La Mediazione tra pari: progetto volto a responsabilizzare i ragazzi così come previsto dalla Peer Mediation americana
Il progetto della mediazione scolastica ha scopo educativo. Esso infatti mira in primo luogo a educare i ragazzi ad una nuova cultura sui conflitti, una cultura cioè che non considera il conflitto come un fatto negativo e anomalo, dunque da evitare, ma come un’opportunità: per confrontarsi, per esprimere le proprie opinioni, per crescere e migliorare la relazione. Un conflitto così inteso non può che essere positivo, se affrontato, gestito e compreso. Ed è questo lo scopo che vuole perseguire questo progetto: insegnare ai ragazzi che nel conflitto si può diventare più consapevoli, dal momento che si possono compiere delle scelte razionali e non dettate solo dall’emotività del momento, si può collaborare per trovare delle soluzioni alternative alla violenza, poichè se sul conflitto si può ancora intervenire sulla violenza bisogna essere intransigenti. Lo scopo educativo del progetto emerge non solo laddove mira a sensibilizzare alla gestione positiva del conflitto, ma anche laddove propone di formare dei ragazzi alla Mediazione tra pari. Se nel primo caso l’intervento può dirsi preventivo, perché adeguato a prevenire situazioni di aggressività come: scontro tra singoli individui e tra gruppi, bullismo, nel secondo caso l’intervento sopraggiunge a posteriori, quando cioè il conflitto o il litigio è già sorto. La Mediazione tra pari è una forma di risoluzione del conflitto nella quale dei ragazzi, appositamente addestrati a svolgere la funzione del Mediatore, accompagnati da un assistente-Mediatore, aiutano i loro "colleghi" a risolvere le dispute quotidiane. La Mediazione tra pari rientra nel progetto di responsabilizzazione previsto dalla Peer Mediation americana. Secondo questo progetto i ragazzi che vengono formati alla mediazione tra pari debbono avere delle precise abilità, sia basate su una serie di caratteristiche della personalità, sia da poter sviluppare durante le sessioni di formazione alla Mediazione tra pari: empatia, tolleranza, socializzazione, imparzialità e flessibilità... La Mediazione tra pari prevede degli step definiti
Ma come si arriva alla Mediazione? In 3 modi.
1) I litiganti desiderano una Mediazione
2) I compagni o gli insegnanti che assistono al litigio consigliano una Mediazione
3) I mediatori che assistono al litigio offrono il loro aiuto
I Mediatori fissano un appuntamento nell’aula dedicata alla Mediazione (un posto tranquillo e silenzioso e dove nessuno possa ascoltare le conversazioni), durante l’intervallo o in orari prestabiliti.
Da ricordare che tra gli interventi di mediazione scolastica si può inserire anche lo "sportello di Mediazione scolastica" vero e proprio all’interno dell’ambito scolastico. In questo caso un Mediatore professionale sarà presente nella scuola, in alcuni orari, per gestire i conflitti nelle varie relazioni: tra pari, tra genitori e insegnanti, tra insegnanti e insegnanti, tra insegnanti e allievi e tra insegnanti e dirigenza. Il Mediatore scolastico, come terzo neutrale, mira a ristabilire il dialogo tra le parti, con l’obiettivo di sollecitare una soluzione che risulti soddisfacente per tutti coloro che sono implicati nel conflitto.
Tutti questi interventi di mediazione scolastica si sono rivelati più efficaci per prevenire e risolvere i conflitti nel contesto scuola e pertanto rappresentano un’opportunità per sperimentare una formula nuova di educazione e per sostenere lo sforzo pedagogico di accompagnamento educativo dei ragazzi già svolto dalle famiglie, dalla scuola, dalla parrocchia.
Dott.ssa Maria Antonietta Canestrino, Mediatrice Familiare e sociale, Codroipo (Ud).
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