I Fondi di Investimento
Cosa sono e a chi sono rivolti
I Fondi di investimento sono organismi collettivi di risparmio detti OICR.
In sostanza sono delle società di gestione (di investimento) che a fronte di un capitale messo a disposizione (investito) da una collettività di risparmiatori cercano di generare un rendimento con un determinato rischio.
Questi organismi assicurano, intanto, una certa tutela in quanto il patrimonio messo a disposizione e' distinto per statuto da quello della società che quindi, in caso di fallimento della stessa, non potrebbe essere aggredibile.
In secondo luogo tali società gestiscono diverse tipologie (comparti) a fronte delle diverse esigenze del risparmiatore.
Esistono comparti azionari (quindi molto rischiosi) che possono assicurare rendimenti molto elevati con punte dell`ordine di 20/25 punti percentuali annui, obbligazionari meno rischiosi e quindi meno redditizi, monetari quasi piatti sia di rendimenti che di rischi, flessibili che si comportano appunto in modo flessibile a seconda del momentum di mercato ed infine bilanciati avendo al proprio interno una parte azionaria ed una obbligazionaria in percentuali predefinite.
Il responsabile della gestione (detto gestore) investe secondo determinati vincoli (se esitono) dati dal mandato di gestione e cerca in sostanza di agire in modo tale da generare un rendimento o perfomance tale da giustificare una commissione (detta di gestione dell ordine di 0,80% - 2,00%) che si paga alla società annualmente per tenere investito il capitale affidato.
I Fondi di investimento sono rivolti quindi a tutti i risparmiatori che dettate le proprie esigenze in temini di rendimento atteso, rischio che si vuole correre e tempo di tenuta del capitale investito al consulente vengono indirizzati verso quei comparti che rispecchiano questi parametri.
I questionari MIFID e MIFID 2 vanno incontro proprio a questa esigenze.
Il consulente tramite una serie di domande rileva i parametri elencati sopra ed in base a quelli assegna un determinato punteggio che andrà a definire e delimitare i comparti adeguati in termini di conoscenza e rischiosità.
Al di fuori di questi il risparmiatore non potrà sottoscriverne altri se non assumendosene la responsabilità e liberando la banca per la quale lavora il consulente da qualsiasi responsabilità in merito.
L`interrogativo di fondo che si pone quando si parla di Fondi di Investimento e' se vale la pena pagare commissione piu' alte (a volte il doppio o il triplo) di altri stumenti detti 'passivi' quali ETF etc.
Questi strumenti detti appunto passivi replicano fedelmente gli indici di mercato piu' disparati e sono quindi molto piu' economici in quanto non prevedono nessun intervento da parte dell`uomo, ma si fondano solo su algoritmi matematici.
Io credo che un giusto compromesso sia quello di affidare i propri risparmi ai comparti che riflettono meglio le aspettative del risparmiatore e contemporaneamente affidarne una parte a strumenti piu' economici bilanciando e compensando i primi in termini di costi.
Un esempio:
Se abbiamo 100.000€ da investire in modo mediamente prudente, ma con aspettative di rendimento intorno ai 4/5 punti percentuali potremmo affidare il 70 80% a fondi obbigazionari/flessibili ed il restante investirlo in ETF che coprano settori azionari diversificati in termini di aree geografiche e settori.
In ogni caso un bravo consulente saprà indirizzarvi al meglio secondo le vostre esigenze.
In sostanza sono delle società di gestione (di investimento) che a fronte di un capitale messo a disposizione (investito) da una collettività di risparmiatori cercano di generare un rendimento con un determinato rischio.
Questi organismi assicurano, intanto, una certa tutela in quanto il patrimonio messo a disposizione e' distinto per statuto da quello della società che quindi, in caso di fallimento della stessa, non potrebbe essere aggredibile.
In secondo luogo tali società gestiscono diverse tipologie (comparti) a fronte delle diverse esigenze del risparmiatore.
Esistono comparti azionari (quindi molto rischiosi) che possono assicurare rendimenti molto elevati con punte dell`ordine di 20/25 punti percentuali annui, obbligazionari meno rischiosi e quindi meno redditizi, monetari quasi piatti sia di rendimenti che di rischi, flessibili che si comportano appunto in modo flessibile a seconda del momentum di mercato ed infine bilanciati avendo al proprio interno una parte azionaria ed una obbligazionaria in percentuali predefinite.
Il responsabile della gestione (detto gestore) investe secondo determinati vincoli (se esitono) dati dal mandato di gestione e cerca in sostanza di agire in modo tale da generare un rendimento o perfomance tale da giustificare una commissione (detta di gestione dell ordine di 0,80% - 2,00%) che si paga alla società annualmente per tenere investito il capitale affidato.
I Fondi di investimento sono rivolti quindi a tutti i risparmiatori che dettate le proprie esigenze in temini di rendimento atteso, rischio che si vuole correre e tempo di tenuta del capitale investito al consulente vengono indirizzati verso quei comparti che rispecchiano questi parametri.
I questionari MIFID e MIFID 2 vanno incontro proprio a questa esigenze.
Il consulente tramite una serie di domande rileva i parametri elencati sopra ed in base a quelli assegna un determinato punteggio che andrà a definire e delimitare i comparti adeguati in termini di conoscenza e rischiosità.
Al di fuori di questi il risparmiatore non potrà sottoscriverne altri se non assumendosene la responsabilità e liberando la banca per la quale lavora il consulente da qualsiasi responsabilità in merito.
L`interrogativo di fondo che si pone quando si parla di Fondi di Investimento e' se vale la pena pagare commissione piu' alte (a volte il doppio o il triplo) di altri stumenti detti 'passivi' quali ETF etc.
Questi strumenti detti appunto passivi replicano fedelmente gli indici di mercato piu' disparati e sono quindi molto piu' economici in quanto non prevedono nessun intervento da parte dell`uomo, ma si fondano solo su algoritmi matematici.
Io credo che un giusto compromesso sia quello di affidare i propri risparmi ai comparti che riflettono meglio le aspettative del risparmiatore e contemporaneamente affidarne una parte a strumenti piu' economici bilanciando e compensando i primi in termini di costi.
Un esempio:
Se abbiamo 100.000€ da investire in modo mediamente prudente, ma con aspettative di rendimento intorno ai 4/5 punti percentuali potremmo affidare il 70 80% a fondi obbigazionari/flessibili ed il restante investirlo in ETF che coprano settori azionari diversificati in termini di aree geografiche e settori.
In ogni caso un bravo consulente saprà indirizzarvi al meglio secondo le vostre esigenze.
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