Il Quaderno di Campagna nelle aziende agricole


Che cos’è, le cose da sapere e come si compila
Il Quaderno di Campagna nelle aziende agricole
Il Quaderno di Campagna, detto anche registro dei trattamenti fitosanitari, è un registro obbligatorio per tutte le aziende agricole che utilizzano agrofarmaci per la difesa delle colture, che racconta la storia di tutto quello che succede nell'azienda agricola dalla semina alla raccolta dei prodotti. Nel registro vanno annotate tutte le operazioni che si svolgono in campo ed è molto utile per valutare le scelte che si fanno, i protocolli seguiti e le tecniche utilizzate, confrontando a fine stagione produttiva i risultati ottenuti.
Il quaderno di campagna è stato istituito con il DPR 290 del 23 aprile del 2001, in seguito il Decreto legislativo 150 del 14 agosto 2012 ha stabilito che tutti gli agrofarmaci impiegati in campo, ad esempio in operazioni di difesa anticrittogamica o diserbo, devono essere indicati sul registro dei trattamenti per come citato dal decreto stesso "Sul registro devono essere annotati i trattamenti effettuati con tutti i prodotti fitosanitari utilizzati in azienda, classificati molto tossici, tossici, nocivi, irritanti o non classificati, entro il periodo della raccolta e comunque al più tardi entro trenta giorni dall'esecuzione del trattamento stesso".
Per la compilazione del quaderno di campagna non c’è un formato da seguire, devono essere inseriti obbligatoriamente alcuni dati, ovvero, le varietà coltivate e la superficie totale della coltura, il prodotto utilizzato, la quantità totale utilizzata, la superficie trattata, l’avversità comparsa in campo, le date indicative di semina, trapianto, inizio fioritura e raccolta, la firma di chi ha utilizzato il prodotto. Per chi pratica l’agricoltura integrata, è necessario registrare anche le concimazioni e gli apporti irrigui alla coltura.
Registrando correttamente le operazioni colturali ed i dati delle singole unità produttive, dalla semina (o dall'inizio del ciclo produttivo) fino alla raccolta e individuando precisamente ogni singola partita di produzione, è possibile creare una vera e propria carta d'identità del prodotto che arriva sulle tavole dei consumatori o negli anelli precedenti della filiera.
La verifica del registro può essere richiesta da diverse figure istituzionali (ASL, Guardia Forestale, Forze dell’ordine, ecc) ed è sanzionabile.

Articolo del:


di Studio Molinaro

L'autore dell'articolo non è nella tua città?

Cerca un professionista con le stesse caratteristiche a te più vicino.

Cerca nella tua città o in una città di tuo interesse