Giustizia in Ferie - Le bugie hanno le gambe corte?
Sospensione Feriale
GIUSTIZIA IN FERIE
Le bugie hanno le gambe corte?
Vien da chiederselo spesso di questi tempi in cui improvvisati Soloni raccattano falsi problemi per distrarre l’attenzione dall’unico vero problema: "l’assenza di idee ed il pressappochismo".
E veniamo al tema!
È credibile che la giustizia civile, eterna malata nonostante la miriade di inutili riformette che si sono susseguite negli ultimi trent’anni, è lenta a causa della sospensione feriale?
La sospensione feriale dei termini consiste in un periodo - dal 1/8 al 15/9 - in cui i Tribunali si occupano solo di controversie urgenti, ossia: "di cause relative ad alimenti, di procedimenti cautelari, di adozioni, amministrazioni di sostegno, interdizioni, inabilitazioni, protezione contro gli abusi familiari, sfratti, opposizioni alle esecuzioni, fallimenti, cause di lavoro e previdenziali, e di tutte quelle questioni che, se ritardate, potrebbero produrre un grave pregiudizio alle parti".
Non poche, quindi. E, tuttavia, ora si insinua il dubbio che la sospensione dei procedimenti ordinari serva a consentire a Magistrati e personale amministrativo di andarsene ad oziare in vacanza.
La sospensione feriale dei termini, invece, non serve a ciò. Essa è, a ben vedere, una garanzia irrinunciabile per il cittadino.
Lo aveva già precisato la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 49/1990, con la quale aveva evidenziato che "La sospensione dei termini processuali nel periodo feriale è connessa alla particolare difficoltà di ottenere l'assistenza di un difensore durante tale periodo, e dunque si impone ogni qual volta la possibilità di agire in giudizio costituisca per il titolare l'unico rimedio per far valere, a pena di decadenza, un suo diritto.".
Si pensi ad un soggetto al quale durante le ferie venga notificato, a sua insaputa, un atto soggetto ad impugnazione, ad esempio una cartella esattoriale o un decreto ingiuntivo di pagamento di un debito. È evidente che, se non vi fosse la predetta sospensione, il diritto di difesa - costituzionalmente garantito - risulterebbe gravemente menomato se al cittadino non fosse consentita l’impugnazione per l’intervenuta scadenza dei relativi termini.
Cosicché, il recente annuncio della riduzione della sospensione feriale (impropriamente accomunata alla riduzione delle ferie dei Magistrati), non serve a combattere le fantomatiche "lobby corporative", ma solo a pubblicizzare roboanti e demagogiche riforme della Giustizia che, in realtà, avrebbero bisogno di ben altro.
Avv. Giuseppe Cossa
Le bugie hanno le gambe corte?
Vien da chiederselo spesso di questi tempi in cui improvvisati Soloni raccattano falsi problemi per distrarre l’attenzione dall’unico vero problema: "l’assenza di idee ed il pressappochismo".
E veniamo al tema!
È credibile che la giustizia civile, eterna malata nonostante la miriade di inutili riformette che si sono susseguite negli ultimi trent’anni, è lenta a causa della sospensione feriale?
La sospensione feriale dei termini consiste in un periodo - dal 1/8 al 15/9 - in cui i Tribunali si occupano solo di controversie urgenti, ossia: "di cause relative ad alimenti, di procedimenti cautelari, di adozioni, amministrazioni di sostegno, interdizioni, inabilitazioni, protezione contro gli abusi familiari, sfratti, opposizioni alle esecuzioni, fallimenti, cause di lavoro e previdenziali, e di tutte quelle questioni che, se ritardate, potrebbero produrre un grave pregiudizio alle parti".
Non poche, quindi. E, tuttavia, ora si insinua il dubbio che la sospensione dei procedimenti ordinari serva a consentire a Magistrati e personale amministrativo di andarsene ad oziare in vacanza.
La sospensione feriale dei termini, invece, non serve a ciò. Essa è, a ben vedere, una garanzia irrinunciabile per il cittadino.
Lo aveva già precisato la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 49/1990, con la quale aveva evidenziato che "La sospensione dei termini processuali nel periodo feriale è connessa alla particolare difficoltà di ottenere l'assistenza di un difensore durante tale periodo, e dunque si impone ogni qual volta la possibilità di agire in giudizio costituisca per il titolare l'unico rimedio per far valere, a pena di decadenza, un suo diritto.".
Si pensi ad un soggetto al quale durante le ferie venga notificato, a sua insaputa, un atto soggetto ad impugnazione, ad esempio una cartella esattoriale o un decreto ingiuntivo di pagamento di un debito. È evidente che, se non vi fosse la predetta sospensione, il diritto di difesa - costituzionalmente garantito - risulterebbe gravemente menomato se al cittadino non fosse consentita l’impugnazione per l’intervenuta scadenza dei relativi termini.
Cosicché, il recente annuncio della riduzione della sospensione feriale (impropriamente accomunata alla riduzione delle ferie dei Magistrati), non serve a combattere le fantomatiche "lobby corporative", ma solo a pubblicizzare roboanti e demagogiche riforme della Giustizia che, in realtà, avrebbero bisogno di ben altro.
Avv. Giuseppe Cossa
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