Il boom economico è altrove
L'Istat certifica, con gli ultimi dati pubblicati, che la popolazione italiana è in calo demografico dal 2015 e che l'anno scorso è diminuita per la prima volta da 90 anni a questa parte.
Tra giovani che emigrano e nascite che diminuiscono è come se un'intera città come Bergamo o Monza fosse sparita da 1 anno all'altro.
Un'emorragia solo attutita dai flussi migratori che, piaccia o no, danno un minimo di ossigeno aggiuntivo alle casse del sistema previdenziale del nostro Paese.
Se non fosse stato per loro, il numero di cittadini italiani sarebbe diminuito di 1 milione e 300 mila unità anziché 677 mila.
Tutt'altra fotografia in Asia e Africa, con quest'ultima che sta vivendo un vero e proprio boom demografico, dove assisteremo alla nascita di vere e proprie megacity con popolazioni superiori ai 10 milioni di abitanti.
Con le conseguenti tendenziali ricadute positive in termini di consumi giovani, servizi, lavoro e impatto sulle loro casse statali.
Il boom economico che noi rimpiangiamo abita altrove.
Le società di gestione seguono con attenzione queste dinamiche inarrestabili e ci consigliano di dirottare i flussi di risparmio su questi temi per le aspettative di rendimento, aggiustate per il rischio, veramente interessanti.
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