Il mio "abito" è buono anche per Te?


Spesso ci troviamo a dare consigli, o a riceverne, ma siamo sicuri che è la strategia giusta?
Il mio "abito" è buono anche per Te?

Come Fare? Cosa Fare? Quando fare?

Spesso facciamo queste domande attendendo che altri ci diano i "giusti consigli"!

Di fronte a queste domande sarebbe più opportuno fuggire dalla tentazione di dare i "giusti consigli", e questo per svariati e specifici motivi.

Innanzitutto dovremmo affrontare il soggettivo tema di cosa e giusto e cosa è sbagliato. Chi di noi può affermare con assoluta certezza che una determinata cosa o comportamento è giusto o sbagliato in termini oggettivi? Potremmo ricorrere all'evangelico "chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra" ma, senza ricorrere così in alto, voglio spingere la riflessione su quanto sia possibile o meno rendere oggettivo ciò che è soggettivo!

Oggettivizzando il consiglio come giusto del resto, ti fornirei le mie risposte, che sono frutto della mia vita, delle mie esperienze, delle mie emozioni, come se fossero l'unica strada da seguire! Andrei a mettere in campo una presunzione (disfunzionali in termini operativi e di azione), che è quella di oggettivizzare ciò che è soggettivo; per capirci meglio, voglio fare una domanda: siamo proprio sicuri che il "mio abito" vesta bene anche te? O è più funzionale pensare che hai bisogno di un "abito" su misura?

E dunque, in un ottica di autoconsapevolezza e responsabilità, preferisco ragionare in termini di "soggettivizzare l'oggettività", invertendo un processo che dalla presunzione che tante volte mettiamo in gioco, ci porti al metterci in discussione avviando un processo di scoperta interiore.

Voglio porre l'attenzione dell'analisi su un piano che dal disfunzionale (spesso), ci accompagni al funzionale, partendo dalla considerazione che tutti noi abbiamo dentro le risorse interiori per trovare in autonomia le nostre risposte e "i nostri giusti consigli", frutto della nostra vita, delle nostre esperienze, delle nostre emozioni.

Preferisco in sostanza, avere il focus sul "giusto consiglio" facendo, a chi me lo chiede, le stesse domande per cui ci si aspetta una risposta. Come detto poc'anzi, si avvia in questo modo un percorso straordinario di scoperta di sè, che porti alla creazione di un "abito sartoriale" che vada bene a noi stessi, aprendo la possibilità ed il varco verso lo strepitoso mondo del Coaching di cui noi Dynamis siamo esperti e specialisti!

A volte ci serve solo essere fogli di carta bianca da riempire con percorsi di riflessione, con obiettivi, con desideri e con sguardi ficcanti e lunghi proiettati nel futuro, su cui scrivere la nostra vita, in maniera funzionale e creativa, diventando noi stessi calamita delle nostre risposte; solo allora alla richiesta di consiglio, sapremo autoconsigliarci!

Bisogna più spesso meravigliarsi di quanto potenziale possiamo scoprire dentro di noi! Possiamo avere fiducia in noi stessi ed essere consapevoli che noi sappiamo come fare! Che noi sappiamo cosa fare! Che noi sappiamo quando fare!

Del resto, fin dalla nascita, noi siamo fare, noi siamo possibilità di fare, noi siamo energia che muove il fare nella libertà del nostro cammino!

Articolo del:


di Francesco Di Censo

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