Il legno nell'architettura di oggi
Da molti anni si vedono sempre più diffondere le strutture in legno lamellare soprattutto per la realizzazione di spazi architettonici di vaste dimensioni.
Dovendo vedere i casi negli Stati Uniti o in Australia si percepisce subito che la grande diffusione delle tipologie abitative come le case a schiera ne garantisce l'utilizzo per convenienza.
Così come nei paesi del Nord Europa dove presentano una densità abitativa ridotta in contrasto alla grande abbondanza del legno.
I Italia si è passati, dopo la seconda guerra mondiale, alle tecnologie laterocementizie, così siamo diventati un paese di calcestruzzo.
Questo perchè il legno è visto ancora con un occhio pregiudizievole a causa dei suoi comportamenti in primo luogo di fronte al fuoco e al degrado naturale.
Oggi i tempi sono cambiati soprattutto se si fa riferimento alla qualità energetica degli edifici. E in questo senso il legno rimane l'unico materiale da costruzione rinnovabile, rispondendo in maniera positiva ai problemi di trasmissione termica ed energetica rivestendo comunque un'importante ruolo per quanto riguarda l'immagine architettonica.
Si vedono così nascere anche edifici multipiano che hanno reso necessario il superamento di diversi ostacoli normativi.
In molti casi le strutture verticali sono realizzate con telai leggeri prefabbricati con traversi come rinforzo alle sollecitazioni orizzontali. I moduli vengono successivamente trasportati in cantiere privi di isolanti per facilitarne il trasporto. Una volta posti in opera vengono connessi tramite giunzioni metalliche e le cavità vengono riempite con lana minerale che funge da isolante.
E' proprio il legno che negli ultimi 20 anni ha sviluppato un proprio livello tecnologico.
E' verso la fine degli anni 70 che si diffonde in Europa la tecnologia del legno lamellare che si ottiene incollando tavole di legno massiccio a umidità controllata.
Un'importante caratteristica si ritrova nella sua ridotta massa volumica che fa del materiale un'importante soluzione soprattutto nelle zone sismiche.
Infatti si presentano sollecitazioni ai carichi dinamici molto inferiori rispetto alle costruzione realizzate con altri materiali.
Arriviamo dunque al luogo comune più diffuso che è quello del comportamento del materiale in relazione al fuoco.
Il legno brucia ad una velocità costante e si carbonizza progressivamente verso l'interno e questo strato carbonizzato isola gli strati più interni che rimangono strutturalmente integri.
Il legno, quindi, non collassa per deformazione come accade per le strutture metalliche. E' necessario sottolineare che le parti più delicate in caso d'incendio sono le connessioni metalliche e qui la normativa è molto severa.
Una costruzione in legno può durare anche diverse centinaia di anni questo è reso possibile anche da una buona programmazione di manutenzione. In questo senso è importante controllare l'umidità presente sul luogo cercando di evitarne i ristagni.
E' da qualche anno che vi è una gara a costruire l'edificio in legno più alto. Si cerca di superare i 10 piani.
Di sicuro ne vedremo delle applicazioni per quanto riguarda le infrastrutture e questo contribuirà a migliorare la qualità della nostra vita.
Elena Graziano
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