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Il ‘Codice Rosso’: un canale preferenziale per prevenire la violenza


L’attuale Governo, al fine di garantire una maggiore tutela delle donne vittime di violenza, si propone di offrire una corsia preferenziale alle donne
Il ‘Codice Rosso’: un canale preferenziale per prevenire la violenza

Nel presente articolo mi soffermerò su un disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri, denominato ‘Codice rosso’. Di che si tratta?

Il Governo, al fine di garantire una maggiore tutela delle donne vittime di violenza, si propone con il presente intervento normativo di offrire una corsia preferenziale alle donne, garantendo una maggiore tutela alle vittime di reato di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale, atti persecutori e di lesioni personali commessi e subiti nell’ambito familiare o nell’ambito di relazioni di convivenza; con ciò, assicurando interventi rapidi di natura cautelare e preventiva al fine di preservare l’incolumità delle potenziali vittime.

Nello specifico, il ddl prevede l’obbligo per la Polizia Giudiziaria di comunicare al Pubblico Ministero le notizie di reato relative anche ai delitti di maltrattamento, violenza sessuale, atti persecutori e lesioni aggravate commessi in contesti familiari o nell’ambito di relazioni di convivenza.

In che cosa consiste l’elemento di novità? Si introduce, altresì, la c.d. presunzione d’urgenza. Che cosa si intende con tale espressione?

Per quanto concerne le tipologie di reato poc’anzi richiamate si impone alla Polizia Giudiziaria di comunicare senza ritardo il fatto al Pubblico Ministero. Il fine è evidente: avviare tempestivamente la procedura al fine di adottare provvedimenti protettivi e di natura preventiva scongiurando il ‘peggior male’.

Fra le garanzie riconosciute alla vittima, v’è il diritto di essere ascoltata dal Pubblico Ministero entro tre giorni dalla iscrizione della notizia di reato, salvo che sussistano imprescindibili esigenze di tutela della riservatezza, anche nell’interesse della persona offesa.

Inoltre, con la modifica dell’art. 370 del c.p.p., si obbliga la Polizia Giudiziaria a dare priorità allo svolgimento delle indagini delegate dal P.M., agendo senza ritardo e senza valutazioni di natura discrezionale sull’urgenza.

Si segnala, inoltre, l’attivazione di specifici corsi di formazione per Polizia e Carabinieri, riservati a chi svolge le funzioni di polizia di sicurezza e di polizia giudiziaria al fine di offrire un’adeguata ed efficace tutela rispetto ai fenomeni di rilievo penale che ci si auspica si riesca a prevenire prima che sia ‘troppo tardi’.

Lo scrivente non entra nel merito di una valutazione politica quanto al provvedimento normativo di cui si discute tenendo conto che non si ritiene questa la sede opportuna per adottare un approccio critico; ciò che rileva è porre nelle condizioni chiunque di conoscere ciò che avviene a livello governativo con provvedimenti che incidano o meno sulla realtà – ci si auspica – apportando miglioramenti significativi.

Studio Marinelli & Partners - AVV. PHD ROBERTO PUSCEDDU

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