Il cervello degli adolescenti


Viaggio nelle stranezze comportamentali dei ragazzi, ecco il perché
Il cervello degli adolescenti
Una ricercatrice neurologa, F. Jensen, è riuscita ad "entrare", e capire maggiormente, il cervello degli adolescenti e le loro peculiarità.

Nel suo libro, uscito anche in Italia col titolo "Il cervello degli adolescenti", l'autrice ci informa che l'encefalo dei ragazzi è come un puzzle non ancora concluso, come se fosse composto solamente all'80% e che quel 20% mancante crea in loro strani comportamenti . Giovani e giovanissimi fanno cose sbagliate perchè la loro corteccia frontale e prefrontale si collega in ritardo ad altre parti del cervello. Tali aree sono deputate ad analizzare e valutare i rischi quindi degli input in merito riescono a partire (come la paura per le conseguenze di un gesto) ma il segnale è talmente debole che di solito arriva alle parti giuste dopo che il "guaio" è già stato fatto. Anche la corteccia cingolata anteriore dell'encefalo, che è quella che va a monitorare gli errori, viene sovente ingannata nei giovani dal rilascio improvviso e poco controllato della dopamina in situazioni di piacere immediato; per questo motivo molti di loro fanno fatica a gestire gli impulsi ed hanno un uso poco consapevole di sostanze come droghe ed alcol. La struttura del cervello adolescente non spiega però solo gli abusi ma anche alcuni aspetti della quotidianità, come non citare, ad esempio, le loro camere da letto nel caos perenne; l'ordine richiede un sofisticato controllo cognitivo ma la mielina - la sostanza che aiuta le sinapsi a collegare i neuroni - è ancora insufficiente e non permette processi mentali così articolati. Quasi tutti gli adolescenti vanno a letto tardi o lo vorrebbero e fanno fatica a svegliarsi ma non è "colpa loro"; il sistema circadiano del nostro corpo che ci fa rilasciare melatonina per dormire ha in loro un ritmo slittato all'indietro di tre/quattro ore rispetto agli adulti, quindi è come se i ragazzi avessero un cervello con un fuso orario diverso per il riposo. Non dobbiamo però solo scusare i ragazzi ma anche dire qualcosa a loro discapito. Se osserviamo un adolescente studiare e nello stesso tempo chattare al cellulare e/o ascoltare musica non è assolutamente vero che loro sono molto più abili degli adulti nel multitasking (fare più cose contemporaneamente); in realtà gli studi neurologici dimostrano che l'apprendimento viene da ciò molto rallentato. Perchè allora è una loro abitudine? Perchè l'amigdala, che gestisce le emozioni, è negli adolescenti in piena attività e questo li rende affamati di esperienze e sensazioni, come se una emozione alla volta non bastasse. Quindi essere adolescenti è un bel daffare, sicuramente, ma soprattutto per genitori e familiari.

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di Monica Capisani

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