Il Monopoli cambia regole

Da ieri sono in vigore le nuove regole di classificazione delle aziende quotate allo S&P 500. Questo significa che le società vengono riorganizzate secondo indici diversi, in sottosezioni, che corrispondono maggiormente alla loro natura intrinseca. I criteri si chiamano Global Industry Classification Standard. Per farvi degli esempi: nel paniere delle attività di consumo discrezionali dove si trova Amazon entreranno la Walt Disney, Netflix e Comcast, uscendo da quello tecnologico. Facebook e Alphabet (Google) finiranno in quello relativo ai servizi di comunicazione. Eccetera. 

Se vi sembra una quisquilia, dovreste riflettere su cosa rappresentano questi indici (tecnologia, comunicazioni, beni di consumo...). Sono il faro che  dirige l'azione degli strumenti di investimento attivi e passivi (per parlar semplice di fondi comuni di investimento e di ETF). Cambiando la composizione delle sezioni dello S&P 500 cambia forzatamente la composizione degli strumenti a replica passiva e, in un certo grado, anche quella dei veicoli finanziari attivi, che a questi indici guardano per cercare di batterli.

Non a caso venerdì e tanto più ieri vi è stata parecchia agitazione sui listini americani, viste le masse di risparmi che ormai questi strumenti di aggregazione degli investitori portano sui mercati.

Quale sarà l'effetto lo sa solo il futuro, certo l'investitore accorto dovrà saper distinguere tra ciò che un tempo era considerato tecnologico ed ora, magari, appartenente al settore delle telecomunicazioni. Così via per tutte le altre aziende statunitensi ivi quotate. Cambiano le regole del gioco e magari voi avete bisogno di qualcuno che vi spieghi su cosa esattamente andate ad investire o come cambia lo strumento che già avete scelto. I vostri convincimenti (es. facebook = tecnologia) vanno rivisti.