Il costo di gestione del personale nella gara d'appalto (Parte seconda)


La variabile del calcolo del costo del lavoro nell’offerta economica della gara d’appalto muove sempre dai dati contrattuali e legali vigenti nel periodo considerato
Il costo di gestione del personale nella gara d'appalto (Parte seconda)

 

La variabile del calcolo del costo del lavoro nell’offerta economica della gara d’appalto muove sempre dai dati contrattuali e legali vigenti nel periodo considerato e, pertanto, risulta fondamentale selezionarli opportunamente al fine di determinare il costo puntuale del lavoro in valore assoluto.

Preliminarmente va fatto presente che, normalmente, si esegue il calcolo del costo minimo contrattuale con riferimento sia al costo di fatto che al costo aziendale.

Ciò va, tuttavia, elaborato sia con riferimento al personale amministrativo che a quello operativo al fine di avere una corretta proiezione economica della spesa.

In linea generale, il periodo di riferimento adottato per l’elaborazione per fini pratici risulta essere quello mensile con i singoli dettagli delle voci inerenti il costo del lavoro minimo contrattuale che si estrapolano dal Ccnl di riferimento facendo particolare attenzione sia alla retribuzione diretta che a quella indiretta (tredicesima e Tfr) la cui somma genera la “retribuzione totale”.

Nella elaborazione della proiezione si consiglia, tuttavia, di utilizzare la variabile del costo orario in quanto ciò permetterà di avere proiezioni più veritiere e con minore margine di errore soprattutto per appalti di durata annuale.

Tale metodologia risulterà utile soltanto, pero, qualora preliminarmente si sia effettuata una griglia di studio annuale del costo del lavoro estrapolando sia le singole giornate lavorative effettuate che quelle di ferie retribuite inerenti ad ogni singolo addetto.

Dal punto di vista contributivo risulta necessario ricordare che le voci da tenere in debito conto risultano essere quelle dei contributi Inps, del contributo di solidarietà, dei premi Inail e dei contributi di previdenza complementare la cui sommatoria forma i cosiddetti “contributi obbligatori” tenuto presente che l’aspetto contributivo prevede sia ivs a carico del datore di lavoro che ivs a carico del lavoratore.

In alcuni casi è, addirittura, possibile rinvenire un altro datore di lavoro e, pertanto, preliminarmente necessita una verifica in tal senso in quanto tale variabile risulta fondamentale per un calcolo corretto del costo orario e del conseguente totale del costo singolo operatore.

Mediamente i parametri di calcolo risultano indicati nel Ccnl di riferimento, ma in media risultano sempre come divisore giornaliero e come divisore orario.

Un aspetto assai interessante, inerentemente proprio al costo del lavoro, riguarda poi l’incidenza delle assenze sul periodo ordinario lavorabile.

A livello generico di Ccnl di riferimento la variabile assenza risulta dovuta a voci quali ferie godute, festività godute, permessi per ex festività abolite, riduzione orario di lavoro e totale riposi goduti.

La variabile delle assenze, a livello di calcolo di costo del lavoro, viene indicata in una percentuale che tuttavia risulta essere un valore assoluto e non relativamente calcolabile.

Ciò crea dal punto di vista della sostituzione un costo per l’azienda assai aleatorio nella proiezione economica d’asta che in linea generale risulta attestare il totale dei riposi goduti in una percentuale pari al 18,64%.

Un ulteriore variabile da tenere in debito conto risulta, poi, essere la voce triadica dello straordinario annuo, del lavoro complementare annuo ed del lavoro festivo annuo.

Posto che una corretta proiezione del costo del lavoro risulta fondamentale nella valutazione ad opera delle commissioni giudicatrici per l’assegnazione dell’appalto fondamentale nel conteggio, si reputa fondamentale, l’inclusione di una variabile, spesso poco considerati, quale quella della durata degli spostamenti logistici necessari per giungere sul luogo dell’appalto.

Tale valore è fondamentale giacché risulta sempre inficiare il corretto calcolo del costo del lavoro straordinario o complementare per cui il numero di ore effettivamente eseguite, presso la sede dell’appalto, risulta essere diverso da quelle preventivate generando sfasature nelle proiezioni di utile per l’azienda.

Ottimale sarebbe, quindi, nel ciclo della produzione considerare il numero di ore necessarie per l’esecuzione della commessa ricordando a riguardo che il numero di ore indicate nel bando di gara risultano minime ed inderogabili e che, spesso, viene richiesto che debba essere garantito alla produzione e, quindi, al netto delle ore di assenza.

Certo per quanto riguarda il costo della manodopera si raccomandano gli operatori economici al puntuale rispetto delle tabelle, di cui al Ccnl di riferimento, tuttavia si ricorda al riguardo necessario, sempre, consultare le modifiche normative sopravvenute che spesso riducono gli oneri riflessi previsti a livello di rivalutazione Tfr ed incidenza Irap permettendo offerte che prevedano variazioni del costo del lavoro tabellare in funzione degli aggiornamenti normativi soprattutto dal punto di vista delle migliori condizioni del premio Inail.

Ad oggi il numero delle ore lavorate al netto dell’assenteismo deve essere mantenuto come previsto nelle tabelle ministeriali con la conseguenza che i conteggi economici sul costo della manodopera dovranno essere effettuati tenendo conto dell’eliminazione del Tfr ed impostando il tasso Inail al livello concesso sui valori desunti dalla tabella nazionale.

Al riguardo un ulteriore accorgimento potrebbe essere compensare il costo delle ore migliorative con le ore in più del personale uscente rispetto alle ore minime richieste dal capitolato.

Per quanto concerne, poi, la variabile della formazione del personale risulta sempre necessario effettuare sempre uno studio particolare soprattutto se il bando prevede punteggio in riferimento al numero totale delle ore di formazione garantite considerato che oltre alla possibilità dei corsi “in aula” molti possono essere effettuati in modalità “on the job”.

Si ricorda comunque, sempre, che la quantificazione dei costi connessi al personale operativo deve muoversi di pari passo con quella del personale amministrativo avuto riguardo alla variabile principe quale quella delle sostituzioni e delle assenze e considerando che tale valore di quantificazione certamente non può essere rappresentato da una percentuale inglobata nel calderone dei costi aziendali.

 

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di Dott. Davide Maria De Filippi

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