Il colore nella definizione degli spazi
Breve trattazione sull'uso del colore in architettura degli interni
Il colore è sensazione, è emozione.
Il colore è pathos, desiderio.
Il colore è geometria
Il colore è spazio
Spesso elemento sottovalutato ed erroneamente utilizzato all'interno degli ambienti domestici e non, il colore, risulta un mezzo di sfogo per creatività individuali più o meno consapevoli.
Al pari delle geometrie dei corpi presenti all'interno degli ambienti, siano questi pareti, controsoffittature o elementi di arredo, il colore contribuisce in modo sostanziale alla definizione percettiva degli spazi.
"L'architettura è un gioco sapiente, rigoroso e magnifico dei volumi sotto la luce" (L. Corbusier)
E cos'altro è il colore se non la luce?
Dominare l'uso di un mezzo così importante come il colore sia per la sua componente emozionale sia per l'intrinseca proprietà di definizione degli spazi ed ambienti, al contrario di quanto si possa immaginare, non è una materia così semplice o banale.
L'utilizzo errato di colori può provocare percezioni geometriche non volute ed alla peggio stati d'animo indesiderati. La sua componente emozionale può agire generando eccessiva pacatezza e rilassatezza o al contrario agitazione, "ipertensione", ansia e molte altre sensazioni psico emotive non desiderate.
Un secondo aspetto da approfondire, oltre alla scelta dei cromatismi, è legato alla natura delle superfici attraverso cui le diverse tonalità vengono percepite. La rugosità ed in particolare l'indice di riflessione dei materiali e delle superfici incidono notevolmente sull'effetto percettivo dei colori.
Senza entrare nel dettaglio dell'utilizzo di determinati cromatismi per la definizione degli stati d'animo e conseguente miglior impiego all'interno di edifici con vocazione funzionale specifica (asili, ristoranti, negozi per alimentari e nello specifico a seconda dell'alimento esposto, etc.) ed all'interno degli stessi edifici nei diversi ambienti che li compongono (zone di produzione, attesa, relax, consumazione cibi, consumazione bevande, etc), brevemente si può trattare la materia inseguendo aspetti prettamente di carattere geometrico.
Come già precedentemente introdotto il colore incide fortemente sull'aspetto geometrico-percettivo di uno spazio. Colori "forti" ovvero particolarmente saturi, indipendentemente dalla loro tonalità, si impongono dal punto di vista percettivo-visivo. Questa presenza visiva porta gli oggetti depositari di detti colori ad imporsi all'interno del campo visivo impattando maggiormente rispetto ad elementi caratterizzati da colori meno saturi e con tonalità più neutre e luminose (es. bianchi).
Detti elementi, avvicinandosi visivamente, comportano una variazione della percezione geometrica dello spazio. Pertanto una parete rossa posta di fronte all'occhio tenderà ad imporsi all'interno del campo visivo falsando la percezione della distanza dall'oggetto e la conseguente altezza e larghezza dello stesso. La stanza risulterà così meno profonda ma più alta. La quantità e la disposizione di questi elementi all'interno dell'ambiente incideranno così nella definizione spaziale variando la percezione che il nostro occhio, in modo del tutto incosciente, avrà dello spazio stesso.
La scelta del colore di una parete, del soffitto e dei pavimenti non è quindi un elemento secondario legato esclusivamente al gusto personale ma segue importanti regole geometriche percettive che risultano essenziali nella progettazione e definizione spaziale di ogni ambiente.
Il colore è pathos, desiderio.
Il colore è geometria
Il colore è spazio
Spesso elemento sottovalutato ed erroneamente utilizzato all'interno degli ambienti domestici e non, il colore, risulta un mezzo di sfogo per creatività individuali più o meno consapevoli.
Al pari delle geometrie dei corpi presenti all'interno degli ambienti, siano questi pareti, controsoffittature o elementi di arredo, il colore contribuisce in modo sostanziale alla definizione percettiva degli spazi.
"L'architettura è un gioco sapiente, rigoroso e magnifico dei volumi sotto la luce" (L. Corbusier)
E cos'altro è il colore se non la luce?
Dominare l'uso di un mezzo così importante come il colore sia per la sua componente emozionale sia per l'intrinseca proprietà di definizione degli spazi ed ambienti, al contrario di quanto si possa immaginare, non è una materia così semplice o banale.
L'utilizzo errato di colori può provocare percezioni geometriche non volute ed alla peggio stati d'animo indesiderati. La sua componente emozionale può agire generando eccessiva pacatezza e rilassatezza o al contrario agitazione, "ipertensione", ansia e molte altre sensazioni psico emotive non desiderate.
Un secondo aspetto da approfondire, oltre alla scelta dei cromatismi, è legato alla natura delle superfici attraverso cui le diverse tonalità vengono percepite. La rugosità ed in particolare l'indice di riflessione dei materiali e delle superfici incidono notevolmente sull'effetto percettivo dei colori.
Senza entrare nel dettaglio dell'utilizzo di determinati cromatismi per la definizione degli stati d'animo e conseguente miglior impiego all'interno di edifici con vocazione funzionale specifica (asili, ristoranti, negozi per alimentari e nello specifico a seconda dell'alimento esposto, etc.) ed all'interno degli stessi edifici nei diversi ambienti che li compongono (zone di produzione, attesa, relax, consumazione cibi, consumazione bevande, etc), brevemente si può trattare la materia inseguendo aspetti prettamente di carattere geometrico.
Come già precedentemente introdotto il colore incide fortemente sull'aspetto geometrico-percettivo di uno spazio. Colori "forti" ovvero particolarmente saturi, indipendentemente dalla loro tonalità, si impongono dal punto di vista percettivo-visivo. Questa presenza visiva porta gli oggetti depositari di detti colori ad imporsi all'interno del campo visivo impattando maggiormente rispetto ad elementi caratterizzati da colori meno saturi e con tonalità più neutre e luminose (es. bianchi).
Detti elementi, avvicinandosi visivamente, comportano una variazione della percezione geometrica dello spazio. Pertanto una parete rossa posta di fronte all'occhio tenderà ad imporsi all'interno del campo visivo falsando la percezione della distanza dall'oggetto e la conseguente altezza e larghezza dello stesso. La stanza risulterà così meno profonda ma più alta. La quantità e la disposizione di questi elementi all'interno dell'ambiente incideranno così nella definizione spaziale variando la percezione che il nostro occhio, in modo del tutto incosciente, avrà dello spazio stesso.
La scelta del colore di una parete, del soffitto e dei pavimenti non è quindi un elemento secondario legato esclusivamente al gusto personale ma segue importanti regole geometriche percettive che risultano essenziali nella progettazione e definizione spaziale di ogni ambiente.
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