Fondo pensione: un’opportunità per i giovani


La previdenza integrativa una necessità per i giovani lavoratori
Fondo pensione: un’opportunità per i giovani
Quota 100, il numero che accende il dibattito sul sistema pensionistico italiano.
Numerose le perplessità, "Può funzionare per i lavoratori che hanno un numero rilevante di anni di contributi - osserva Barbagallo (Segretario generale Uil) -. Rischia invece di essere una beffa per i giovani che, entrando tardi nel mondo del lavoro a tempo pieno e costante, vedrebbero paradossalmente aumentare la loro soglia per l'età pensionabile".
Tutti sembrano invece d’accordo sul fatto che il nostro Paese stia affrontando un vero e propria rivoluzione demografica. Nei prossimi cinquant’anni l’indice di dipendenza degli anziani (rapporto tra over 65 enni e residenti in età da lavoro 20-64enni) è destinato a raddoppiare (si passerà dal 26,7% del 2016 al 51,1% del 2066 - fonte Il Sole 24 Ore).
L’invecchiamento della popolazione è la sfida che deve affrontare il nostro sistema pensionistico pubblico in un contesto di mercato del lavoro che non riesce a crescere abbastanza, e la spesa per pensioni non può più aumentare.
A farne le spese sono i giovani, la fascia della popolazione più interessata da carriere spesso "interrotte", caratterizzata da numerosi cambi di lavoro e periodi di mancata contribuzione, con una prospettiva previdenziale non sufficiente a garantire serenità economica al termine del ciclo professionale considerando che il tasso di sostituzione della pensione rispetto all’ultimo stipendio sarà in molti casi inferiore al 50%.
Diventerà vitale quindi un’integrazione al reddito pensionistico.
Eppure sono i giovani i grandi assenti nei fondi pensione mentre invece, ad oggi, la previdenza integrativa appare essere una necessità ed un’opportunità per un giovane lavoratore.
In Italia i vantaggi fiscali, è possibile dedurre dall’Irpef fino a 5.164,57 euro l’anno, di questo investimento non sono ancora molto conosciuti. La previdenza integrativa copre in Italia il 20% della forza lavoro, con una prevalenza dei piani individuali (11,2%) sui fondi negoziali (9,2%). È troppo poco per un Paese che vanta uno dei più elevati tassi di risparmio.
Eppure, cominciare presto a spostare quote in questo serbatoio si profila, soprattutto per i giovani, la scelta migliore per un futuro più sereno.

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di Gionni Bailetti

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