Il ciclo dell'amore
Come tutte le cose di questo mondo anche l’amore di coppia ha un tempo. In tre settimane le 6 fasi potenziali
Come tutte le cose di questo mondo anche l’amore di coppia ha un tempo; esso può essere più lungo della vita di coloro che ne beneficiano, oppure brevissimo.
In sei lunedì svilupperemo le sei fasi dell'amore che potrebbero espletarsi, sulla falsa riga della storia di una mia cliente di qualche anno fa.
Gaia conosce un ragazzo in una discoteca. La musica è molto alta e le luci soffuse. Lui è alto, evidentemente prestante e ha un viso molto espressivo; lei ha un sorriso allegro, gli occhi azzurri come il cielo ed un seno da svenimento. I due si piacciono subito e dopo un’ora di sguardi e di brevi frasi divertenti si baciano. Il bacio è travolgente ed il Mojito dà il colpo di grazia. Tutto è perfetto, lui la invita a berne un altro a casa e lei accetta.
Alle cinque del mattino lui la riaccompagna. Dal letto all’automobile, passata la voglia che annebbiava le menti, l’empatia sembra svanita. Durante il tragitto verso casa di lei solo poche parole di circostanza. Lui non le chiede il numero del cellulare e lei fa altrettanto. Una bella serata, un orgasmo soddisfacente, ma null’altro. I due non si vedranno ne cercheranno mai più.
È stata UN’ATTRAZIONE ESTEMPORANEA (fase 1). Quella dinamica che i ragazzotti volgarotti definiscono "da una botta e via" e che se ci trovassimo nella condizione idonea ci potrebbe accadere con molte più persone di quanto ci possiamo immaginare. Una cosa bella, se consumata col giusto rispetto reciproco e che tutti dovrebbero provare almeno una volta anche solo per sentire cosa ci accade dentro. Un’esperienza per conoscere meglio noi stessi e sperimentare il punto più basso dell’amore. Basso non nel senso di negativo o brutto, ma perché si espleta ad un livello di coscienza molto basso, quello più bestiale che abbiamo. Ma anche la nostra componente animale ha bisogno, a volte, di essere appagata e non c’è nulla di meglio che condividerla con una persona consenziente che abbia nel medesimo istante le nostre stesse necessità. La cosa importante è però riconoscere che sia stato solo sesso e niente più.
Adesso, come nel film Sliding doors, torniamo indietro a quelle cinque di mattina, quando Gaia e il suo nuovo amico si rivestono dopo l’amplesso. È stato un po’ grottesco, ma molto piacevole e del resto la prima volta non è mai la migliore. Mentre la riaccompagna a casa scoprono di avere anche dei gusti in comune; si rincontrano più volte e scoprono di piacersi davvero. Sboccia L’INFATUAZIONE (fase 2). Entrambi danno il meglio di sé e tendono a vedere solo il meglio dell’altro; si sforzano di farsi piacere gli interessi dell’altro per compiacerlo e l’attrazione fisica sfocia nella passione. Dopo due mesi però Gaia si accorge che parlano un po’ pochino, che questa passione di lui per la moto non la condivide affatto, anzi ne ha anche paura. Poi in fin dei conti a letto non è più bello come all’inizio. Decide di chiudere.
Riavvolgiamo di nuovo il nastro e supponiamo che dopo alcuni mesi le cose vadano di bene in meglio. Parlano un sacco, come piace a lei, la passione erotica li avvince con sempre maggior vigore e lui può cominciare a vedere il mondo perché Gaia è appassionatissima di viaggi. Lei vede in lui il suo uomo ideale, con grandi pregi e pochissimi difetti e lui è convinto che il suo stereotipo di donna si sia finalmente concretizzato. Cercano entrambi di stare insieme il più possibile perché solo così sono pienamente appagati. Cercano di aprirsi veramente l’un l’altra, con i propri vissuti, le proprie debolezze; si fidano ciecamente l’una dell’altro perché questo è il periodo più idilliaco: quello dell’INNAMORAMENTO (3-ancora tutto legato all’eros). Dopo un anno però si accorgono entrambi che quelle che mesi prima sembravano caratteristiche complementari ora appaiono come differenze incolmabili e comprendono, sia pur a malincuore, di aver concluso il loro percorso insieme. Non si amavano veramente, ma amavano quel meraviglioso benessere che la relazione, per come era strutturata, donava loro; nel momento in cui essa ha cominciato ad evolversi l’illusione di essere fatti l’una per l’altro è andata in frantumi...
