Il dolore postoperatorio cronico


Un trattamento mirato può risolvere il problema o comunque portare a una riduzione significativa del dolore
Il dolore postoperatorio cronico
Il trauma chirurgico induce una risposta infiammatoria dei tessuti, a cui segue il processo ripartivo. L’infiammazione è la causa principale del dolore e dell’estrema sensibilità della ferita. E’ esperienza comune che è sufficiente sfiorare una ferita chirurgica per causare dolore. Questo fenomeno si chiama allodinia primaria ed è un evento fisiologico. Ciò che non è fisiologico è che il dolore persista una volta che la ferita si sia rimarginata. In questo caso si parla di dolore postoperatorio persistente o cronico ed è sempre patologico.

Il dolore postoperatorio cronico è la terza causa, dopo il mal di schiena e la cefalea, per il quale i pazienti si rivolgono ad un centro di Terapia del Dolore. E’ un dolore che può persistere per mesi, anni e persino non passare mai. Il dolore può avere delle caratteristiche differenti, in base al tipo di intervento a cui il paziente è stato sottoposto. Ad esempio nel paziente operato alla colonna vertebrale per ernia del disco, il dolore interessa spesso le gambe e ha una distribuzione che ricalca quella di alcune radici nervose. E’ un dolore descritto spesso come "bruciore" ed è associato a disturbi sensitivi, quali formicolii o aeree cutanee con assenza di sensibilità. Nei pazienti operati di ernia inguinale, il dolore viene spesso descritto "a scossa" ed origina dalla sede dell’intervento per irradiarsi nella regione genitale.

Le cause alcune volte possono essere individuate. Spesso si è verificata una lesione nervosa. Alcuni nervi sono stati recisi, oppure sono compressi dalla massa cicatriziale che si è formata proprio a seguito dell’intervento. Quest’ultimo evento è molto frequente soprattutto negli interventi sulla schiena. La massa cicatriziale può chiudere lo spazio epidurale, cioè lo spazio compreso dal midollo spinale e la superficie ossea delle vertebre. In questo spazio decorrono i nervi che emergono dal midollo spinale e che quindi vengono schiacciati.

In altri casi le cause non possono essere individuate e sembra che un ruolo centrale sia svolto dai meccanismi di sensibilizzazione del Sistema Nervoso Centrale. Gli stimoli dolorifici, se molto intensi e se persistenti per molto tempo, sono in grado di modificare il Sistema Nervoso Centrale, rendendolo estremamente sensibile al dolore.

Le procedure chirurgiche che più frequentemente possono indurre l’insorgenza di un dolore cronico postoperatorio sono molte e comprendono l’amputazione di un arto, interventi sul torace, l’ernia inguinale, interventi sulla colonna vertebrale, interventi sul perineo e interventi ortopedici di posizionamento di protesi all’anca o sul ginocchio.

Il trattamento varia da paziente a paziente e in base alla procedura chirurgica a cui è stato sottoposto. In ogni caso richiede in primo luogo l’impiego di farmaci mirati, in grado di agire sui meccanismi fisiopatologici che sostengono il dolore. Se non sufficienti, là dove indicate, possono essere messe in atto delle procedure invasive. Il blocco dei plessi nervosi, la somministrazione peridurale di farmaci steroidei, la lisi di aderenze nello spazio epidurale e la lesione dei nervi periferici con radiofrequenze, sono tutte metodiche che possono essere messe in campo e che in molti casi possono essere risolutive.

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di Dr. Michele Naclerio

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