Il mondo in cui vivremo, le città del futuro


Ci chiediamo mai come saranno le nostre città nel futuro? Quali strumenti e quali modalità attuare per vivere le nostre città del futuro?
Il mondo in cui vivremo, le città del futuro

Ci chiediamo mai come saranno le nostre città nel futuro? Dopo una lunga riflessione, io un'idea abbastanza precisa me la sono fatta! Penso che ogni professionista e progettista dovrebbe porsi il quesito, che operi attivamente nel settore oppure anche marginalmente.

Tutti noi cittadini non solo italiani, ma del mondo, mi auguro che ci rendiamo conto oramai e prendiamo coscienza che le metodologie di sviluppo e di mobilità dei nostri centri urbani, sono giunte ad un limite e che si deve drasticamente cambiare rotta da subito, verso una crescita sostenibile e praticabile.

I prossimi 30 anni saranno fondamentali e decisivi per sviluppare e attuare azioni per i cambiamenti climatici che sono sotto gli occhi di tutti noi. I progetti che genereremo dovranno far sì che produrranno più energia di quanto ne consumeranno. Essi dovranno trattenere l'anidride carbonica presente e nello stesso tempo dovranno aiutare a sviluppare sistemi ecologici circostanti agli stessi fabbricati.

Gli attori di questa trasformazione saranno da un lato l'utilizzo di pannelli fotovoltaici ad alta efficienza sia a scala di edificio che a scala di città, dall’altra lo sviluppo di soluzioni costruttive riciclabili in legno, l'utilizzo di ampie porzioni delle nuove coperture dei fabbricati a flora e fauna.

Già oggi oramai si può sicuramente affrontare la progettazione ed ottenere gli obiettivi appena citati attraverso: studio della forma del fabbricato, inserimento di sistemi ad alta efficienza costituiti da pannelli solari, progettazione “passiva”, controlli intelligenti e domotici degli ambienti. Infine, spazi vivibili per flora e fauna all'interno degli stessi immobili.

Tutto questo si deve accompagnare ad una evoluzione delle connettività tra le varie parti della città. Non si tratta solamente di una connettività digitale, ma anche e soprattutto di una evoluzione della metodologia e della tecnologia inerente alla mobilità urbana.

Da progettista, nell'ultimo periodo sto collaborando con la società FlyMove ed osservo con piacere l'evoluzione del progetto “Next Future Transportation”. Il veicolo proposto dalla start up padovana nasce, infatti, dalla sfida di coniugare la sostenibilità e l’economicità dell’autobus e la flessibilità del taxi: ecco che il prototipo messo a punto dalla startup padovana, è una sorta di bus scomposto in più moduli che all’occorrenza si possono agganciare o sganciare. I bus vengono così composti e scomposti di volta in volta in base ai flussi calcolati da un algoritmo che raccoglie in tempo reale le destinazioni richieste dagli utilizzatori: ecco che se in un bus una parte dei passeggeri deve raggiungere una destinazione e una parte un’altra destinazione i diversi moduli resteranno agganciati per la prima tratta per poi sganciarsi diventando due o più minibus autonomi diretti ciascuno in un luogo diverso.

In sintesi, al termine di questo breve scritto, “IL MONDO IN CUI VIVREMO, LA CITTA' DEL FUTURO” passa per tutti noi, sia cittadini che progettisti, tutti gli attori devono essere coinvolti nel cambiamento, le risposte e gli strumenti sono davanti a noi, usiamoli con sapienza, coscienza e senso di responsabilità, ne va del futuro del nostro pianeta e dei suoi abitanti.

 

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di arch. Maurizio Parolari

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