(Tratto dall'opera: "NOI FRAGILI AVVENTURIERI SENTIMENTALI DEL TERZO MILLENNIO" di: Marco Stucchi- Europa edizioni-)
In sei lunedì svilupperemo le sei fasi dell'amore che potrebbero espletarsi, sulla falsa riga della storia di una mia cliente di qualche anno fa.
Gaia conosce un ragazzo in una discoteca. La musica è molto alta e le luci soffuse. Lui è alto, evidentemente prestante e ha un viso molto espressivo; lei ha un sorriso allegro, gli occhi azzurri come il cielo ed un seno da svenimento. I due si piacciono subito e dopo un’ora di sguardi e di brevi frasi divertenti si baciano. Il bacio è travolgente ed il Mojito dà il colpo di grazia. Tutto è perfetto, lui la invita a berne un altro a casa e lei accetta.
Alle cinque del mattino lui la riaccompagna. Dal letto all’automobile, passata la voglia che annebbiava le menti, l’empatia sembra svanita. Durante il tragitto verso casa di lei solo poche parole di circostanza. Lui non le chiede il numero del cellulare e lei fa altrettanto. Una bella serata, un orgasmo soddisfacente, ma null’altro. I due non si vedranno ne cercheranno mai più.
È stata UN’ATTRAZIONE ESTEMPORANEA (fase 1). Quella dinamica che i ragazzotti volgarotti definiscono "da una botta e via" e che se ci trovassimo nella condizione idonea ci potrebbe accadere con molte più persone di quanto ci possiamo immaginare. Una cosa bella, se consumata col giusto rispetto reciproco e che tutti dovrebbero provare almeno una volta anche solo per sentire cosa ci accade dentro. Un’esperienza per conoscere meglio noi stessi e sperimentare il punto più basso dell’amore. Basso non nel senso di negativo o brutto, ma perché si espleta ad un livello di coscienza molto basso, quello più bestiale che abbiamo. Ma anche la nostra componente animale ha bisogno, a volte, di essere appagata e non c’è nulla di meglio che condividerla con una persona consenziente che abbia nel medesimo istante le nostre stesse necessità. La cosa importante è però riconoscere che sia stato solo sesso e niente più.
Adesso, come nel film Sliding doors, torniamo indietro a quelle cinque di mattina, quando Gaia e il suo nuovo amico si rivestono dopo l’amplesso. È stato un po’ grottesco, ma molto piacevole e del resto la prima volta non è mai la migliore. Mentre la riaccompagna a casa scoprono di avere anche dei gusti in comune; si rincontrano più volte e scoprono di piacersi davvero. Sboccia L’INFATUAZIONE (fase 2). Entrambi danno il meglio di sé e tendono a vedere solo il meglio dell’altro; si sforzano di farsi piacere gli interessi dell’altro per compiacerlo e l’attrazione fisica sfocia nella passione. Dopo due mesi però Gaia si accorge che parlano un po’ pochino, che questa passione di lui per la moto non la condivide affatto, anzi ne ha anche paura. Poi in fin dei conti a letto non è più bello come all’inizio. Decide di chiudere.
Riavvolgiamo di nuovo il nastro e supponiamo che dopo alcuni mesi le cose vadano di bene in meglio. Parlano un sacco, come piace a lei, la passione erotica li avvince con sempre maggior vigore e lui può cominciare a vedere il mondo perché Gaia è appassionatissima di viaggi. Lei vede in lui il suo uomo ideale, con grandi pregi e pochissimi difetti e lui è convinto che il suo stereotipo di donna si sia finalmente concretizzato. Cercano entrambi di stare insieme il più possibile perché solo così sono pienamente appagati. Cercano di aprirsi veramente l’un l’altra, con i propri vissuti, le proprie debolezze; si fidano ciecamente l’una dell’altro perché questo è il periodo più idilliaco: quello dell’INNAMORAMENTO (3-ancora tutto legato all’eros). Dopo un anno però si accorgono entrambi che quelle che mesi prima sembravano caratteristiche complementari ora appaiono come differenze incolmabili e comprendono, sia pur a malincuore, di aver concluso il loro percorso insieme. Non si amavano veramente, ma amavano quel meraviglioso benessere che la relazione, per come era strutturata, donava loro; nel momento in cui essa ha cominciato ad evolversi l’illusione di essere fatti l’una per l’altro è andata in frantumi...
(Tratto dall'opera: "NOI FRAGILI AVVENTURIERI SENTIMENTALI DEL TERZO MILLENNIO" di: Marco Stucchi- Europa edizioni-)
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