I cani 'aggressivi' con guinzaglio e museruola?
I cani appartenenti alle razze di cui alla ordinanza del Ministero della Salute del 12.12.2006 e l’obbligo di dotarli di guinzaglio e museruola
Accolto il ricorso dell’Associazione ambientalista che ha impugnato l’ordinanza adottata dal Sindaco (del Comune di Ostuni) nella parte in cui era stato disposto l’obbligo, in maniera indiscriminata e astratta, per i conduttori di cani indicati nell’ordinanza del Ministero della Salute del 12 dicembre 2006, di applicare contestualmente il guinzaglio e la museruola nelle aree adibite a verde pubblico (art. 1 lett. f).
E ciò in quanto, ha osservato il Collegio[1], "l’imposizione di tale obbligo non trova alcuna razionale giustificazione nelle evidenze scientifiche, come risulta dagli studi sul tema prodotti dall’Associazione ricorrente e dalla stessa decisione ministeriale di modificare la citata ordinanza del 12 dicembre 2006 e la successiva ordinanza del 14 gennaio 2008, adottando una nuova ordinanza in materia (del 3 marzo 2009), sul presupposto che l’iniziale previsione di obblighi estesi sulla base della razza di appartenenza non ha comunque ridotto gli episodi di aggressione; e che la letteratura scientifica veterinaria ha, al contrario, confermato che «non è possibile stabilire il rischio di una maggiore aggressività di un cane in base alla razza o ai suoi incroci»".
[1] Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia Lecce - Sezione Terza, 08.03.2018 n. 392
E ciò in quanto, ha osservato il Collegio[1], "l’imposizione di tale obbligo non trova alcuna razionale giustificazione nelle evidenze scientifiche, come risulta dagli studi sul tema prodotti dall’Associazione ricorrente e dalla stessa decisione ministeriale di modificare la citata ordinanza del 12 dicembre 2006 e la successiva ordinanza del 14 gennaio 2008, adottando una nuova ordinanza in materia (del 3 marzo 2009), sul presupposto che l’iniziale previsione di obblighi estesi sulla base della razza di appartenenza non ha comunque ridotto gli episodi di aggressione; e che la letteratura scientifica veterinaria ha, al contrario, confermato che «non è possibile stabilire il rischio di una maggiore aggressività di un cane in base alla razza o ai suoi incroci»".
[1] Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia Lecce - Sezione Terza, 08.03.2018 n. 392
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