Il 2018 dei mercati


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Il 2018 dei mercati
Si fa sempre più strada l’idea che, in questo 2018, dovremmo assistere ad un crollo dei mercati.
Ne parla la stampa specializzata e non, indicando lo scoppio di una bolla speculativa oppure una prossima recessione come cause di questa nefasta previsione. Che, a dirla tutta, si potrebbe anche verificare.
Mi fa imbestialire l’idea che queste previsioni avrebbero anche potuto essere rese di pubblico dominio, diciamo, un anno fa, con il dollaro, ed i mercati, ai massimi; avremmo potuto prendere precauzioni.
Ma poi, quali precauzioni? Esco dall’azionario, si, ma quando rientro? Liquido tutto e metto sul conto corrente, salvo poi accorgermi che la mia banca, che fino a ieri era una cassaforte, non rispetta i requisiti patrimoniali ed è costretta a ricorrere al bail in, mettendo a repentaglio i miei risparmi? Ah, è vero, fino a 100 mila euro sono tranquillo...per quanto si possa essere tranquilli lasciando 100 mila euro, o anche meno, in una banca in odore di fallimento!
Semplicemente, le precauzioni non esistono. E le previsioni, quelle sono fatte per essere smentite, compresa la crescita del Pil mondiale indicata dal FMI al 3,9% nel 2018 contro il 3,5% del 2017. Io non so quanto i mercati potranno ancora scendere, quello che so è che non ci possiamo fare nulla e le precauzioni suonano tanto di operazione dettata dall’irrazionalità. Razionalmente, quando i mercati valgono meno, bisognerebbe comperare, anzi, continuare a comperare, come si spera abbiamo sempre fatto, diversificando sia a livello geografico che settoriale che valutario, evitando le scommesse, rispettando la strategia di investimento che abbiamo studiato con il nostro consulente finanziario sulla base delle nostre specifiche esigenze. Ma dove l’ho già sentita?

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di Daniele Sertori

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