Il CF vince la sfida della clientela "private"
I sondaggi e le statistiche indicano sempre con maggior forza la preferenza dei clienti "private" verso la consulenza di un professionista dedicato
In base agli ultimi dati raccolti da Bankit, oggi più del 30% delle masse riconducibili a clienti private in Italia (vengono considerati private i clienti con ricchezza finanziaria superiore a euro 500.000,00) è gestito da reti di consulenti finanziari, con numeri che crescono ogni anno e con loro anche la piena soddisfazione dei loro clienti.
A conferma di quanto sopra ci supportano i risultati della ricerca Finer Finance Mirror, condotta questa primavera, che ha coinvolto circa 600 clienti private equamente seguiti da consulenti e dipendenti.
Gli esiti sono stati molto chiari e decisamente a favore dei consulenti finanziari: tre clienti su quattro dei financial advisor sono completamente soddisfatti del proprio referente per gli investimenti, mentre solo due clienti su quattro (53% per esattezza) lo sono dei dipendenti di una banca. I motivi riguardano innanzitutto la soddisfazione per la disponibilità e reperibilità del cf (73%) rispetto a quella del bancari (42%). La differenza è significativa ma non è solo il frutto della capacità del consulente di soddisfare il cliente, grazie alla sua professionalità, disponibilità e reperibilità.
Dalla ricerca emerge che, nella percezione del cliente, il cf ha alle spalle una banca più efficiente rispetto al collega dipendente. Infatti anche la reperibilità, la flessibilità e la disponibilità che caratterizzano positivamente il cf nel giudizio dei clienti è indissolubilmente legata alle dotazioni che la banca mette a disposizione sia del cliente che del consulente finanziario, come evidenziato dai seguenti dati:
soddisfazione per internet banking della banca: clienti cf 69% vs clienti dipendenti 42%;
soddisfazione per la digitalizzazione procedure della banca: clienti cf 57% vs clienti dipendenti 38%;
offerta più ampia e personalizzata: clienti cf 58% vs clienti dipendenti 37%;
rapidità delle risposte della banca: clienti cf 51% vs clienti dipendenti 22%.
A conferma di quanto sopra ci supportano i risultati della ricerca Finer Finance Mirror, condotta questa primavera, che ha coinvolto circa 600 clienti private equamente seguiti da consulenti e dipendenti.
Gli esiti sono stati molto chiari e decisamente a favore dei consulenti finanziari: tre clienti su quattro dei financial advisor sono completamente soddisfatti del proprio referente per gli investimenti, mentre solo due clienti su quattro (53% per esattezza) lo sono dei dipendenti di una banca. I motivi riguardano innanzitutto la soddisfazione per la disponibilità e reperibilità del cf (73%) rispetto a quella del bancari (42%). La differenza è significativa ma non è solo il frutto della capacità del consulente di soddisfare il cliente, grazie alla sua professionalità, disponibilità e reperibilità.
Dalla ricerca emerge che, nella percezione del cliente, il cf ha alle spalle una banca più efficiente rispetto al collega dipendente. Infatti anche la reperibilità, la flessibilità e la disponibilità che caratterizzano positivamente il cf nel giudizio dei clienti è indissolubilmente legata alle dotazioni che la banca mette a disposizione sia del cliente che del consulente finanziario, come evidenziato dai seguenti dati:
soddisfazione per internet banking della banca: clienti cf 69% vs clienti dipendenti 42%;
soddisfazione per la digitalizzazione procedure della banca: clienti cf 57% vs clienti dipendenti 38%;
offerta più ampia e personalizzata: clienti cf 58% vs clienti dipendenti 37%;
rapidità delle risposte della banca: clienti cf 51% vs clienti dipendenti 22%.
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