Home business: come guadagnare aprendo un B&B. Partita Iva sì o no?


Lavorare e guadagnare con la propria casa, anche se è in affitto. Aprire un B&B con o senza partita Iva? Conosciamo gli aspetti fiscali
Home business: come guadagnare aprendo un B&B. Partita Iva sì o no?

Home business: come guadagnare aprendo un B&B. Partita Iva sì o no? Aspetti fiscali

A chi interessa l’articolo? A persone che lavorano in casa, persone che hanno perso il lavoro e a tutti coloro che vogliono integrare uno stipendio per la famiglia.

Quanti di voi hanno pensato di aprire un B&B in casa propria o anche in una casa in affitto? Questo è il momento di capire come funziona dal punto di vista fiscale.

Oggi una delle attività meno costose per poter guadagnare qualcosa in più e aiutare a far quadrare il bilancio familiare è l’apertura di un B&B nella propria casa. Per chi ha le mani d’oro e una mente creativa può affiancare attività collaterali, sempre dietro compenso, come delle lezioni di musica, di cucina, di cucito, di danza, di scrittura creativa, di pittura… insomma non sono poche le possibilità che si hanno di guadagnare se si hanno capacità e talenti particolari.

Naturalmente è necessario capire quali sono gli aspetti fiscali di tale attività che si può svolgere in due modi:

  • B&B senza partita Iva;
  • B&B con partita Iva.

Approfondiamo.

Cosʼè il B&B?

B&B è l’abbreviazione di  “Bed and Breakfast”.  Si tratta di una formula di ospitalità a pagamento in una casa privata adibita a struttura ricettiva con un minimo di 3 camere fino a un massimo di 6, e un numero massimo di ospiti. Queste limitazioni, tra camere e numero massimo di ospiti, varia in base al regolamento della Legge Regionale relativo alla Regione di residenza (vedere Tabella sotto).

Normalmente trattasi di una struttura ricettiva a conduzione familiare con la possibilità di dormire e di consumare la prima colazione. La struttura può essere di proprietà o anche in affitto con la formula Rent to Rent.

Agli albori del B&B le abitazioni destinate a questo tipo di attività erano situate in posti molto turistici oppure in località strategiche come i pressi delle grandi strutture ospedaliere, ma con il tempo il concetto di turismo è cambiato molto e chi viaggia, anche per lavoro, prova molto piacere nel recarsi in case private trovando, molto spesso, un’accoglienza familiare.

Come accennavamo, la Legge regionale relativa ad ogni Regione indica le regole circa l’apertura di un B&B. Dalla Legge in questione si desumono i limiti a cui ci si deve attenere per aprire un Bed and Breakfast nella propria Regione, tra cui:

  • Il numero massimo di giorni di permanenza degli ospiti;

  • il numero massimo di camere della struttura da adibire a B&B (vedere Tabella sotto);

  • i giorni di apertura minima e massima della struttura nell’arco dell’anno (non si può stare aperti tutto l’anno se non si ha una partita Iva).

 TABELLA PER: REGIONE, NUMERO DI CAMERE E NUMERO DI OSPITI

REGIONE

Numero massimo di camere

Numero massimo di posti letto

Abruzzo

4

10

Basilicata

4 / 6

8 / 12

Calabria

4

8

Campania

3

6

E. Romagna

3

6

Friuli V.G.

4

8

Lazio

3

6

Liguria

3

 

Lombardia

3

12

Marche

3

6

Molise

3

6

Piemonte

3

6

Puglia

6

10

Sardegna

3

6

Sicilia

5

20

Toscana

6

12

Prov. Trento

3

 

Prov. Bolzano

6

 

Umbria

3

8

Valle d’Aosta

3

6

Veneto

3

 

Aprire un B&B: partita Iva sì o no?

Questa attività, spesso a conduzione familiare, nella maggior parte delle volte è nata proprio per gestirla senza partita Iva. Secondo lʼAgenzia delle Entrate ciò è possibile quando vengano soddisfatte le seguenti condizioni:

  • la saltuarietà delle prestazioni di servizio;
  • l’assenza di mezzi organizzati.

Per cui si comprende che un B&B si può gestire un due modi:

  1. In modo non imprenditoriale, senza aprire partita Iva, mediante l’esercizio dell’attività in modo occasionale.

  2. in modo imprenditoriale, con apertura della partita Iva.

1. Come aprire un B&B senza partita Iva: attività occasionale

In genere in quasi tutte le Regioni lʼattività di B&B non viene considerata dʼimpresa, pertanto non è necessario aprire partita Iva, né iscriversi al Registro delle Imprese e all’INPS Gestione Commercianti: è considerata un’attività occasionale, con il vantaggio che non si deve osservare il limite di reddito conosciuto per le attività commerciali o di servizi occasionali di € 5.000, limite oltre il quale si è obbligati all’apertura della partita Iva.

Proprio per questo, alcune Regioni richiedono lʼinterruzione dell’attività per un certo numero di giorni nel corso dell’anno. Per documentare gli incassi giornalieri, il gestore del B&B deve dotarsi di un blocchetto di ricevute generiche. Le ricevute che superano € 77.46 dovranno essere corredate di una marca da bollo di € 2,00.

2. Come aprire un B&B con partita Iva: attività abituale e organizzata

Ci sono Regioni che considerano l’attività di B&B “sempre” imprenditoriale, per cui è sempre necessario aprire la partita Iva. Ma la maggior parte delle Regioni non è così rigida e permette di aprire un B&B anche a privati non titolari di partita Iva.

Nel caso l’attività di B&B sia esercitata in maniera abituale, si è obbligati all’apertura dalla partita Iva, in tal caso si parla anche di affittacamere.

