Fondi obbligazionari inefficienti
La politica monetaria espansiva della BCE iniziata sotto la presidenza Draghi nel Gennaio 2015 - attraverso il Q.E. (Quantitative Easing: allentamento monetario) per consentire alla banca centrale d'acquistare titoli di Stato, e non solo, dalle banche nazionali dei paesi dell’Eurozona a botte di 80 miliardi di euro/mese, ridotti da Aprile 2017 a 60 miliardi, per mantenere tassi i d’interesse bassi con l’obiettivo di stimolare la crescita economica fino al raggiungimento di un target d’ inflazione del 2%, peraltro non ancora raggiunto - ha compresso anche i potenziali rendimenti dei fondi obbligazionari dell’area euro.
A portarli però prossimi allo zero %, quando non negativi, hanno contribuito in modo decisivo i costi applicati dalle società di gestione le quali ben si guardano di ridurli proporzionalmente al calo dei rendimenti rendendoli perciò troppo elevati e penalizzanti.
Secondo quanto riportato da Morningstar le spese correnti gravanti su oltre 75 miliardi di euro allocati nel comparto dei fondi obbligazionari in euro superano lo 0,6%. Un costo superiore al tasso di rendimento implicito delle obbligazioni (di cui questi fondi sono composti) se portate a scadenza come rilevato dall’indice Bloomberg Barclays Euro aggregate bond.
In sostanza un tale livello di costi assorbe quasi interamente le performance attese in un mercato di tassi, peraltro, ai minimi storici. Situazione che potrebbe indurre i gestori di quei fondi ad assumere quote di rischio maggiori nel tentativo di generare rendimenti più elevati. Eventualità di cui gli investitori devono essere edotti per verificare la compatibilità con il loro profilo di rischio ed obiettivi.
Pertanto, anche la gestione attiva, che dovrebbe consentire ai fondi in oggetto di creare maggiore valore rispetto ai benchmark presi a riferimento, in costanza di un tale livello di costi, più di tanto non riescono a performare. Da qui l’importanza, nella scelta dei fondi obbligazionari dell’area euro su cui investire, di selezionare quelli con più bassi costi il cui risparmio si traduce automaticamente in un più elevato rendimento.
In tale ricerca, naturalmente, l’assistenza di un consulente finanziario indipendente, libero da conflitti d’interesse, è particolarmente raccomandata.
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