Il passaggio generazionale in azienda


I 4 peccati capitali da evitare e le 5 buone prassi da seguire quando si affronta il passaggio generazionale nelle nostre aziende familiari
Il passaggio generazionale in azienda
In Italia l’85% sono imprese familiari e meno di un terzo di queste aziende arriva alla seconda generazione, meno di un quinto alla terza.
In questi ultimi anni infatti il "Passaggio Generazionale" o meglio la "Tematica Generazionale" è diventato uno degli argomenti più discussi nell’ambito imprenditoriale, perché la problematica vera è la continuazione dell’impresa che è un sistema dove sono coinvolte anche altre persone, come collaboratori e dipendenti.
Gli errori più comuni che si presentano in un "Passaggio Generazionale" sono:
· - Si inizia a pensare al passaggio troppo tardi e, in questi anni di rapida evoluzione del mercato, nella fase di maturazione e saturazione dell’azienda
· - L’imprenditore è un accentratore e ai figli vengono assegnati ruoli operativi, basati non sulle competenze ma su modelli comportamentali (figlie al marketing e amministrazione, figli nella produzione o ufficio tecnico) senza essere coinvolti in ruoli strategici
· - L’imprenditore si aspetta che i figli seguano le sue orme e siano la sua "copia", senza aver fatto prima una valutazione degli obiettivi, aspettative, attitudini e competenze dei figli
· - Vengono contaminati i rapporti aziendali e rapporti personali, con la pretesa da parte dei soci fondatori che i parenti vadano d’accordo tra di loro
La prima cosa da fare è separare questi tre fattori: "vestito giuridico", "modello di business" e "strategia e struttura".
Fondamentale è che ci sia una rete di aziendalisti e professionisti che lavorino in maniera sinergia ed affrontino i tre aspetti.
Le buone prassi da seguire per superare gli ostacoli del "Passaggio Generazionale" sono:

· - Pianificare il passaggio generazionale quando i figli hanno tra i trenta e quarant’anni
· - Far fare ai figli esperienze lavorative fuori dall’azienda e all’estero per imparare e commettere errori al di fuori del contest familiare
· - Definire bene quale ruolo viene trasferito ai figli, in base ai loro obiettivi di vita e bilancio delle competenze
· - Considerare il "Passaggio Generazionale" come un "Cambio Manageriale" facendo le scelte per il bene dell’azienda e preservandone il valore e il lavoro dei collaboratori
· - Fare un confronto dei competitors per sapere dove andare, correggere la strada e prepararsi eventualmente a cambiare il modello il business, rimasto lo stesso per decenni

La posizione esterna e neutrale di un consulente finisce per assumere un’importanza particolare perché ci si focalizza sull’ambito aziendale, senza essere contaminati dal contesto familiare. È quindi fondamentale un lavoro che abbia una componente relazionale di mediazione molto alta e che richiede conoscenze specifiche di coaching.

Articolo del:


di Alessandra Gruppi

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