Il nuovo codice della crisi di impresa: gli strumenti di allerta

Una delle principali novità del nuovo Codice della Crisi d'impresa e dell'insolvenza (D.lgs. 12 gennaio 2019, n. 14, pubblicato in Gazz. Uff. 14 febbraio 2019, n. 6) emanato in attuazione della Legge 19 ottobre 2017 n. 155 (Gazz. Uff. 30 ottobre 2017, n. 254) ed approvato dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 10 gennaio 2019, è rappresentata dall'introduzione dell'art 13. del suddetto d.lgs. nel nostro ordinamento degli strumenti di allerta e di prevenzione della crisi.
Trattasi di una fase preventiva di “allerta”, finalizzata ad anticipare l’emersione della crisi.
Secondo l’art 13 comma 1° CCI, tali indicatori della crisi dovranno mettere in risalto la sostenibilità dei debiti per almeno 6 mesi e le prospettive di continuità aziendale per un periodo di almeno di 6 mesi.
L’azienda dovrà, pertanto, dotarsi di un processo (ad esempio analisi di tesoreria) in cui verranno analizzati i flussi futuri per la copertura dei debiti con una visione semestrale.
Non è riferibile, a mio avviso, l’ultimo comma dello stesso articolo 13 ove si ipotizza una definizione degli indicatori in ragione delle caratteristiche peculiari che la differenziano dalle altre.
Tale valutazione potrà assumere un certo rilievo nell’utilizzo degli indicatori di redditività e di rotazione del magazzino e/o negli indicatori finanziari, ma non certo nella sostenibilità dei debiti a 6 mesi ove lo strumento dell’analisi dei flussi è l’unico applicabile ed uguale per tutte le realtà imprenditoriali.
I soggetti coinvolti “nell’ordinamento dell’Allerta” non saranno soltanto l’imprenditore o l’organo di controllo, ma così come esplica l’art 12 dello stesso decreto, anche il fisco, gli enti previdenziali e gli istituti di credito.
Insomma, un salto di paradigma che entrerà in vigore nel 2020, ma che obbligherà le imprese ad una gestione professionale della propria azienda dove le “sensazioni del titolare” tipiche nelle aziende familiari domestiche non potranno più confliggere con la chiarezza e l’immediatezza dei numeri.
L’opportunità per l’impresa sarà la nascita di un controllo nei processi e nella gestione con l’implementazione di indicatori che aiutino l’imprenditore a prendere decisioni di produzione, di prezzi, di mercato.
Cioè, fare impresa utilizzando quelle modalità e quei processi noti ormai al mondo con cui si deve fare impresa oggi.
Forse un’occasione per professionisti a riprendere quell’attività di qualità ormai venuta meno.
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