Il ruolo del consulente finanziario


E’ essenziale “disegnare su misura” un portafoglio titoli ad hoc in base alla situazione finanziaria e agli obiettivi del cliente
Il ruolo del consulente finanziario
Il funzionamento dei mercati finanziari non è cosa semplice e anche fare previsioni certe sul futuro è impossibile. Eppure, nonostante l’incertezza che caratterizza i trend finanziari è possibile effettuare scelte strategiche che mirano a raggiungere gli obiettivi prefissati dell’investitore. Ciò, solo se a consigliarvi sulle scelte finanziarie sia un consulente professionista iscritto all’albo e costantemente aggiornato. Il processo di investimento per strutturare il portafoglio del cliente deve essere appropriato alle sue esigenze e ai suoi obiettivi. Compito del consulente, infatti, è quello di analizzare e studiare in via preliminare, la situazione reddituale e patrimoniale di quest’ultimo e creare, conseguentemente, un portafoglio coerente con i parametri analizzati e gli obiettivi prefissati.

La creazione del portafoglio deve ruotare intorno a punti fermi in merito:
- alla scelta dell’investimento in base all’orizzonte temporale (investimenti a breve o a lungo periodo)
- alla scelta degli strumenti finanziari in base alla propensione del rischio dell’investitore
- alla scelta degli strumenti finanziari in base a valutazioni su rendimenti attesi
E tali scelte possono essere prese esclusivamente avendo come bussola la situazione del cliente. La situazione patrimoniale e reddituale, così come la propensione al rischio o gli obiettivi da raggiungere variano da persona a persona, da azienda ad azienda. Per questo motivo, una strutturazione del portafoglio deve essere in maniera perentoria "creato su misura". A titolo esemplificativo, l’obiettivo di risparmio finalizzato al successivo acquisto di una casa è ben diverso dalla finalità di ottenere una pensione integrativa.

L’allocazione strategica, ovvero la creazione di un portafoglio coerente con il singolo caso, riguarda le scelte sulle quote di riferimento nelle principali attività finanziarie. Occorre scegliere, cioè, come investire e suddividere i risparmi tra liquidità, titoli obbligazionari (a breve o a lungo termine) e titoli azionari. A ciò si accosta l’allocazione tattica, ovvero la distribuzione delle quote in base alla volatilità e all’andamento degli strumenti finanziari in modo da tarare gli eventuali scostamenti negativi.
Ma il buon consulente finanziario non è solo colui che "disegna su misura" un portafoglio titoli in base alla specifica situazione dell’investitore, ma è anche il professionista che consiglia e assiste il proprio cliente in modo da non fargli commettere i principali errori delineati dalla finanza comportamentale e che andrebbero a svantaggio degli investitori. Una buona consulenza è necessaria per evitare che il cliente:

1. imiti ciò che fanno gli altri risparmiatori (magari amici, parenti, conoscenti), oppure segua le mode finanziarie del momento. Ricordiamo che uno strumento finanziario può essere indicato per una persona, ma potrebbe essere svantaggioso per un’altra. Il problema non è lo strumento in sé, ma il contesto in cui lo si utilizza
2. monitori costantemente l’andamento dei titoli posseduti e compia scelte di acquisto e vendite "di pancia", incoraggiato e spinto da emozioni di ansia e timori
3. non diversifichi il portafoglio. Una buona e oculata diversificazione consente di ridurre il rischio di andamenti negativi e perdite

In conclusione, affidarsi a un consulente finanziario competente significa risparmiare nel lungo periodo, ma soprattutto raggiungere gli obiettivi che si sono prefissati in base alla singola e personale situazione economica e finanziaria.

Il mio studio si offre disponibile per fornire maggiori informazioni in merito e una consulenza finanziaria ad hoc.

Articolo del:


di Piero Cagnoni

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