Il copione interno


Perchè scegliamo partner giusti o sbagliati?
Il copione interno
Il ruolo centrale assunto dalle relazioni affettive e dalle emozioni nello sviluppo dell'essere umano è rilevato dalla teoria dell’attaccamento formulata originariamente da Bowlby (1969, 1973, 1980) e approfondita da altri autori. Il termine attaccamento indica un legame affettivo molto intenso che si instaura fin dalla prima infanzia con la figura materna, o con altre di riferimento, per soddisfare i bisogni primari di vicinanza e protezione, assecondando in tal modo l’istinto di sopravvivenza e l’adattamento della specie. Le tipologie di relazione madre/bambino (Ainsworth et al. 1978), sono state identificate in distinte categorie di attaccamento: Sicuro (B); Insicuro Evitante (A); Insicuro Ambivalente o Resistente (C); la categoria Disorganizzato/Disorientato (D), è stata codificata successivamente (Main, Solomon 1986). Le ricerche attuali considerano l'attaccamento non più solo una caratteristica dell’infanzia ma una sorta di legame che si manifesta lungo tutto l'arco di vita con partner diversi che si costituiscono come fonte principale di sicurezza, sostegno e fiducia (Carli 1995). Grazie a tali approfondimenti è stata indagata la struttura interazionale della coppia e le sue dinamiche emotive, i processi identificatori nella scelta del partner, i cambiamenti degli stili affettivi e i meccanismi di crisi o di rottura dei legami adulti. Le peculiarità degli Stili di attaccamento che si realizzano nella coppia sono state individuate in tre modelli: il modello "sicuro" appare caratterizzato dalla capacità di vivere pienamente esperienze intime, di ricevere e anche di chiedere aiuto; quello "evitante" è pervaso dal timore dell’intimità e dall’incapacità di dipendere dagli altri; mentre il modello "ansioso/ambivalente" si differenzia per le apprensioni che investono la figura di attaccamento riguardo la sua affidabilità e disponibilità affettiva. La relazione di coppia è, dunque, un campo interpersonale all’interno del quale si possono produrre intimità, comprensione, sostegno, complicità, passione, permettendo la crescita personale e l’accesso all’aspetto innovativo delle relazioni, oppure dare luogo ad incomunicabilità, prevaricazioni, delusioni, violenze, provocando una paralisi che impedisce l’evoluzione. Vi sono persone che vivono, pur con diversi gradi di intensità e consapevolezza, rapporti di coppia che assomigliano ad incubi: relazioni desertificate, castranti, paralizzanti, claustrofobiche, persecutorie, perverse.
Ma perchè? Talvolta a causa del loro "copione interno".
Ciascuno dei partners importa nella coppia una serie di fantasie, desideri, angosce, che appartengono al suo mondo interno, derivano dai suoi vissuti interiori. Tale "copione interno" si interseca con quello del partner generando una combinazione delle rispettive situazioni vissute e quindi delle "trame narrative". Nella ricerca del partner e di una situazione di coppia ciò che viene ricercata è una dimensione di intimità, di costanza affettiva, che garantisca una sorta di continuum rassicurante con le precedenti esperienze affettive e nel contempo sia portatrice di potenzialità trasformative, oltre che riparative, del "copione interno", rappresentando un’opportunità di crescita, affermazione e maturazione. Infatti si possono riproporre, nella coppia, modalità relazionali positive o negative sperimentate nell’infanzia con uno od entrambi i genitori; l’adesione ai modelli di relazioni di coppia osservati nella relazione genitoriale (o parentale, se non vi sono i genitori) è sempre presente, ovviamente con diverse intensità, nella relazione attuale. La coppia quindi contiene ed esprime simultaneamente più livelli evolutivi, un funzionamento adulto ed un funzionamento più arcaico ed infantile. Nelle situazioni di crisi di coppia o matrimoniali può accadere che una serie di aspettative non vengano di fatto corrisposte e inneschino profondi vissuti di delusione e disillusione determinando un divario tra matrimonio "immaginato" (derivante anche dal copione interno) e matrimonio reale. Spesso sono i fatti della vita che impongono riadattamenti all’interno dell’equilibrio originario contribuendo a modificare il centro di gravità della vita psichica della coppia. A seguito della nascita dei figli o della scomparsa dei genitori, o la crescita personale del partner, o ancora a seguito di importanti avvenimenti con valenza traumatica, può innescarsi una crisi di coppia. La crisi può essere connessa al fatto che uno od entrambi i coniugi possano smettere, improvvisamente o progressivamente, di esercitare quella funzione di recettore/contenitore del "copione interno" così come originariamente avveniva. Questi movimenti possono generare intensi vissuti di allarme, consapevoli e non, tali da creare crisi importanti e giungere a compromettere persino l’intimità affettiva. Tutto ciò si osserva quando i coniugi esprimono vissuti di allontanamento dall’altro, allontanamento dal modo di essere originario, vissuti di tradimento degli "accordi" iniziali, vissuti di esclusione ed estromissione dalla vita del partner. Perchè tutto ciò? Abbiamo visto che molto può dipendere dal personale "copione interno".

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di Monica Capisani

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