Il Controllo di Gestione nella Pmi (parte II)
La fase di controllo deve avere quale scopo principale quello di guidare il team aziendale verso il raggiungimento degli obiettivi prefissati
Il controllo di gestione nella Pmi si concretizza in un processo articolato, la cui realizzazione avviene tramite la determinazione del budget, la sua applicazione nella gestione operativa, a cui far seguire una fase di controllo.
Il controllo di gestione permette all’imprenditore di non "navigare a vista" bensì di gestire la propria azienda in maniera consapevole e tempestiva.
Il processo di controllo di gestione.
Entrando nel merito del processo di controllo di gestione nelle PMI, risulta fondamentale aver chiaro l’importanza anche per la piccola e media impresa (PMI) di predisporre un budget.
Scopo principale del budget è quello di individuare quelli che sono gli obiettivi dell’impresa in termini sia economici-finanziari che di strategie e di tempistiche di realizzo.
Applicate le strategie mediante una serie di azioni operative, l’utilità del controllo è quella di riscontrare con periodicità gli scostamenti rispetto al budget dei risultati realmente conseguiti.
Nella predisposizione del budget si deve avere riguardo ai seguenti aspetti:
- ottimizzazione delle risorse economico-finanziarie;
- ottimizzazione dell’organizzazione aziendale.
E quindi... in primis va analizzata la fattibilità economica delle strategie d’azione programmate per il raggiungimento degli obiettivi aziendali.
Fatto questo, bisogna porre molta cura nella comunicazione degli obiettivi e delle strategie alle persone che presidiano le diverse funzioni aziendali. Andando a collegare obiettivi di budget di funzione con la persona che sovraintende la funzione stessa.
Fondamenti del controllo di gestione.
Una prima evidenza che si ricava facilmente dall’analisi del conto economico aziendale è che sottraendo dai ricavi i costi variabili (cioè quelli che variano in maniera proporzionale rispetto alle quantità prodotte/vendute) si individua un margine di copertura dei costi fissi (cioè quei costi che l’azienda sostiene a prescindere dalle quantità prodotte/vendute).
Se questo margine risulta superiore ai costi fissi, né scaturisce un guadagno, in caso contrario si ha una perdita.
Il controllo di gestione risponde periodicamente (preferibilmente con cadenza mensile) alle domande che assillano l’imprenditore
1) Guadagno e quanto?
2) Posso migliorare i miei guadagni?
3) Se ho perso, quanto ho perso e perché?
Analizzare la dinamica e la composizione dei costi fissi ed il riscontro degli scostamenti rispetto a quanto previsto, permette di poter tempestivamente prendere provvedimenti qualora questi siano eccedenti rispetto a quanto budgettizzato.
Il controllo delle percentuali dei costi variabili rispetto ai ricavi evidenzia la correttezza dei prezzi di vendita o mette in evidenza un eventuale sottocosto.
Si analizzano gli scostamenti per individuare poi le azioni più opportune per ottimizzare la situazione, quali ad esempio:
- se i consumi sono superiori a quanto previsto, si dovranno verificare i fornitori e lo stock di magazzino;
- se i costi del personale sono maggiori si andrà a controllare ad esempio il rendimento delle persone in produzione;
- se l’incidenza degli oneri finanziari è superiore a quanto preventivato, si dovranno controllare gli utilizzi degli affidamenti e la giusta applicazione delle condizioni concordate da parte della banca;
Il momento del controllo diviene quindi occasione per verificare l’andamento di ogni reparto o settore con una visione globale della situazione e permette di capire quale effetto ha ogni scostamento sull’andamento generale.
Un controllo di gestione ben strutturato deve disporre di un conto economico previsionale annuo, mensilizzato e progressivo, che serva da termine di confronto, per i risultati che mano a mano vanno a concretizzarsi nell’esercizio.
I principi sui quali si fonda la logica del controllo di gestione non sono i ricavi, ma altri due elementi enormemente rilevanti:
- i costi fissi, che variano unicamente in funzione del tempo;
- i costi variabili, proporzionali invece ai ricavi.
Andando a capire questi due fattori, si ottengono immediatamente informazioni utili sulla redditività che si sta conseguendo e si possono quindi prendere decisioni rilevanti.
