I beni rifugio
Cosa sono i cosiddetti "beni rifugio"?
Sono quei beni che conservano il loro valore nel tempo, garantendo il proprio capitale investito comunque vadano le cose. Lo dice la parola stessa, ci si aspetta che siano un "rifugio": che offrano protezione al nostro capitale dalle crisi finanziarie, dall'inflazione e da ogni altro possibile incidente. Per gli italiani, il bene rifugio per antonomasia sono gli immobili.
Tutti quelli che hanno acquistato immobili dal 1950 fino ad una decina di anni fa, hanno visto crescere il valore: da qui la certezza che "il mattone non tradisce mai" e la convinzione che comperare una casa sia un investimento sicuro, che mantiene ed anzi aumenta il proprio valore nel tempo. Sempre.
Poi è arrivata la crisi del 2008, sono aumentate le tasse sulle seconde case ed ecco il fatale tradimento del mattone: secondo un'indagine di Tecnocasa il prezzo degli immobili negli ultimi 10 anni si è ridotto del 40%. Non è diverso con i box per l'auto! Proprio qualche mese addietro è uscita un'indagine di Immobiliare.it che mostra come i prezzi dei box siano scesi del 30% negli ultini 5 anni. Le cause sembra siano l'offerta eccessiva, l'arrivo del car sharing e l'introduzione di numerose ZTL nei centri storici delle nostre città. Nel resto del mondo il bene rifugio per eccellenza è stato l'oro: ha conservato ed incrementato il proprio valore attraverso le due guerre ed è considerato "prezioso" da quando esiste l'uomo. Ma anche l'oro può perdere parecchio: dal 1980 al 2001 l'oro perse il 70% del suo valore passando da 873 dollari oncia a 255. E anche negli ultimi anni, pur salendo, ha avuto oscillazioni considerevoli.
Vogliamo soffermarci sui titoli di stato?
Il titolo di stato tedesco, il famoso bund, petrebbe essere un investimento sicuro vista la solidità dell'emittente. Ma c'è un ma: investire oggi nel bund tedesco vuol dire perdere sicuramente, infatti i titoli a 5 anni o con durata più breve hanno un rendimento negativo. Il titolo preso in considerazione "garantisce" un rendimento medio annuo del meno 0,09% per ogni anno in cui si resta investiti. Se ne compero uno con durata superiore lo devo tenere fino a scadenza, altrimenti rischio di venderlo ad un prezzo più basso di quanto l'ho pagato e, dunque, rimetterci dei soldi.
Non c'è certezza nemmeno nei titoli di stato americani o svizzeri in quanto denominati in dollari o franche svizzeri e, quindi, mi devo prendere il rischio cambio, con tutto ciò che questo comporta.
"Allora tengo i soldi sul conto corrente"! Facendo così, anche qui, sono certo di perdere, infatti, l'inflazione si prende circa l'1% all'anno, quando sul conto corrente il tasso è a zero, senza contare le spese di tenuta conto annuali.
E allora cosa posso fare?
Una soluzione è l'investimento in una gestione separata assicurativa che mi garantisce per tutta la durata dell'investimento il capitale, infatti nelle gestioni separate il capitale è garantito, e oggi mi da un rendimento annuale tra il 2 e il 3 per cento a seconda della capacità del gestore.
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