Il risparmio energetico condominiale


Vantaggi e analisi della riqualificazione energetica di edifici condominiali
Il risparmio energetico condominiale
Si stima che gli edifici costruiti sul territorio italiano consumino circa il 36% dell’intero fabbisogno energetico nazionale. Questo perché circa il 70% degli immobili è stato edificato prima del 1976 (entrata in vigore delle prime normative sull’efficienza energetica).
Ciò si traduce in un enorme spreco di energia quantificato in 133 Milioni di TEP (tonnellate equivalenti di petrolio) e, come spesso accade, ci colloca al primo posto in Europa per emissioni di CO2.
In altre parole ci riscaldiamo male, con costi eccessivi ed inquinando a dismisura l’aria che respiriamo.
Non un ottimo affare.
Oltre il 70% delle famiglie italiane abita in edifici plurifamiliari o semi-indipendenti che, come detto, dissipano una considerevole quantità di energia spesso non sufficiente ad ottenere un comfort abitativo accettabile.
La riqualificazione energetica dei condomini è quindi l’obiettivo primario per migliorare la qualità della vita all’interno delle nostre case, da cui ne consegue un minor costo di gestione ed una diminuzione sensibile dell’inquinamento atmosferico.

Cosa significa riqualificazione energetica?

Per riqualificazione energetica si intende la realizzazione di opere atte a rendere l’edificio meno "esigente" dal punto di vista energetico, migliorandone notevolmente il comfort abitativo.
Si tratta quindi dell’installazione di sistemi di isolamento a cappotto che, come una nuova veste, ridefinisce le linee architettoniche dell’edificio e conserva il calore prodotto al suo interno. A questo si aggiunge la sostituzione degli infissi con finsetre di ultima generazione e l’isolamento dell’ultimo solaio riscaldato.
Tutto ciò rende il condominio un luogo nuovo e decisamente attuale nel quale abitare o svolgere le proprie attività lavorative eliminando il problema di muffe interne derivanti da ponti termici ed inutili perdite di calore (quindi denaro).

Perchè conviene riqualificare gli edifici condominiali?
L’intervento di risparmio energetico realizzato su edifici pluri-familiari consente, in primo luogo, di suddividere l’importo necessario all’efficientamento energetico fra tutti i condomini, che si troverebbero così a dover sostenere importi notevolmente più bassi rispetto ad edifici singoli.
La ripartizione delle spese è solitamente redatta in funzione dei benefici che ogni appartamento otterrà a seguito dei lavori, oltre alla più comune suddivisione millesimale.
Importi più piccoli significa anche più facilità di accesso al credito.
Grazie alle sempre più stringenti direttive europee, in parte accolte dai governi italiani con l’introduzione dell’eco-bonus del 65% (potenziato fino al 75% con la finanziaria 2017), gli istituti di credito erogano sempre più frequentemente finanziamenti volti all’efficientamento energetico degli edifici. Consentendo così di poter svolgere i lavori di riqualificazione senza intaccare i propri risparmi.

Chi può sostenere le spese di riqualificazione?
Chiunque goda di un diritto reale su unità immobiliari ha facoltà di sostenere le spese e, quindi, di beneficiare delle detrazioni fiscali.
Anche un appartamento che fosse oggetto di locazione potrebbe essere riqualificato dal proprietario o direttamente dall’affittuario. Entrambi otterrebbero benefici economici immediati.
Se si tratta invece di un’unità edilizia sfitta o prossima ad una vendita, la riqualificazione energetica ne aumenterebbe il valore immobiliare di circa il 15%, rendendolo molto più appetibile e certamente più concorrenziale rispetto ad edifici energivori.

Riqualificare significa spendere meno, spendere meglio e migliorare la qualità della vita. Una sfida ed un’opportunità da cogliere.

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di Geom. Alessandro Prandini

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