I Key Perfomance Indicators: strumento per la guid
Nel contesto economico attuale è sempre più indispensabile poter scegliere in tempi rapidi e basandosi su elementi concreti
I Key Perfomance Indicators: strumento per la guida aziendale
Nel contesto economico attuale è sempre più indispensabile poter scegliere in tempi rapidi e basandosi su elementi concreti
Nel contesto economico attuale è sempre più indispensabile poter scegliere in tempi rapidi e basandosi su elementi concreti, il solo intuito dell’Imprenditore/Direzione può non bastare.
Purtroppo i tempi per l’elaborazione di situazioni economico finanziarie consuntive o previsionali difficilmente riescono a soddisfare la tempestività richiesta, in particolare quando sono necessarie azioni correttive nel brevissimo termine.
I K.P.I. (Key Performance Indicators) possono in queste situazioni divenire un valido aiuto. Devono avere alcune caratteristiche affinché possano essere validamente utilizzati in azienda:
1) Semplici: non devono richiedere tempi di elaborazione lunghi
2) Quantificabili: devono poter essere tradotti in una quantità misurabile
3) Correlabili ai risultati aziendali: devono avere un collegamento con il conto economico dell’azienda facilmente identificabile
I K.P.I. che più frequentemente sono utilizzati sono:
1) Ordinato
2) Fatturato
3) Produzione
4) Scarti (se operiamo in ambito produttivo)
5) Reclami clienti
6) Utilizzo delle macchine
7) Ore di straordinario
I soli K.P.I. non permettono di poter aiutare la guida dell’azienda se non supportati da un solido processo organizzativo per la loro costruzione, tracciatura ed analisi. Il Controllo di Gestione per sua vocazione rappresenta l’ente che può essere dedicato alla costruzione e mantenimento dei KPI; in ogni modo la costruzione deve essere definita con tutti gli enti aziendali affinché non rimangano appannaggio del solo controllo di gestione ma possano fungere da punto di riferimento per tutta l’azienda. Sempre con tutti gli altri enti deve essere concordata la cadenza di raccolta dati ed analisi degli stessi che, affinché possa produrre degli effetti concreti, è bene che sia collegiale.
Perché i K.P.I. diventino un vero strumento di guida, è raccomandabile che la tempistica di raccolta dati non sia superiore alle 4-6 ore ed è consigliabile che la cadenza di analisi sia settimanale.
L’utilizzo dei K.P.I. non esenta dalla produzione periodica di situazioni economico/finanziarie; anzi, nel tempo potranno essere trovate le opportune correlazioni tra indicatori quantitativi non finanziari e i risultati aziendali così da facilitare la lettura e anticipare i fenomeni ed i loro riflessi nel conto economico aziendale.
Per assicurare che i KPI abbiano successo e diventino un punto di riferimento, la Direzione Aziendale deve impegnarsi direttamente per il loro utilizzo. Il metodo più semplice è quello di guidare le sessioni di analisi settimanali sponsorizzando così il progetto e riconoscendone il valore.
Nel contesto economico attuale è sempre più indispensabile poter scegliere in tempi rapidi e basandosi su elementi concreti
Nel contesto economico attuale è sempre più indispensabile poter scegliere in tempi rapidi e basandosi su elementi concreti, il solo intuito dell’Imprenditore/Direzione può non bastare.
Purtroppo i tempi per l’elaborazione di situazioni economico finanziarie consuntive o previsionali difficilmente riescono a soddisfare la tempestività richiesta, in particolare quando sono necessarie azioni correttive nel brevissimo termine.
I K.P.I. (Key Performance Indicators) possono in queste situazioni divenire un valido aiuto. Devono avere alcune caratteristiche affinché possano essere validamente utilizzati in azienda:
1) Semplici: non devono richiedere tempi di elaborazione lunghi
2) Quantificabili: devono poter essere tradotti in una quantità misurabile
3) Correlabili ai risultati aziendali: devono avere un collegamento con il conto economico dell’azienda facilmente identificabile
I K.P.I. che più frequentemente sono utilizzati sono:
1) Ordinato
2) Fatturato
3) Produzione
4) Scarti (se operiamo in ambito produttivo)
5) Reclami clienti
6) Utilizzo delle macchine
7) Ore di straordinario
I soli K.P.I. non permettono di poter aiutare la guida dell’azienda se non supportati da un solido processo organizzativo per la loro costruzione, tracciatura ed analisi. Il Controllo di Gestione per sua vocazione rappresenta l’ente che può essere dedicato alla costruzione e mantenimento dei KPI; in ogni modo la costruzione deve essere definita con tutti gli enti aziendali affinché non rimangano appannaggio del solo controllo di gestione ma possano fungere da punto di riferimento per tutta l’azienda. Sempre con tutti gli altri enti deve essere concordata la cadenza di raccolta dati ed analisi degli stessi che, affinché possa produrre degli effetti concreti, è bene che sia collegiale.
Perché i K.P.I. diventino un vero strumento di guida, è raccomandabile che la tempistica di raccolta dati non sia superiore alle 4-6 ore ed è consigliabile che la cadenza di analisi sia settimanale.
L’utilizzo dei K.P.I. non esenta dalla produzione periodica di situazioni economico/finanziarie; anzi, nel tempo potranno essere trovate le opportune correlazioni tra indicatori quantitativi non finanziari e i risultati aziendali così da facilitare la lettura e anticipare i fenomeni ed i loro riflessi nel conto economico aziendale.
Per assicurare che i KPI abbiano successo e diventino un punto di riferimento, la Direzione Aziendale deve impegnarsi direttamente per il loro utilizzo. Il metodo più semplice è quello di guidare le sessioni di analisi settimanali sponsorizzando così il progetto e riconoscendone il valore.
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