Ad esempio, nel caso in cui si sono coperti i costi fissi di periodo, si possono promuovere vendite a prezzi più bassi per acquisire un nuovo cliente, diminuendo i margini senza rischiare di andare in perdita.
Il controllo di gestione permette all’imprenditore di non "navigare a vista" bensì di gestire la propria azienda in maniera consapevole e tempestiva.
Il processo di controllo di gestione.
Entrando nel merito del processo di controllo di gestione nelle PMI, risulta fondamentale aver chiaro l’importanza anche per la piccola e media impresa (PMI) di predisporre un budget.
Scopo principale del budget è quello di individuare quelli che sono gli obiettivi dell’impresa in termini sia economici-finanziari che di strategie e di tempistiche di realizzo.
Applicate le strategie mediante una serie di azioni operative, l’utilità del controllo è quella di riscontrare con periodicità gli scostamenti rispetto al budget dei risultati realmente conseguiti.
Nella predisposizione del budget si deve avere riguardo ai seguenti aspetti:
- ottimizzazione delle risorse economico-finanziarie;
- ottimizzazione dell’organizzazione aziendale.
E quindi... in primis va analizzata la fattibilità economica delle strategie d’azione programmate per il raggiungimento degli obiettivi aziendali.
Fatto questo, bisogna porre molta cura nella comunicazione degli obiettivi e delle strategie alle persone che presidiano le diverse funzioni aziendali. Andando a collegare obiettivi di budget di funzione con la persona che sovraintende la funzione stessa.
Fondamenti del controllo di gestione.
Una prima evidenza che si ricava facilmente dall’analisi del conto economico aziendale è che sottraendo dai ricavi i costi variabili (cioè quelli che variano in maniera proporzionale rispetto alle quantità prodotte/vendute) si individua un margine di copertura dei costi fissi (cioè quei costi che l’azienda sostiene a prescindere dalle quantità prodotte/vendute).
Se questo margine risulta superiore ai costi fissi, né scaturisce un guadagno, in caso contrario si ha una perdita.
Il controllo di gestione risponde periodicamente (preferibilmente con cadenza mensile) alle domande che assillano l’imprenditore
1) Guadagno e quanto?
2) Posso migliorare i miei guadagni?
3) Se ho perso, quanto ho perso e perché?
Analizzare la dinamica e la composizione dei costi fissi ed il riscontro degli scostamenti rispetto a quanto previsto, permette di poter tempestivamente prendere provvedimenti qualora questi siano eccedenti rispetto a quanto budgettizzato.
Il controllo delle percentuali dei costi variabili rispetto ai ricavi evidenzia la correttezza dei prezzi di vendita o mette in evidenza un eventuale sottocosto.
Si analizzano gli scostamenti per individuare poi le azioni più opportune per ottimizzare la situazione, quali ad esempio:
- se i consumi sono superiori a quanto previsto, si dovranno verificare i fornitori e lo stock di magazzino;
- se i costi del personale sono maggiori si andrà a controllare ad esempio il rendimento delle persone in produzione;
- se l’incidenza degli oneri finanziari è superiore a quanto preventivato, si dovranno controllare gli utilizzi degli affidamenti e la giusta applicazione delle condizioni concordate da parte della banca;
Il momento del controllo diviene quindi occasione per verificare l’andamento di ogni reparto o settore con una visione globale della situazione e permette di capire quale effetto ha ogni scostamento sull’andamento generale.
Un controllo di gestione ben strutturato deve disporre di un conto economico previsionale annuo, mensilizzato e progressivo, che serva da termine di confronto, per i risultati che mano a mano vanno a concretizzarsi nell’esercizio.
I principi sui quali si fonda la logica del controllo di gestione non sono i ricavi, ma altri due elementi enormemente rilevanti:
- i costi fissi, che variano unicamente in funzione del tempo;
- i costi variabili, proporzionali invece ai ricavi.
Andando a capire questi due fattori, si ottengono immediatamente informazioni utili sulla redditività che si sta conseguendo e si possono quindi prendere decisioni rilevanti.
Ad esempio, nel caso in cui si sono coperti i costi fissi di periodo, si possono promuovere vendite a prezzi più bassi per acquisire un nuovo cliente, diminuendo i margini senza rischiare di andare in perdita.
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