Finanza agevolata in Emilia Romagna
Il fondo starter e il fondo energia della regione Emilia Romagna. Interessanti opportunità di mutuo agevolato per le imprese
Spesso capita, parlando di finanza agevolata d’impresa, di imbattersi in notizie poco rassicuranti. In numerosi casi succede, infatti, che le domande per l’accesso ad agevolazioni di vario tipo pervengano in un numero talmente esagerato, rispetto ai fondi effettivamente disponibili, dal provocare due tipi di conseguenze: o un elevatissimo numero di istanze rifiutate, oppure un accoglimento di molte domande, ma con una cospicua riduzione del contributo pro-capite. In quest’ultima casistica, si cerca probabilmente di accontentare il maggior numero di richiedenti possibile, ma in realtà spesso si ottiene l’effetto opposto, visto che tra l’ottenere un’agevolazione sul 50/60% di un investimento oppure sul 20/25%, c’è una notevole differenza.
Queste cose accadono, normalmente, quando i bandi sono piuttosto semplici da affrontare, con la logica conseguenza che in tanti "ci provino". In altre fattispecie invece, ci troviamo di fronte a progetti piuttosto complessi da redigere e predisporre, e a fondi che, conseguentemente, permangono per tempi anche abbastanza lunghi, con diverse riaperture dello stesso bando. E’ il caso del Fondo StarER e del Fondo Energia della Regione Emilia Romagna, recentemente riaperti fino al 7 maggio 2018. Si tratta, in entrambi i casi, di opportunità interessanti, che prevedono la possibilità di ottenere un mutuo chirografario che, per il 70% del suo importo, è a TASSO ZERO. Redigere i progetti non è semplicissimo, ma il gioco in questo caso può valere la candela.
STARTER si rivolge alle PICCOLE IMPRESE (massimo 50 dipendenti e 10 milioni di fatturato o totale attivo di bilancio) costituite da non più di 5 anni, con sede operativa in Emilia Romagna, che desiderino effettuare un programma di investimenti indicativamente nelle seguenti categorie (per maggiori informazioni si veda www.fondostarter.unifidi.eu ):
a) interventi su immobili strumentali: acquisto, ampliamento e/o ristrutturazione;
b) acquisto di macchinari, attrezzature, hardware e software, arredi strettamente funzionali;
c) acquisizione di brevetti, licenze, marchi, avviamento;
d) spese per partecipazione a fiere e interventi promozionali;
e) consulenze tecniche e/o specialistiche;
f) spese del personale adibito al progetto;
g) materiale e scorte;
h) spese locazione dei locali adibito ad attività (risultante da visura come sede principale/unità locale);
i) spese per la produzione di documentazione tecnica necessaria per la presentazione della domanda (a titolo esemplificativo redazione di business plan).
Il FONDO ENERGIA si rivolge, invece, ad aziende di qualunque dimensione, che intendano effettuare investimenti nel mondo del risparmio energetico, dell’utilizzo di fonti rinnovabili e, in generale, della "green economy" (per approfondimenti: http://www.fondoenergia.unifidi.eu/) . In questo caso, oltre al mutuo agevolato è possibile richiedere anche un contributo a fondo perduto, che copra le spese tecniche sostenute per la diagnosi energetica, e/o lo studio di fattibilità, e/o la preparazione del progetto di investimento.
In entrambi i casi, si tratta di normative che hanno dimostrato di funzionare bene, e che hanno già fornito a numerose imprese emiliano-romagnole un sostegno concreto per la realizzazione dei propri progetti di investimento. Fondamentale ricordarsi che, in generale, i beni acquistati dovranno essere nuovi di fabbrica, e che i programmi di investimento dovranno iniziare dopo la presentazione della domanda di agevolazione.
Queste cose accadono, normalmente, quando i bandi sono piuttosto semplici da affrontare, con la logica conseguenza che in tanti "ci provino". In altre fattispecie invece, ci troviamo di fronte a progetti piuttosto complessi da redigere e predisporre, e a fondi che, conseguentemente, permangono per tempi anche abbastanza lunghi, con diverse riaperture dello stesso bando. E’ il caso del Fondo StarER e del Fondo Energia della Regione Emilia Romagna, recentemente riaperti fino al 7 maggio 2018. Si tratta, in entrambi i casi, di opportunità interessanti, che prevedono la possibilità di ottenere un mutuo chirografario che, per il 70% del suo importo, è a TASSO ZERO. Redigere i progetti non è semplicissimo, ma il gioco in questo caso può valere la candela.
STARTER si rivolge alle PICCOLE IMPRESE (massimo 50 dipendenti e 10 milioni di fatturato o totale attivo di bilancio) costituite da non più di 5 anni, con sede operativa in Emilia Romagna, che desiderino effettuare un programma di investimenti indicativamente nelle seguenti categorie (per maggiori informazioni si veda www.fondostarter.unifidi.eu ):
a) interventi su immobili strumentali: acquisto, ampliamento e/o ristrutturazione;
b) acquisto di macchinari, attrezzature, hardware e software, arredi strettamente funzionali;
c) acquisizione di brevetti, licenze, marchi, avviamento;
d) spese per partecipazione a fiere e interventi promozionali;
e) consulenze tecniche e/o specialistiche;
f) spese del personale adibito al progetto;
g) materiale e scorte;
h) spese locazione dei locali adibito ad attività (risultante da visura come sede principale/unità locale);
i) spese per la produzione di documentazione tecnica necessaria per la presentazione della domanda (a titolo esemplificativo redazione di business plan).
Il FONDO ENERGIA si rivolge, invece, ad aziende di qualunque dimensione, che intendano effettuare investimenti nel mondo del risparmio energetico, dell’utilizzo di fonti rinnovabili e, in generale, della "green economy" (per approfondimenti: http://www.fondoenergia.unifidi.eu/) . In questo caso, oltre al mutuo agevolato è possibile richiedere anche un contributo a fondo perduto, che copra le spese tecniche sostenute per la diagnosi energetica, e/o lo studio di fattibilità, e/o la preparazione del progetto di investimento.
In entrambi i casi, si tratta di normative che hanno dimostrato di funzionare bene, e che hanno già fornito a numerose imprese emiliano-romagnole un sostegno concreto per la realizzazione dei propri progetti di investimento. Fondamentale ricordarsi che, in generale, i beni acquistati dovranno essere nuovi di fabbrica, e che i programmi di investimento dovranno iniziare dopo la presentazione della domanda di agevolazione.
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