ancora appartiene) al padre o al fratello, per essere poi consegnato al marito.
Nell’Otello di Shakespeare il padre di Desdemona, il patrizio veneziano Brabanzio, accecato dall‘ira, vorrebbe sulle prime far decapitare Otello per aver sedotto sua figlia...
"Brabanzio, Il tuo cuore è scoppiato, hai perso metà della tua anima; anche adesso, adesso, proprio adesso, un vecchio montone nero sta montando la tua pecora bianca. Alzati! Alzati! (http://www.shakespeareinitaly.it/otelloedesdemona.html)".
... accetta poi invece le loro nozze perché Otello diventa generale dell’armata veneziana contro i turchi.
Sesso quindi, in questa storia, equivale a "possesso", come pure in molti dei nostri archetipi ancestrali, e l’espressione "la mia donna", ma anche "il mio uomo", spesso prese a pretesto nella gelosia pericolosa, ne sono un chiaro retaggio.
Peraltro pare che non sia sempre stato così...
(continua a leggere su http://lacuradelleemozioni.it/fermati-otello-ovvero-dellin.../).
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