I 3 Rischi della tua Pensione
Scopri come viene calcolata la tua pensione e i rischi ai quali vai incontro in modo da poterli fronteggiare in tempo
Ti sei mai chiesto come verrà calcolata la tua pensione?
Il metodo contributivo, sarà in futuro quello più utilizzato per il calcolo. Si applicherà, oltre che per tutti coloro che non avevano anzianità contributiva al 31/12/95, anche per tutti i versamenti effettuati dopo il 01 Gennaio 2012 da quei lavoratori che hanno iniziato a lavorare prima del 31/12/1995.
Una semplice formula matematica può aiutarti a capire il funzionamento del metodo contributivo:
PENSIONE: CONTRIBUTI VERSATI X COEFFICIENTE DI RIVALUTAZIONE X COEFFICIENTE DI TRASFORMAZIONE
I contributi versati annualmente vengono rivalutati sulla base di un coefficiente di rivalutazione pari alla variazione media quinquennale del Pil (prodotto interno lordo). Al montante contributivo ottenuto si applicano dei coefficiente di trasformazione che tengono conto della speranza di vita media al momento del pensionamento.
Nei tre termini della moltiplicazione sono concentrati tre rischi per la tua pensione:
RISCHIO ECONOMICO CONTRIBUTIVO:
Riguarda la possibilità che i contributi versati non siano sufficienti, fino al caso estremo del mancato pagamento degli stessi perché senza lavoro.
RISCHIO FINANZIARIO:
Legato al fatto che il Pil italiano ha bassa crescita portando una insufficiente rivalutazione dei contributi versati. Basterà riflettere che dal 1995, anno in cui è entrato in vigore il metodo contributivo, siamo passati da tassi annui di rivalutazione del 4%- 5%, agli attuali tassi di rivalutazione sotto l’1%.
Un dato ti permette di capire:
Coefficiente di rivalutazione al 31/12/2015: 1,004684 con 50.000 € che danno 50.234 €;
Coefficiente di rivalutazione al 31/12/2000: 1,050653 con 50.000 € che danno 52.532 €.
RISCHIO DEMOGRAFICO:
Riguarda l’allungamento della vita media, che porta a coefficienti di trasformazione in rendita sempre più bassi.
Nel triennio 2016 - 2018 a 65 anni il coefficiente per la trasformazione del montante contributivo è di 5,326%. Con un montante rivalutato di 100.000 €, la pensione annua sarà di 5.326 €. Nel triennio 2013 - 2015, invece, lo stesso coefficiente era di 5,435% con un pensione annua di 5.435 € con un calo di circa il 2%.
Attualmente i coefficienti vengono rivisti ogni tre anni e dal 2019 ogni due. Se sei un giovane e hai iniziato da pochi anni la tua attività lavorativa dovrai lavorare per ben 40 anni e per ben 20 volte i coefficienti di trasformazione in rendita verranno modificati al ribasso.
E allora non perdere tempo e metti subito in pratica una strategia che possa integrare la tua pensione perché
"IL FUTURO E’ IL TEMPO IN CUI TI PENTIRAI DI NON AVER FATTO QUELLO CHE POTEVI FARE OGGI".
Alla prossima...
Il metodo contributivo, sarà in futuro quello più utilizzato per il calcolo. Si applicherà, oltre che per tutti coloro che non avevano anzianità contributiva al 31/12/95, anche per tutti i versamenti effettuati dopo il 01 Gennaio 2012 da quei lavoratori che hanno iniziato a lavorare prima del 31/12/1995.
Una semplice formula matematica può aiutarti a capire il funzionamento del metodo contributivo:
PENSIONE: CONTRIBUTI VERSATI X COEFFICIENTE DI RIVALUTAZIONE X COEFFICIENTE DI TRASFORMAZIONE
I contributi versati annualmente vengono rivalutati sulla base di un coefficiente di rivalutazione pari alla variazione media quinquennale del Pil (prodotto interno lordo). Al montante contributivo ottenuto si applicano dei coefficiente di trasformazione che tengono conto della speranza di vita media al momento del pensionamento.
Nei tre termini della moltiplicazione sono concentrati tre rischi per la tua pensione:
RISCHIO ECONOMICO CONTRIBUTIVO:
Riguarda la possibilità che i contributi versati non siano sufficienti, fino al caso estremo del mancato pagamento degli stessi perché senza lavoro.
RISCHIO FINANZIARIO:
Legato al fatto che il Pil italiano ha bassa crescita portando una insufficiente rivalutazione dei contributi versati. Basterà riflettere che dal 1995, anno in cui è entrato in vigore il metodo contributivo, siamo passati da tassi annui di rivalutazione del 4%- 5%, agli attuali tassi di rivalutazione sotto l’1%.
Un dato ti permette di capire:
Coefficiente di rivalutazione al 31/12/2015: 1,004684 con 50.000 € che danno 50.234 €;
Coefficiente di rivalutazione al 31/12/2000: 1,050653 con 50.000 € che danno 52.532 €.
RISCHIO DEMOGRAFICO:
Riguarda l’allungamento della vita media, che porta a coefficienti di trasformazione in rendita sempre più bassi.
Nel triennio 2016 - 2018 a 65 anni il coefficiente per la trasformazione del montante contributivo è di 5,326%. Con un montante rivalutato di 100.000 €, la pensione annua sarà di 5.326 €. Nel triennio 2013 - 2015, invece, lo stesso coefficiente era di 5,435% con un pensione annua di 5.435 € con un calo di circa il 2%.
Attualmente i coefficienti vengono rivisti ogni tre anni e dal 2019 ogni due. Se sei un giovane e hai iniziato da pochi anni la tua attività lavorativa dovrai lavorare per ben 40 anni e per ben 20 volte i coefficienti di trasformazione in rendita verranno modificati al ribasso.
E allora non perdere tempo e metti subito in pratica una strategia che possa integrare la tua pensione perché
"IL FUTURO E’ IL TEMPO IN CUI TI PENTIRAI DI NON AVER FATTO QUELLO CHE POTEVI FARE OGGI".
Alla prossima...
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