Il counseling scolastico per una scuola di vita

Il corpo docente delle scuole primarie e secondarie è chiamato, oggi più di ieri, ad affrontare un ambiente più complesso in cui dinamiche didattiche, organizzative e relazionali comportano un impegno notevole e diretto su più fronti: la dirigenza, gli alunni, i colleghi e le famiglie.
Dall’altra parte, gli studenti devono confrontarsi con gli insegnanti, la dirigenza, il personale scolastico in generale, la famiglia e…i compagni! Accanto alle difficoltà legate all’apprendimento, ci sono quelle, non meno rilevanti, di interazione con i compagni. L’età scolare, sia pure a livelli differenti in base al grado di studi, è caratterizzata dalla crescita interiore, dallo sviluppo psico-fisico e dalla ricerca della propria identità, oltre ovviamente a rappresentare il contesto in cui si forma la propria cultura.
Il centro conduttore delle dinamiche interpersonali è l’istituzione scuola, definita sul dizionario Treccani come “istituzione a carattere sociale che, attraverso un’attività didattica organizzata e strutturata, tende a dare un’educazione, una formazione umana e culturale, una preparazione specifica in una determinata disciplina, arte, tecnica, professione, ecc…”.
Ecco che la scuola, per noi oggi così come per i Greci in età classica, deve essere il luogo dove si impara a diventare adulti attraverso la conoscenza e le relazioni umane.
Ma la scuola oggi riesce nel suo intento?
Sicuramente gli insegnanti che amano il loro lavoro sono dediti al raggiungimento degli obiettivi di formazione a 360° dei propri alunni, ma le inevitabili e involontarie pressioni quotidiane, unite spesso a una difficoltà di relazione generazionale con gli studenti, potrebbero non portare ai risultati desiderati.
La cattedra potrebbe restare, quindi, solo un tavolo più grande e posto di fronte al resto dei banchi di dimensioni inferiori, come a rappresentare un distacco deleterio per insegnanti e alunni. La scuola, si trasformerebbe, così, solo in un mero luogo di nozioni asettiche e improduttive per gli adulti di domani.
Tale distacco, o mancanza di empatia, riguarda certamente tutti i gradi di studio. Ma mentre nelle scuole primarie e secondarie di primo grado le relazioni potrebbero apparentemente (e sottolineo apparentemente!) sembrare più semplici da gestire, data la minore età degli scolari e la loro maggiore deferenza nei confronti dei maestri, nelle scuole superiori le dinamiche potrebbero intensificarsi ed esasperarsi proprio per il fatto che il periodo più vulnerabile per i giovani coincide proprio con il periodo delle scuole secondarie di secondo grado.
La mancanza di collaborazione ed empatia tra insegnanti da una parte, e gli alunni (e le loro famiglie) dall’altra, potrebbe far nascere un’insoddisfazione generalizzata, creando un corpo docente non adeguatamente motivato (anche dalla dirigenza) e studenti svogliati, disattenti e poco interessati a partecipare attivamente alle lezioni e alla vita scolastica.
L’insuccesso del compito assegnato alla scuola potrebbe, poi, essere fonte del fenomeno della dispersione scolastica e dell’abbandono precoce degli studi proprio perché la scuola si dimostra incapace di essere punto di riferimento per i giovani e per le loro famiglie, dimostrandosi, al contrario, di essere al di sotto delle loro aspettative.
Il counseling scolastico mira a riportare al centro la scuola e la missione a cui è deputata: formare gli adulti di domani attraverso la cultura e l’insegnamento di valori.
Attraverso le tecniche di counseling scolastico, applicato in base al livello di studi, mira a promuovere il benessere degli insegnanti e degli allievi in una crescita complessiva che tende, da un lato, a migliorare l’ambiente scolastico, le performance della classe e l’aumento dell’apprendimento e, dall’altro, a prevenire e a gestire le situazioni di disagio.
Un ambiente propositivo e incentivante genera appagamento tra gli insegnati e voglia di partecipazione attiva tra gli studenti.
Gli strumenti per raggiungere tali obiettivi sono una comunicazione efficace e la capacità di gestire le dinamiche relazionali. Il couseling scolastico è questo!
Il counselor scolastico è una persona che potrebbe affiancare insegnanti e studenti in un percorso mirato a migliorare le relazioni tra corpo docente, studenti, famiglie, colleghi e dirigenza attraverso l’ascolto attivo, la comprensione, l’empatia, l’accettazione dell’altro.
Solo così, la scuola, potrebbe diventare davvero una scuola di vita.
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