Naturalmente ci sono molti vantaggi ad operare con una Partita Iva perché ha meno vincoli del B&B svolto in modo non professionale. Infatti, può ospitare più persone, anche in più unità nello stesso stabile, senza dover sottostare alle limitazioni relative al numero di posti letto e ai periodi di chiusura infrannuale imposti dalla normativa regionale.

Essendo un’attività d’impresa, le regole a cui attenersi sono:

  • richiesta di apertura della partita Iva all’Agenzia delle Entrate con il seguente codice ATECO: 55.20.51 Affittacamere per brevi soggiorni, case ed appartamenti per vacanze, Bed and Brekfast, residence.

  • iscrizione al Registro delle Imprese;

  • indicazione del Regime fiscale (in genere son volumi d’affari fino a€ 65.000 si aderisce al Regime Forfettario);

  • iscrizione all’INPS Gestione Commercianti per il versamento dei contributi previdenziali a favore del titolare, o anche dei collaboratori familiari e non. In questo caso sono dovuti contributi fissi, anche se il fatturato è pari a zero, sul reddito minimale di € 15.710 pari a € 3.777,84 (così suddivisi: € 3770,40 a titolo di IVS, € 7,44 a titolo di maternità). Se si opta per il Regime Forfettario è possibile chiedere la riduzione del 35% dei contributi dovuti alla Gestione Commercianti INPS. Per effetto della riduzione, la quota di contributi fissi da versare passa da € 3.777,64 annuali a € 2.458,20 da versare in 4 rate trimestrali di pari importo. Le quote vengono aggiornate annualmente, www.inps.it;

  • essere in possesso dei requisiti per le attività di somministrazione di alimenti e bevande.

Regole generali per l’apertura di un B&B

Sia che si apra un Bed and Breakfast senza o con partita Iva, ci sono delle regole da osservare, sempre dettate dalla Legge Regionale delle singole Regioni:

  • gli immobili utilizzati per il B&B devono essere in regola con i requisiti urbanistico-edilizi, igienico-sanitari e di sicurezza prescritti per le abitazioni;

  • le singole stanze devono avere dei requisiti minimi, come per esempio la superficie minima in rapporto ai posti letto oppure la presenza di determinati arredi di base;

  • il titolare del B&B, sia che abbia o meno partita Iva, deve presentare la SCIA ossia la Segnalazione Certificata di Inizio Attività, tramite lo Sportello Unico per le attività produttive (SUAP). I documenti da allegare alla SCIA dipendono dalla legge regionale, ma generalmente sono i seguenti: planimetria dell’abitazione; contratto di proprietà o affitto; copia della polizza assicurativa RC a favore dei clienti; la comunicazione degli ospiti alle Autorità di PS.

Aprire un B&B in un condominio

Nessuno vieta di aprire un B&B in condominio ma è sempre bene osservare delle regole per non essere penalizzati:

  • l’attività non deve arrecare danno ai condomini;

  • nel regolamento condominiale non deve essere presente il divieto assoluto di gestire un’attività di Bed and Breakfast. In caso contrario, si deve chiedere l’assenso degli altri condomini oppure ne è vietata l’apertura in tutti i sensi.

Si può ricevere dei finanziamenti per aprire un B&B?

Assolutamente sì! Per conoscere le agevolazioni e le possibilità di finanziamento dedicate all’apertura di un Bed and Breakfast occorre consultare la competente Camera di Commercio, gli Enti locali preposti per il turismo e la regione ove ha sede la struttura da adibire a B&B. Spesso vengono emanati bandi regionali per finanziare questo tipo di attività.

Per individuare i finanziamenti giusti per ogni situazione dobbiamo distinguere:

  1. le attività di B&B svolte senza partita Iva: non possono accedere ai finanziamenti comunitari;

  2. le attività di B&B svolte con partita Iva: sono attività d’impresa per cui è possibile fruire anche dei contributi europei a fondo perduto, concessi per le spese di acquisto di arredi e attrezzature. In genere consistono in un contributo a fondo perduto (ossia da non restituire) normalmente pari al 50% e un finanziamento a tasso agevolato per il restante 50%.

In genere tale agevolazione spetta alle Regioni del Mezzogiorno quali Abruzzo, Campania, Puglia, Molise, Basilicata, Sicilia, Calabria, Sardegna. Ma si consiglia di leggere annualmente il Regolamento Regionale poiché le norme potrebbero avere delle evoluzioni.

Come vengono calcolate le imposte per il B&B?

Questa è la parte che maggiormente interessa il contribuente che vuole gestire un Bed and Breakfast. La risposta è diversa a seconda che si è in possesso di una partita Iva o meno per esercitare questa attività:

  • attività di B&B esercitata senza partita Iva. Il soggetto privato in questo caso ha una doppia scelta che valuterà in base alla convenienza contributiva:

           - tassazione ordinaria: i proventi dall’attività di B&B, al netto delle spese documentate e strettamente inerenti, andranno indicati in dichiarazione tra i  “redditi diversi” nel                       quadro L derivanti da attività commerciale non esercitata abitualmente.

           - oppure applicazione della cedolare secca: i proventi dall’attività di B&B saranno soggetti alla cedolare secca del 21%;

  • attività di B&B esercitata con partita Iva. La tassazione dei proventi derivanti dallʼattività di B&B gestita in forma imprenditoriale con l’apertura di partita Iva segue le regole vigenti per il reddito di impresa e variano a seconda della forma giuridica adottata (ditta individuale o società). Il Regime Forfettario oggi è l’unico regime di vantaggio di cui si può fruire ed è valido fino a € 65.000 di volume d’affari.

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Articolo del:


di Carmen Fantasia

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