Fine anno: scadenze col botto!


Il mese di dicembre è sempre ricco di scadenze fiscali e non. Ma quest'anno ce ne sono di nuove e difficili da affronare. Vediamole.
Fine anno: scadenze col botto!
Dopo aver effettuato i versamenti della seconda rata dell’acconto delle imposte sui redditi il 30 novembre scorso ha avuto inizio l’ultimo mese dell’anno, dicembre, che porta con se non solo il Natale ma anche tante scadenze più o meno odiate dagli italiani.

Oltre alle solite quest’anno ce ne saranno anche di nuove.

Siamo ormai vicini al fatidico giorno 16 quando scadrà il pagamento del saldo dell’IMU e della TASI con tutte le problematiche che esse si portano dietro visto il continuo evolversi dei beni soggetti a queste imposte e tasse che più volte hanno creato grossi problemi ai professionisti che devono elaborare i versamenti ed ai cittadini che spesso non sanno cosa e quanto pagare.

In questi giorni molti comuni stanno procedendo all’invio anche del saldo della TARI e del canone idrico, anche queste con scadenza nel mese di dicembre.

E trascorso il 16 dicembre si potrà festeggiare velocemente il Natale perché già giorno 27, spostata al 28 dato che cade di domenica, scade il versamento dell’acconto dell’IVA per tutto il popolo delle partite IVA e delle imprese.

Un altro fiume di denaro uscirà dalle esangui casse dei contribuenti italiani per rafforzare le casse dell’Erario sempre "assetata" di denaro fresco.

Ma da quest’anno un’altra scadenza si aggiunge al lungo elenco delle scadenze ed incombenze. Infatti per tutte le imprese che nel 2014 hanno effettuato forniture a Enti Pubblici, e che quindi hanno emesso le fatture "PA" elettronicamente, dovranno necessariamente procedere alla loro "conservazione" on line previa "marcatura temporale" e firma elettronica.

Questa nuova incombenza va effettuata entro 90 giorni dalla scadenza della presentazione della dichiarazione dei redditi che, oramai da molti anni, è stata fissata al 30 settembre; quindi entro il prossimo 29 dicembre tutte le fatture elettroniche "PA" emesse nell’anno 2014 andranno conservate.

E per chi è stato poco accorto e non ha provveduto a registrare le fatture elettroniche in apposito registro, anche nel caso in cui avesse emesso una sola fattura elettronica, ora è costretto ad archiviare elettronicamente tutte le fatture emesse nell’anno 2014 con un aggravio di costi non indifferente.

E finalmente, appena avuta la ricevuta di conservazione elettronica delle fatture si potrà correre, se è rimasto ancora un po’ di fiato e di voglia, a festeggiare l’anno nuovo.

E così si ricomincia con le scadenze del 2016!

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di Emilio Tasca

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