Il colloquio di sviluppo in azienda
La difficoltà di ricevere critiche al lavoro e nelle diverse situazioni
E’ difficile ricevere delle critiche, specie da adulti!
Quando riceviamo dei feedback negativi sul posto di lavoro, nell’attività sportiva, e più in generale nei rapporti con i familiari e nel tempo libero ci sentiamo feriti e delusi da noi stessi. Il colloquio di sviluppo in azienda rappresenta un momento delicato, sia per chi lo gestisce che per chi è convocato, in cui ci si sente messi in discussione. Cerchiamo di individuare quali fattori personali intervengono.
La critica ha un legame stretto con la nostra autostima e con l’immagine positiva che abbiamo di noi, ed anche di fronte a feedback costruttivi, a volte, rischiamo di reagire con atteggiamenti di totale chiusura, non accettazione o aggressività per proteggere ciò che di noi abbiamo creato.
Nelle diverse situazioni rischiamo di assumere dei comportamenti per evitare di ricevere critiche, ovvero soddisfare, più o meno consapevolmente , le attese delle persone significative attorno a noi, ricercando così la loro considerazione, stima e fiducia.
Più si cerca di compiacere gli altri, più si perdono di vista i propri bisogni , la spontaneità e l’autenticità, si dice ciò che gli altri vogliono sentirsi dire. Ciò può rispondere ad un profondo bisogno di accettazione, paura di perdere il posto di lavoro, la relazione e di rimanere soli se non si è perfetti o all’altezza.
Assumere un atteggiamento più morbido verso le critiche significa accettare e tollerare che non siamo perfetti, allentare la morsa del nostro giudice interiore che si interpone in tutte le nostre azioni e che ci valuta a priori . Riconoscere che gli altri possono aiutarci a migliorare ed evolvere se lo desideriamo, e che ci possono accettare anche se non siamo perfetti, come collaboratori, come capi, come team player, come partner , come genitori e come figli.
L’autoironia può esprimere una percezione di sé che si apre allo sguardo dell’altro, l’abbandono del tentativo di costruire un’immagine perfetta di sé ed una posizione di attenzione del feedback ricevuto. Ai fini del nostro benessere è importante che impariamo a riconoscere le critiche manipolative da quelle costruttive: le prime sono orientate a creare senso di imbarazzo, inadeguatezza, incompetenza, colpa e ansia da prestazione, le altre invece, se ben comunicate, sono mirate al miglioramento e allo sviluppo della persona.
Quando riceviamo dei feedback negativi sul posto di lavoro, nell’attività sportiva, e più in generale nei rapporti con i familiari e nel tempo libero ci sentiamo feriti e delusi da noi stessi. Il colloquio di sviluppo in azienda rappresenta un momento delicato, sia per chi lo gestisce che per chi è convocato, in cui ci si sente messi in discussione. Cerchiamo di individuare quali fattori personali intervengono.
La critica ha un legame stretto con la nostra autostima e con l’immagine positiva che abbiamo di noi, ed anche di fronte a feedback costruttivi, a volte, rischiamo di reagire con atteggiamenti di totale chiusura, non accettazione o aggressività per proteggere ciò che di noi abbiamo creato.
Nelle diverse situazioni rischiamo di assumere dei comportamenti per evitare di ricevere critiche, ovvero soddisfare, più o meno consapevolmente , le attese delle persone significative attorno a noi, ricercando così la loro considerazione, stima e fiducia.
Più si cerca di compiacere gli altri, più si perdono di vista i propri bisogni , la spontaneità e l’autenticità, si dice ciò che gli altri vogliono sentirsi dire. Ciò può rispondere ad un profondo bisogno di accettazione, paura di perdere il posto di lavoro, la relazione e di rimanere soli se non si è perfetti o all’altezza.
Assumere un atteggiamento più morbido verso le critiche significa accettare e tollerare che non siamo perfetti, allentare la morsa del nostro giudice interiore che si interpone in tutte le nostre azioni e che ci valuta a priori . Riconoscere che gli altri possono aiutarci a migliorare ed evolvere se lo desideriamo, e che ci possono accettare anche se non siamo perfetti, come collaboratori, come capi, come team player, come partner , come genitori e come figli.
L’autoironia può esprimere una percezione di sé che si apre allo sguardo dell’altro, l’abbandono del tentativo di costruire un’immagine perfetta di sé ed una posizione di attenzione del feedback ricevuto. Ai fini del nostro benessere è importante che impariamo a riconoscere le critiche manipolative da quelle costruttive: le prime sono orientate a creare senso di imbarazzo, inadeguatezza, incompetenza, colpa e ansia da prestazione, le altre invece, se ben comunicate, sono mirate al miglioramento e allo sviluppo della persona.
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