I PIR
Valutazione, approfondimento e utilità dei PIR
Qualche approfondimento sui Piani Individuali di Risparmio.
I piani individuali di risparmio (PIR) regolamentati con legge di stabilità del 2016 sono strumenti finanziari che offrono un importante incentivo fiscale ai risparmiatori che punteranno sulle imprese italiane secondo le seguenti regole:
a) Investono sia in azioni, sia in obbligazioni, privilegiando le piccole e medie imprese italiane
b) Favoriscono l’esenzione totale da imposte se mantenuti per almeno 5 anni
c) Il risparmiatore potrà investire al massimo 30.000 Euro l’anno per non più di 5 anni.
Chi e come può investire
Possono investire nei PIR tutte le persone fisiche residenti in Italia, che non sottoscrivono l'investimento nell'esercizio di un'attività d'impresa. Ogni persona può avere intestato solo un PIR. Non sono previsti limiti di età, quindi un PIR, può essere intestato anche a un minore; se detenuti per almeno 5 anni.
Il PIR consente l'esenzione dalle imposte su eventuali redditi da capitale che oggi arrivano al 26% (12,50% per i titoli di Stato italiani ed esteri). Il PIR deve essere investito per almeno il 70% in titoli (azioni o obbligazioni) emesse da aziende italiane che esercitano attività diversa da quella immobiliare. Almeno il 30% di questo 70% (21% del totale) riguarda le aziende non quotate nel FTSE MIB.
Si può investire in un PIR fino a 30.000 euro l'anno e fino ad un totale di 150.000 euro.
Ci sono diversi PIR con diverse percentuali di investimento azionario e/o obbligazionario: quindi, ogni sottoscrittore dovrà considerare avvalendosi del consulente finanziario il proprio profilo di rischio. Essi possono essere offerti dagli intermediari nelle seguenti forme: Fondo comune d’investimento, polizza, ETF.
I piani individuali di risparmio (PIR) regolamentati con legge di stabilità del 2016 sono strumenti finanziari che offrono un importante incentivo fiscale ai risparmiatori che punteranno sulle imprese italiane secondo le seguenti regole:
a) Investono sia in azioni, sia in obbligazioni, privilegiando le piccole e medie imprese italiane
b) Favoriscono l’esenzione totale da imposte se mantenuti per almeno 5 anni
c) Il risparmiatore potrà investire al massimo 30.000 Euro l’anno per non più di 5 anni.
Chi e come può investire
Possono investire nei PIR tutte le persone fisiche residenti in Italia, che non sottoscrivono l'investimento nell'esercizio di un'attività d'impresa. Ogni persona può avere intestato solo un PIR. Non sono previsti limiti di età, quindi un PIR, può essere intestato anche a un minore; se detenuti per almeno 5 anni.
Il PIR consente l'esenzione dalle imposte su eventuali redditi da capitale che oggi arrivano al 26% (12,50% per i titoli di Stato italiani ed esteri). Il PIR deve essere investito per almeno il 70% in titoli (azioni o obbligazioni) emesse da aziende italiane che esercitano attività diversa da quella immobiliare. Almeno il 30% di questo 70% (21% del totale) riguarda le aziende non quotate nel FTSE MIB.
Si può investire in un PIR fino a 30.000 euro l'anno e fino ad un totale di 150.000 euro.
Ci sono diversi PIR con diverse percentuali di investimento azionario e/o obbligazionario: quindi, ogni sottoscrittore dovrà considerare avvalendosi del consulente finanziario il proprio profilo di rischio. Essi possono essere offerti dagli intermediari nelle seguenti forme: Fondo comune d’investimento, polizza, ETF.
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