Il divorzio breve


La regolamentazione del diritto di famiglia è importante perché riguarda la nostra vita personale e soprattutto la nostra sfera affettiva
Il divorzio breve
Sin dall’inizio della mia attività professionale mi dedico in particolar modo al diritto di famiglia, cercando di tenermi costantemente aggiornata sulle novità del settore. Per questo motivo negli ultimi tempi seguo con attenzione le possibili future modifiche in tema di divorzio.

In materia di separazione e divorzio, così come in altri ambiti relativi soprattutto ai diritti civili, l’Italia non è allineata ad altri Paesi Europei nei quali, in presenza di determinate condizioni e circostanze, la legge consente di ricorrere direttamente al divorzio senza dover affrontare il necessario passaggio della previa separazione legale.

Tuttavia negli ultimi tempi il nostro Legislatore, pur non prescindendo dalla obbligatoria preventiva separazione legale, sta muovendo i primi passi verso il cosiddetto "divorzio breve".

È infatti noto che nello scorso mese di maggio la Camera dei Deputati ha approvato il disegno di legge sul divorzio breve, il cui testo deve ora essere discusso dal Senato della Repubblica.

Se il Parlamento dovesse licenziare la legge sul divorzio breve, ciò costituirebbe una rilevante novità per tutte le coppie che volessero giungere in tempi più celeri alla definitiva cessazione degli effetti civili del matrimonio.

Allo stato, se l’attuale proposta diventasse legge, in caso di previa separazione giudiziale i soggetti interessati potrebbero presentare istanza di divorzio una volta trascorsi dodici mesi dalla notificazione della domanda di separazione giudiziale; nel caso, invece, di previa separazione consensuale il divorzio potrebbe essere chiesto una volta decorsi sei mesi dalla data di deposito della domanda di separazione presentata dai coniugi congiuntamente oppure una volta decorsi sei mesi dalla data di notificazione della domanda di separazione ove questa fosse stata avanzata da un solo coniuge.

Ulteriore novità degna di nota sarebbe rappresentata dalla possibilità di presentare, dopo l’entrata in vigore della legge attualmente in discussione al Senato, domanda di divorzio nonostante la pendenza del procedimento di separazione.

Fermo restando che la fine di un matrimonio rappresenta comunque un fallimento che ha delicate ricadute soprattutto sulla prole, se il disegno di legge sul divorzio breve diventasse legge dello Stato, ciò comporterebbe a mio parere un sensibile calo di tutte quelle cause di separazione giudiziale che presentano un alto tasso di conflittualità tra i coniugi. Infatti, nonostante l’attuale disegno di legge preveda la possibilità di procedere al divorzio pur se ancora pendente il procedimento di separazione, probabilmente i coniugi in vista dell’opportunità di poter divorziare trascorsi solo sei mesi dal deposito o dalla notificazione della domanda di separazione consensuale, sarebbero più propensi a desistere da atteggiamenti litigiosi spesse volte assunti solo per questioni di principio. Il tutto con considerevole risparmi di spese legali oltre che con sensibili vantaggi deflattivi dei carichi giudiziari.

Non resta pertanto che attendere le definitive determinazioni in materia da parte del nostro Parlamento.

Avv. Roberta De Santis

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di Avv. Roberta De Santis

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