Il Dente Avvelenato. Carie e Psicosomatica (pt. IV)
La Psicosomatica del processo carioso. Aspetti simbolici di una delle più comuni malattie a carico dell'apparato dentale. Un caso clinico esemplare

C’è, al suo posto, una feroce volontà di spezzare le cose, a brani e di farne "un sol boccone", ricevendo in cambio di questa tendenza, il premio del tanto agognato riconoscimento sociale e affettivo. Amore, gloria, rispetto, per così dire, "brano a brano". In natura "mostrare i denti, significa per l’animale in primo luogo minacciare chi gli stia di fronte. Così fa il mandrillo, abbassando gli angoli della bocca per mostrare i lunghi canini, così fanno la tigre ed il coccodrillo; così fanno anche il gatto e il cane di casa: i loro canini sono certo meno aggressivi ma il rituale è il medesimo. Spesso al mostrare i denti si uniscono altri messaggi corporei: vi sono animali che si gonfiano, che aumentano il volume delle penne o dei peli, che rizzano aculei e creste. Molte altre bizzarre strutture, apparentemente non adattive, che comparivano sul corpo dei dinosauri nel Mesozoico (dunque in un era tra 180 e 60 milioni di anni fa), pare avessero funzioni esibizionistiche e rituali, di lotta e corteggiamento" (A.U.Caddeo RIZA Psicosomatica n°80, Ott 1987 <<I Denti; quando la carie annuncia il disagio psichico>> pag 30)". E’ curioso, allora, notare quanto accadde a Carlo tempo prima dell’esordio della sua carie.
Terapeuta << -osservando il fisico imponente di Carlo- Vedo che fa molti sports....atletica forse?>>
Paziente << No, sollevamento pesi!>>
T << Quando ha cominciato?>>
P << Molti anni fa, quando facevo matematica, perché vede, non è vero che non facevo nulla allora...studiavo, mi occupavo della casa e al pomeriggio andavo in palestra, me lei, mia moglie, non mi ha mai capito>>
T <>
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In questa vicenda Carlo sembra mimare, attraverso la carie, il tentativo di affermarsi seguendo vie antiche, arcaiche; la minaccia, l’esibizione della forza, l’incutere timore, paura, rispetto. Una via antica come la materia di cui sono composti i denti. Ma questo arcaico predatore che in Carlo si rivela attraverso il suo sinistro ghigno sembra non aver possibilità di adattamento al di fuori della sua foresta; nella vita di oggi soffre ed ha bisogno di aiuto. Non è servito tentare la via dello studio, non quella dell’aumento di peso e di stazza; il Lupo che si mostra attraverso la dentatura argentata costituisce quindi l’estremo inconsapevole tentativo, da parte di Carlo, di costruirsi un’identità che regga, che sostenga l’angoscia di tutta una vita vissuta, in quanto maschio, con grandi difficoltà fin dall’infanzia.
La mimesi; un’antica via di adattamento...in via di estinzione
Quando attraverso un vestito alla moda, la macchina ultimo modello per prestazioni e finiture, la vacanza di grido o le amicizie che contano cerchiamo di mimetizzarci a nascondere le nostre fragilità, le difficoltà quotidiane, gli imbarazzi, le incapacità di esprimerci per timore di poter essere feriti, abbandonati, in realtà in tutti questi casi stiamo riesumando un arcaico meccanismo di difesa; la Mimesi. La natura ha dotato tantissime specie, al fine di consentire loro una maggiore probabilità di sopravvivenza, della capacità di mimetizzarsi nel proprio ambiente vitale. Insetti-stecco,, insetti-foglia, cavalli dal mantello simile alle rocce su cui si arrampicano, camaleonti capaci di prendere il colore del terreno o della pianta su cui si muovono, cacciano e vengono cacciati Così anche noi, ancora oggi, il più delle volte inconsapevolmente subendo l’intelligenza del corpo, "scegliamo" la via a noi più congeniale per segnalare al mondo la nostra presenza, la nostra sofferenza e la nostra feroce volontà di continuare a resistere, di vivere, di esistere. Al punto che anche nelle parole che usiamo, nelle frasi che utilizziamo per esprimerci (la funzione cui i denti partecipano più silenziosamente ma comunque in maniera decisiva) possono spesso essere un modo per mimetizzarci.
(CONTINUA)
Terapeuta << -osservando il fisico imponente di Carlo- Vedo che fa molti sports....atletica forse?>>
Paziente << No, sollevamento pesi!>>
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P << Molti anni fa, quando facevo matematica, perché vede, non è vero che non facevo nulla allora...studiavo, mi occupavo della casa e al pomeriggio andavo in palestra, me lei, mia moglie, non mi ha mai capito>>
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In questa vicenda Carlo sembra mimare, attraverso la carie, il tentativo di affermarsi seguendo vie antiche, arcaiche; la minaccia, l’esibizione della forza, l’incutere timore, paura, rispetto. Una via antica come la materia di cui sono composti i denti. Ma questo arcaico predatore che in Carlo si rivela attraverso il suo sinistro ghigno sembra non aver possibilità di adattamento al di fuori della sua foresta; nella vita di oggi soffre ed ha bisogno di aiuto. Non è servito tentare la via dello studio, non quella dell’aumento di peso e di stazza; il Lupo che si mostra attraverso la dentatura argentata costituisce quindi l’estremo inconsapevole tentativo, da parte di Carlo, di costruirsi un’identità che regga, che sostenga l’angoscia di tutta una vita vissuta, in quanto maschio, con grandi difficoltà fin dall’infanzia.
La mimesi; un’antica via di adattamento...in via di estinzione
Quando attraverso un vestito alla moda, la macchina ultimo modello per prestazioni e finiture, la vacanza di grido o le amicizie che contano cerchiamo di mimetizzarci a nascondere le nostre fragilità, le difficoltà quotidiane, gli imbarazzi, le incapacità di esprimerci per timore di poter essere feriti, abbandonati, in realtà in tutti questi casi stiamo riesumando un arcaico meccanismo di difesa; la Mimesi. La natura ha dotato tantissime specie, al fine di consentire loro una maggiore probabilità di sopravvivenza, della capacità di mimetizzarsi nel proprio ambiente vitale. Insetti-stecco,, insetti-foglia, cavalli dal mantello simile alle rocce su cui si arrampicano, camaleonti capaci di prendere il colore del terreno o della pianta su cui si muovono, cacciano e vengono cacciati Così anche noi, ancora oggi, il più delle volte inconsapevolmente subendo l’intelligenza del corpo, "scegliamo" la via a noi più congeniale per segnalare al mondo la nostra presenza, la nostra sofferenza e la nostra feroce volontà di continuare a resistere, di vivere, di esistere. Al punto che anche nelle parole che usiamo, nelle frasi che utilizziamo per esprimerci (la funzione cui i denti partecipano più silenziosamente ma comunque in maniera decisiva) possono spesso essere un modo per mimetizzarci.
(CONTINUA)
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