Finanza comportamentale, vizi e virtù!


Ecco gli errori da evitare e i consigli da seguire per una finanza razionale e redditizio
Finanza comportamentale, vizi e virtù!
L’accezione di finanza comportamentale ha origini relativamente recenti. Già alla fine del ‘700 il noto economista Adam Smith ne dedicò qualche accenno, ma è soprattutto negli ultimi decenni che tale materia ha cominciato ad essere oggetto sempre più approfondito di studio, mano a mano che la cultura finanziaria si diffuse.
La finanza comportamentale è nata dall’esigenza di analizzare il comportamento degli investitori e le loro reazioni alla variazioni del mercato finanziario. Dallo studio di tali comportamenti è emerso in maniera netta che l’investitore non è completamente razionale nelle sue scelte e i mercati non sono totalmente efficienti. La finanza comportamentale, dunque, spiega gli schemi dei comportamenti individuali e sociali all’interno dei mercati finanziari e punta a trasformare l’investitore irrazionale in "investitore razionale".

Innanzitutto va detto che per "investitore irrazionale" non si indica colui che volontariamente prende scelte finanziarie dannose, ma semplicemente colui che, spesso o meno frequentemente, compie delle scelte "di pancia", seguendo il proprio istinto oppure "il gregge", allineandosi ai comportamenti della massa. Un esempio classico è quello di vendere le azioni di una società presenti nel proprio portafoglio perché il loro valore subisce delle perdite. Per il timore di vedere ridotto sempre di più il proprio valore azionario, si procede con la vendita delle azioni in portafoglio (seguendo magari quello che fanno anche molti altri investitori), al posto di attendere una risalita dei titoli.
Altro esempio potrebbe essere quello di disinvestire o di chiudere un PAC (piano di accumulo) soltanto perché si è in periodo di variazioni al ribasso del titolo stesso non capendo che, in realtà, una fase di ribasso può essere soltanto un vantaggio prima che segua una fase di rialzo.
Di esempi simili ce ne sono molti altri, tutti a dimostrare che il comportamento "di pancia" dell’investitore non è mai un vantaggio. Anzi, può provocare perdite consistenti.
Secondo una teoria accreditata, l’avversione alle perdite ha un impatto emotivo tale che le perdite pesano 2,5 volte di più rispetto un guadagno di pari entità.

Gli errori compiuti dall’investitore irrazionale sono:
- seguire l’istinto guidato dall’ansia, dal timore di subire perdite, insicurezza: tutte emozioni che possono portare a scelte irrazionali e sbagliate
- subire l’influenza delle persone che vi stanno accanto nella scelta di operare o meno una scelta di investimento oppure subire l’influenza della massa (effetto gregge)
- avere eccessiva sicurezza o eccessivo ottimismo pensando, al contrario, di essere razionali e di poter controllare le variabili di un mercato che, per sua natura, è sostanzialmente imprevedibile.

A ciò si aggiunge che anche il mercato non è efficiente, come lo sarebbe solo, in maniera empirica, in una struttura economica di concorrenza perfetta. Ma ciò accade solo nei libri. Nella realtà, le strutture economiche sono differenti e le variazioni dei prezzi, degli investimenti o degli altri parametri potrebbero non essere completamente razionali.

Ma cosa fare per diventare un "investitore razionale"?
Ecco, infine, qualche consiglio da seguire per diventare investitori razionali e compiere scelte più oculate:
1. Non lasciarsi trascinare dall’effetto gregge, ovvero affidarsi alle scelte compiute dagli altri investitori o seguire la moda finanziaria del momento. Occorre sempre analizzare la propria situazione e decidere in base alle proprie esigenze
2. Non analizzare convulsamente l’andamento del proprio portafoglio (soprattutto in fase di ribasso dei titoli) per evitare scelte emotive dovute all’ansia, alla paura o all’avidità
3. Diversificare gli investimenti in modo da spalmare e ridurre il rischio
4. Non seguire i consigli di parenti, amici e conoscenti che, spesso, per definizione sono considerati i migliori consulenti finanziari del momento. Le loro scelte finanziarie, seppur redditizie, potrebbero non essere adatte alle vostre esigenze. Meglio, quindi, affidarsi a un consulente finanziario
competente che possa personalizzare la strategia finanziaria in base allo specifico caso tenuto conto degli obiettivi e della capacità finanziaria del singolo.

Il nostro studio è disponibile ad offrire maggiori informazioni in materia e consulenza finanziaria.

Articolo del:


di Dott. Giordano Cappello

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