Il CFI - Consulente Finanziario Indipendente
Le domande fondamentali che il cliente deve porre per riconoscerlo…e se le risposte non coincidono non può essere un CFI
Come viene pagata la sua prestazione?
Il CFI deve essere pagato direttamente dal cliente previa emissione di fattura (parcella) per l’attività professionale svolta in suo favore, così come avviene per qualsiasi altro libero professionista: avvocato, commercialista, medico privato, ingegnere ecc.
Riceve commissioni e incentivi sui prodotti consigliati?
NO, oltre che per divieto normativo anche per il rispetto della propria deontologia professionale che diversamente lo porrebbe in un grave e insanabile conflitto d’interessi.
A quanto ammonta il costo della sua consulenza?
Non esiste un costo standard in quanto la parcella, previamente concordata, è commisurata alla prestazione intellettuale svolta sulla base dell’entità e qualità delle esigenze esplicitate dal cliente.
Quali prodotti finanziari consiglia in genere?
Solo prodotti finanziari EFFICIENTI: a parità di rischio e rendimento selezionerà sempre quelli con minori costi (traducendo così fin da subito maggiori guadagni per il cliente) potendo spaziare su TUTTI gli strumenti finanziari disponibili sul mercato, nessuno escluso.
Può raccogliere direttamente i soldi dal cliente da destinare agli investimenti consigliati ?
NO e per nessuna ragione (pena la radiazione dall’Albo di appartenenza) in quanto la sua attività professionale si concretizza non nel collocamento di prodotti, ma solamente nelle indicazioni operative concordate con i clienti i quali le porranno in essere personalmente presso le proprie banche di fiducia.
A chi deve essere intestato il mezzo di pagamento per la prestazione professionale ricevuta?
Come già implicito nella risposta alla prima domanda, sia che si tratti di assegno o di bonifico bancario, dovranno sempre essere intestati unicamente al CFI.
Il CFI deve essere pagato direttamente dal cliente previa emissione di fattura (parcella) per l’attività professionale svolta in suo favore, così come avviene per qualsiasi altro libero professionista: avvocato, commercialista, medico privato, ingegnere ecc.
Riceve commissioni e incentivi sui prodotti consigliati?
NO, oltre che per divieto normativo anche per il rispetto della propria deontologia professionale che diversamente lo porrebbe in un grave e insanabile conflitto d’interessi.
A quanto ammonta il costo della sua consulenza?
Non esiste un costo standard in quanto la parcella, previamente concordata, è commisurata alla prestazione intellettuale svolta sulla base dell’entità e qualità delle esigenze esplicitate dal cliente.
Quali prodotti finanziari consiglia in genere?
Solo prodotti finanziari EFFICIENTI: a parità di rischio e rendimento selezionerà sempre quelli con minori costi (traducendo così fin da subito maggiori guadagni per il cliente) potendo spaziare su TUTTI gli strumenti finanziari disponibili sul mercato, nessuno escluso.
Può raccogliere direttamente i soldi dal cliente da destinare agli investimenti consigliati ?
NO e per nessuna ragione (pena la radiazione dall’Albo di appartenenza) in quanto la sua attività professionale si concretizza non nel collocamento di prodotti, ma solamente nelle indicazioni operative concordate con i clienti i quali le porranno in essere personalmente presso le proprie banche di fiducia.
A chi deve essere intestato il mezzo di pagamento per la prestazione professionale ricevuta?
Come già implicito nella risposta alla prima domanda, sia che si tratti di assegno o di bonifico bancario, dovranno sempre essere intestati unicamente al CFI.
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